' ' ' Rebkong - Labrang

MÖN LAM 2152

Con AnM e Marco Vasta nel Tibet Orientale 1-16 febbraio 2025

per la Grande Festa della Preghiera dal  4° all'11° giorno del 1° mese del calendario lunare

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Rebkong - Labrang

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Guashize -  Portone
Guashize - Portone dall'interno
Sopra: Takar Gompa, Baishiya
Grotta di Baishiya
Grotta di Baishiya
Grotta di Baishiya
Tseway Gompa Bön
Tseway Gompa Bön
Tseway Gompa Bön

Guashize (Ganzi Si, Garze, Kandze)

Il tempio di Guashize è anche noto come tempio di Chakorji, situato a 10 chilometri a sud-est del capoluogo di contea. È un tempio Gelugpa appartenente al monastero di Longwu ed è la principale lamaseria di riferimento delle otto tribù originali di Guashize. Venne fondato da Yuan Zhongjianzan. Sebbene sia ora un monastero Gelugpa, è stato costruito dai monaci Gelugpa e Ningmapa, e ora i due ordini condividono lo stesso posto e svolgono le rispettive attività.

 

Takar Gompa, Báishíyá Sì, 白石

Detto anche Gangya Drakkar Gon. ( Tempio della scogliera) deeo anche Sangngak Mingye Ling è un monastero Geluk  affiliato al monastero di Labrang. Fondato nel 1644, è la sede delle incarnazioni di Konseng e Gungri Khandro. Le complesse fondazioni sono state associate a Shar Kelden Gyatso .

 

Grotta carsica di Baishiya

La grotta carsica di Baishiya (cin: 白石 Cliff Cave) è un sito paleoantropologico ad alta quota e un santuario buddhista Questa grotta carsica è il luogo della scoperta del il primo fossile di ominide trovato sull'altopiano tibetano, la mandibola di Xiahe. Questa scoperta fossile mostra che gli ominini arcaici erano presenti ad alta quota , ambiente a basso contenuto di ossigeno di circa 160.000 anni fa.

La grotta carsica si trova sul lato meridionale del monte Dalijashan, a ai piedi di una scogliera bianca.[3]  La grotta è lunga più di 1 km. Entro 80 metri dall'ingresso, la temperatura diurna invernale della grotta è normalmente di 8–9 °C, adatta per l'abitazione nei rigidi inverni dell'altopiano tibetano.

Si dice che sia un'antica dimora di Padmasambhava e della bodhisattva Tara, è un luogo popolare luogo in cui i monaci possono digiunare e meditare. È anche un luogo di pellegrinaggio per i buddisti tibetani e un'attrazione turistica. Nel 1982, il 10° Panchen Lama rese omaggio al sito.

Nel 1980, un monaco tibetano che stava meditando nella grotta scoprì la mandibola di Xiahe. Passò il fossile a Jigme Tenpe Wangchug, il 6° Gungthang tulku, che lo donò all'Università di Lanzhou. [5] La mandibola era così insolita che i ricercatori non sapevano come classificarla. Gli scienziati Chen Fahu e Zhang Dongju hanno iniziato a studiare il sito nel 2010, mentre la collaborazione con il Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology è iniziata nel 2016.

La prima indagine archeologica nel sito è stata eseguita nel 2016, mentre il primo scavo sistematico è avvenuto solo nel 2018.[3] All'ingresso della grotta sono stati scoperti diversi manufatti litici e ossa di animali con segni di taglio.

Nel 2020 il DNA denisovano più manufatti in pietra e ossa di animali sono stati recuperati dalla sacra grotta buddista sull'altopiano tibetano da scienziati dell'Università di Wollongong, in Australia, incluso il professor Bo Li. Il DNA denisovano è stato recuperato da quattro strati nella grotta datati tra 45.000 e 100.000. anni fa, nel 2019, nella grotta era stato trovato un frammento di mascella. Gli aborigeni australiani possiedono circa il 5% del DNA denisovano.

 

Partiamo per Xiahe alle 9,10 per percorrere i circa 100 km che ci separano da Labrang.

Alle 10,20 siamo ad un primo passo (3300 m) in un trionfo di “cavalli del vento” che “corrono” in uno splendido paesaggio e sotto un cielo di un azzurro intenso.

Alle 11,15 siamo al Monastero di Guashize (altro nome Gartze Gampa). Ingresso libero. Troviamo la puja in corso ma ci permettono di entrare se stiamo infondo in silenzio. Molto mistico.

Facciamo un secondo passo (3643 metri) e alle 11,45 cambiamo provincia. Siamo entrati in Gansu e si vede dal fatto che la strada smette di essere asfaltata (dopo qualche chilometro di strada bianca torna ad essere asfaltata) e attraversiamo le praterie che io ricordavo di un verde intenso e che invece sono beige pallido. Nei villaggi invernali, dove si spostano i nomadi, non c’è anima viva. Ci sono anche i branchi di animali, compresi i tanto attesi yak (che poi non lo sono perché in realtà sono la specie ibrida creata per poterli tenere a quote altimetriche più basse).

Siamo a Bajiao alle 12,30. Il gruppo non riesce assolutamente a cogliere la ricchezza di questa città di epoca remota ancora viva e intatta in mezzo al nulla. Forse è la loro propensione alla fotografia che non li fa apprezzare il monocolore delle mura e della steppa.

Visitiamo il Takar Gompa, altro nome Monastero di Baishiya.. Bellissimo contesto, circondato dalle montagne e dai pascoli. Emozionante da lontano perché tutto in pendenza sulla collina.

