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India Orissa - Bharat Odisha

3-19 Febbraio 2024

le spiagge e i templi di Puri e Konarak, le tribù primitive dell’India Orientale

Tempio del sole

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Un'approfondita descrizione è in Wikipedia in lingua inglese:  Konark Sun Temple.

 

Concepito come il carro cosmico del dio del sole, Surya, questo splendido e imponente tempio fu costruito verso la metà del XIII secolo, probabilmente dal re dell’Odisha Narashimhadev I per celebrare la vittoria sui musulmani. Sette possenti cavalli (raffiguranti i giorni della settimana) si impennano nello sforzo di muovere le 24 ruote (una per ogni ora del giorno) poste lungo il basamento di questo colosso in pietra. La posizione del tempio fu progettata in modo che l’alba illuminasse l’interno del deul (santuario del tempio) e la divinità

Si ritiene che il tempio sia stato usato solo per tre secoli. Sul finire del XVI secolo il sikhara alto 40 m crollò parzialmente e sulle cause sono state avanzate molte ipotesi: la responsabilità fu attribuita ai predoni moghul che asportarono il rame della cupola, oppure a un devastante saccheggio ordinato dal generale Kalapahad che avrebbe provocato lo spostamento del dadhinauti (arco in pietra), o semplicemente ai ricorrenti danni dovuti ai frequenti cicloni, ma a quanto pare la vera causa è andata persa insieme al recedere della linea costiera di Konark. La divinità che lo presiedeva fu trasferita nel Jagannath Mandir di Puri forse nel corso del XVII secolo. L’interno del tempio nel 1903 fu riempito di pietre, per ordine di sir James Austin Bourdillon, vicegovernatore del Bengala.

L’ingresso principale è presieduto da due gajasimha (leoni in pietra che schiacciano degli elefanti) e dà accesso al nritya mandapa (sala delle danze) dalle elaborate decorazioni. Le scalinate, delimitate da cavalli nell’atto di tirare un carico, salgono fino all’intonsa jagamohan (sala assembleare). Dietro sorge il deul, senza guglia, con le tre imponenti immagini di Surya, realizzate in clorite e allineate in modo da ricevere i raggi del sole all’alba, a mezzogiorno e al tramonto.

I bassorilievi sul basamento e sui muri del tempio narrano la vita quotidiana dell’antico stato di Kalinga, raffigurando donne che cucinano e uomini a caccia. Molte immagini sono nello stile erotico per cui Konark è famosa e raffigurano sia coppie sia esibizionisti solitari.

All’ingresso sarete avvicinati da guide insistenti. La storia del tempio è un intrico di fatti e leggende, di immagini sacre e profane, pertanto conviene ingaggiare una guida, le cui spiegazioni rendono la visita più interessante. Rivolgetevi comunque a una guida ufficiale; l’ufficio turistico all’hotel Yatrinivas, accanto all’Archaeological Museum, può essere d’aiuto.

 

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