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Fjordland

14-24 agosto 2021

con AnM e Marco Vasta nei fjordi della Norvegia

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Isfjord - Atlantic Road - Eide

17 agosto

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Atlanterhavsveien (traducibile come Strada dell'Atlantico) (p. è un tratto di strada lungo circa otto chilometri compreso tra le città norvegesi di Kristiansund e Molde e collega 17 isolette tra Vevang e Averøya. Spogli paesaggi rocciosi, villaggi di pescatori. La strada si snoda sinuosa tra passerelle rialzate, viadotti e otto ponti, il più importante dei quali è il ponte di Storseisundet.

 

Partiamo da Isfjord (o da Ålesund attraverso Sjøholt e Vestnes) raggiungendo l'imbarcadero Afarnes Fergekai (Afernes Ferry Dock) dove prendiamo il traghetto per Molde (p. 269  7a ed.). Procedendo in senso antiorario attraversiamo il ponte di Gjemnessund per l'isola di Bergsøya e con il Freifjord Tunnel eccoci all'isola di Frei arrivando infine nei pressi .di Kristiansund (p. 272 7a ed.).

La città di Kristiansund, storico centro per la pesca e l’essiccazione del merluzzo, guarda ancora al mare per la sua sussistenza. Una percentuale significativa del baccalà consumato nel mondo viene ancora prodotto in città e nei dintorni, Kristiansund per altro non offre alcuna attrattiva particolare. Abbiamo già smesso di contare le isole.

Da un altro tunnel sottomarino sbuchiamo a Bremsmes e ritorniamo sull'Oceano atlantico che potremmo chiamare anche Mare di Norvegia. La strada costiera Rv664 (o 64) tra Kristiansund e Molde è una spettacolare alternativa alla più veloce E89. Siamo ora sull'isola di Averøya. I suoi villaggi rocciosi spazzati dal mare rappresentano una base molto più suggestiva di Kristiansund.

 

Una coordinatrice che ci precede ha segnalato una chiesa di legno, raggiungibile con una passeggiata, Purtroppo ha inviato la fotografia del palo indicatore con la scritta Sveggvika Tursti 2.2 km ma non la posizione. Così ci perdiamo attorno a Sveggvikka (63.099149, 7.600841 / 63°05'56.9"N 7°36'03.0"E) (https://www.sveggvika.no/) nei pressi del villaggio di Sveggen. A complicare il ritardo veniamo sedotti con la promessa si un caffè dall'albergatore in cerca di pubblicità. È lui che propone la visita della chiesa di legno di Kvernes

 

Torniamo sulla 64 e seguiamo le indicazioni per Bremsnes dove pure c'è una stavkirke (in norvegese : Bremsnes kyrkje), chiesa parrocchiale della Chiesa di Norvegia sulla costa orientale dell'isola di Averøya. Fa parte del Ytre Nordmøre prosti (decanato) nella diocesi di Møre.  La chiesa di legno bianca è stata costruita a pianta cruciforme nel 1771 da un architetto sconosciuto.

Proseguiamo costeggiando il fiordo e raggiungendo la più famosa Kvernes stavkirke. Una nuova ricerca nel 2020 ha scoperto la vera età della chiesa che è stata costruita nel periodo 1631–33, e non nel 13° secolo! Questo rende Kvernes unico: l'unica chiesa a doghe della Norvegia costruita dopo il Medioevo. Situato con una magnifica vista sul fiordo di Kvernes e sul fiordo di Frei. All'interno della chiesa; paravento con crocifisso e monogramma reale, pulpito barocco, decorazioni in acanto dipinto. La pala d'altare è del 1475 , ornata con motivi tipici dell'arte cattolica, con la Vergine maria in primo piano. Molte pale d'altare di questo tipo furono distrutte all'epoca della riforma. ma questa sopravvisse anche se nel 1695 fu circondata da elementi stilizzati di gusto luterano.. Accanto si trova l'Old Kvernes Rural Museum e anche la più recente bianca chiesa di Kvernes (1893) si trova nelle vicinanze. Nel Nordmøre oltre anche la chiesa in legno di Grip sulla piccola isola di Grip.

Proseguiamo sulla "litoranea" e ci ricongiungiamo con la 64 e finalmente entriamo sulla tratto della Atlanterhavsveien. Ponte per Roholmen, poi ponte per Litllauvøya, poi per Storlauvøya, e siamo alle paludi di Eldhusøya, un’isola a nord ovest di Averøya, dove è stata aperta una nuova area di sosta con un percorso pedonale sospeso, formato da una grata che si snoda sopra il terreno assicurata da pali. L’area è dotata di un chiosco, cartelli informativi, parcheggio e servizi igienici. Passando non individuiamo l'attrazione ad ogni modo parcheggiamo e saliamo su un cocuzzolo del Geitøya Viewpoint. La vista sulla costa bassa e frastagliata, in alcuni punti paludosa è allietata dalla giornata di sole. Passiamo lo spettacolare  il ponte di Storseisundet e ci perdiamo sulla 64. I navigatori Tom Tom ed anche Google Maps ci fanno girare in torno.

A Vevang, la 64 scende a sud mentre si può proseguire sulla 663.

A Farstad, altro bivio permette di prendere la FV235 verso Bud oppure la Fv 666 per Eide.anche da qui si raggiunge la sistemazione ad Eide in riva al Fjordo.

Deviamo dalla 64 per raggiungere Askevågen, la baia delle ceneri (62.967070 , 7.036382). Qui si raccoglievano le alghe e dopo averle seccate le si bruciava ottenendo dei composti chimici utilizzati in varie preparazioni. Con un occhio all'orologio raggiungiamo  possiamo vedere se raggiungere anche Bud  (p. 271 7a ed.), piccolo villaggio di pescatori di Bud, raccolto intorno al suo porticciolo. Per quanto oggi si stenti a crederlo, nel XVI e XVII secolo Bud era il più importante centro dei commerci tra Bergen e Trondheim.

A Bud si riprende la 664 e al bivio di Moen voltiamo a sinistra per la nostra sistemazione ad Eide in riva al Kyernesfjorden.

 

 
  Parcheggio e struttura Reception virtuale Il soggiorno vista fjordo
Aperitivo in terzazza Cucina comune Corridoio Sala da pranzo

 

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Dormire sull'isola a Eide
   

 

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