Alle 13,35 si riparte e poco dopo siamo alle grotte di Ganja. Scendiamo dal pulmino solo in sei. Guarda caso quelli che scendono sono tutti “non-fotografi”. Io penso che sono qui per visitare il paese e non solo per fare fotografie ma evidentemente non siamo tutti uguali (cosa si può fotografare in un grotta?). Paghiamo ognuno di tasca propria i 39 yuan che dovrebbero comprendere anche la guida e la fornitura della torcia (scarica! Portatevele dietro!).

Ripartiamo alle 14,40. Alle 15,50 ultimo passo (3420 m). 

Dalla relazione Valentina Conticelli  2015

 


 

Tseway Gompa (Zukaiji, Zuohai, Zuohai, Zexiu)

千年古刹。作海寺

Il monastero di Tseway , noto anche come Zuohai, il cui nome completo è Zexiu Yongzhongbendan Pujilin o co anche come Monastero di Tsezhig, il cui nome completo è ལོ་ངོ་སྟོང་གི་སྒྲུབ་སྡེ Yung drung bon bstan 'phel rgyas gling དཔལ་གཤེན་བསྟན་རྩེ་ཞིག་དགོན, si trova vicino villaggio di Zuohai, a 2900 metri sul livello del mare livello sui pendii della bellissima Montagna del Grande Elefante. Circondato da colline, offre uno scenario naturale incomparabilmente bello e un feng shui unico. Dalla cresta dietro il monastero si possono ammirare splendide viste di Bājiăo.

on esistono testimonianze scritte attendibili riguardanti le origini della religione Bön nell'area di Rebkong, ma secondo la tradizione orale, uno dei “sei grandi studiosi universali” ('Dzam gling rgyan drug), Phrom gSer thog lce 'byams, un Bönpo da Phrom, diffuse il Bön nella sua terra natale, in un periodo corrispondente alla prima diffusione del Bön. Durante il tempo di Trhisong Detse (Khri srong lde btshan), Drenpa Namkha (Dran pa nam mkha’) visse a Rebkong e costruì un grande monastero ad A ba ngos bzang, vicenda complicata fra storia e leggende perché Drenpa Namkha è anche una divinità del pantheon bön.

Durante il periodo del re U dum btsan, a causa della persecuzione dei Bön, i tre grub thob ("esseri perfetti") - tutti e tre fratelli del lignaggio Khyung - fuggirono dal Tibet centrale raggiungendo Rebkong. Prima si fermarono per riposarsi a Chad lung Thang, a breve distanza dall'attuale sito del Monastero di Bön Brgya. Successivamente i tre fratelli stabilirono le loro residenze in tre villaggi nel Rebkong - 'Khor lo bsgyur rgyal nel villaggio di sPyi sting, Ye shes mtsho rgyal nel villaggio di Ngo mo, e Khyung dkar tshang ba nel villaggio di Khyung bo - e iniziarono a propagare il Bön in la regione. I loro discendenti ed eredi spirituali vivono ancora a Rebkong (Bön brgya’i gsung). Più o meno nello stesso periodo, un Bönpo chiamato dByings klong rin chen da sTong che in Khri ka arrivò a Rebkong e sposò sTag ga'i rGyal mo byams. I loro discendenti formarono il villaggio Bön brgya che si stabilì nel villaggio Bön brgya nella valle omonima.

 

Il tipico clima dell'altopiano, la primavera, l'estate, l'autunno sono leggermente più brevi, l'inverno è leggermente più lungo, il cielo azzurro e le nuvole bianche nelle quattro stagioni, lo scenario piacevole. Ed è l'unico antico Monastero di Yungdrung Bön nella regione di Amdo Labrang.


Mura di Bājiăo

Bajiao vista dal satellite
Particolare delle mura di  Bajiao

I bastioni dell'antico villaggio fortificato di Bājiăo si ergono su una collina (scale in legno di accesso al punto panoramico)  vicino alla confluenza del fiume Yangqu con il fiume Yangla a est di Gangjiatan (siamo già nella contea di Xiahe). La località prende nome dai suoi otto angoli. Nei tempi antichi, questo luogo era il fulcro dei trasporti tra Gansu e Qinghai, ed era anche un centro militare ferocemente conteso tra il governo centrale e le dinastie Tuyuhun, Tubo, Xixia e Xiluo.

Il perimetro del villaggio di Bajiao è una croce poligonale. Ci sono fossati e mura che cingono la città. C'è anche una città esterna fuori dalla porta sud. Un castello di questa forma è unico nella storia dell'Amdo e ha un alto valore archeologico. La città fu costruita durante la dinastia Han. La sua forma architettonica rompe lo schema quadrato ed è davvero unica. Sebbene la città non sia piccola, la distanza tra i suoi angoli rientra nel raggio d'azione effettivo di una balestra e le postazioni sugli angoli possono coprirsi a vicenda, quindi è facile difendersi ma difficile esere attaccati.

Un gran numero di reperti sono stati rinvenuti nella a Bajiao, come monete di metallo, tori di rame, mattoni quadrati, piastrelle semplici e lastre delle dinastie Tang e Song. Inoltre, sulle pianure, sulle colline e sugli altipiani intorno a  Bajiao, ci sono strati di campi terrazzati che furono abbandonati nei tempi antichi. In alcuni punti, i terrazzamenti furono costruiti fino alla cima della montagna l'economia sviluppata dimostra una densa popolazione  in passato.

Fonti:

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Ultima modifica: 06/12/2024 22:51:06

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