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lento pede ambulabis

India Orissa - Bharat Odisha

3-19 Febbraio 2024

le spiagge e i templi di Puri e Konarak, le tribù primitive dell’India Orientale

Templi di Bhubaneswar

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Templi  del sacro lago Bindu Sagar "Serbatoio delle gocce dell'oceano"

 

Lingaraj Mandir

Letteralmente “Dio dell’Universo” è alto 54 metri e dedicato a Tribhuvaneswar (Signore dei Tre Mondi) fu costruito tra il 1090e il 1104 (sebbene alcune parti siano databili a oltre 1400 anni fa) ed è circondato da decine di templi e santuari più piccoli. Il blocco di granito che rappresenta Tribhuvaneswar è bagnato tutti i giorni con acqua, latte e bhang (marijuana). Lo splendido ingresso principale, presidiato dalle statue di due leoni gialli dai grandi baffi, è ancor più suggestivo quando file di pellegrini entrano nel tempio portando in mano il prasad (offerta di cibo benedetto nel tempio).
Poiché il tempio è circondato da mura e accessibile soltanto agli hindu, gli stranieri possono vederlo unicamente da una terrazza panoramica (il divieto è esteso anche agli hindu stranieri). Una volta giunti all’ingresso principale, dirigetevi a destra e seguite il muro sulla sinistra: troverete la terrazza sulla
vostra sinistra, proprio prima di arrivare al Chitrakarini Temple.

 

Parsurameshwara Mandir

Il tempio di Parsurameswara costruito intorno al 650 D.C. in stile nagara, presenta tutte le caratteristiche principali dei templi in stile Odia. È dedicato al dio Shiva ed è uno dei più antichi templi esistenti nello stato. È circondato da mura ben conservate e si erge in mezzo a dei giardini curati. La parte centrale ha ai quattro lati le cappelle, dentro cui trova spazio il cobra, fedele assistente di Shiva. E’ conosciuto per le sue finestre munite di grate e le numerose raffigurazioni di elefanti, e di Ganesh, da vedere una bellissima formella raffigura Cartiger figlio di Shiva riconoscibile dal pavone suo portatore.

Il tempio ha una vimana (santuario) e una bada (guglia curvilinea) sul suo tetto alta 12,27 m, di gran pregio le decorazioni esterne. È il primo tempio ad avere una struttura aggiuntiva chiamata jagamohana, rispetto ai templi precedenti che avevano solo la vimana. Sebbene il tempio sia dedicato a Shiva, contiene immagini scolpite di divinità Shakta.

 

Altri Templi

Udajagyri / Khandagiri

(anche note come le grotte di Cuttack) sono situate alla periferia di Bhubaneswar, capitale dell’Odisha, ed ospitano una serie di grotte, testimonianza del genio architettonico dell'antica India. La maggior parte di queste grotte non sono naturali, ma sono state scavate da monaci e artigiani Jain ai tempi del re Kharavela (della dinastia Mahameghavahana), I secolo C.E.

Le grotte sono famose per la loro importanza religiosa nella cultura giainista ed inizialmente furono scavate per fungere da celle residenziali per i monaci giainisti.

Le 18 grotte di Udaygiri e le 15 grotte di Khandagiri sono ricoperte di dipinti, motivi e incisioni di scene di corte, processioni reali e spedizioni di caccia. Il nome Udayagiri significa collina dell'alba. La Rani Gumpha o Grotta della Regina è la più grande e maestosa. È un monastero a due piani sostenuto da molte colonne e terrazze. La grotta contiene bellissime sculture di donne danzanti, entourage reale e strumenti musicali.

La Ganesa Gumpha, noto per la scultura di Ganesha che è incisa sulla parete posteriore della grotta; è una delle rare grotte con molteplici abitazioni e terrazze.

 

Mukteswar Mandir

È una delle principali attrazioni turistiche della città, risale al 950-975 d.C. ed è dedicato al dio Shiva. Ricchissimo di elaborate decorazioni che mostrano influenze di stili Bhuddisti, Hindù e Jainista. E’ famoso per l’arco di pietra (il Torana) con bellissimi bassorilievi, posto di fronte all’ingresso principale del tempio, il nome del tempio significa “il Signore che dona la libertà attraverso lo yoga), si attraversa un giardino ben curato.
Le diverse lavorazioni sono molte elaborate e tra esse spiccanotra cui la colonna serpente e il leone dalla cui bocca esce un filo di perle (fiori).

Le mura esterne, interamente scolpite, raccontano la storia della scimmia e del coccodrillo, una fiaba tratta dai racconti del Panchtantra scritto dal Pandit dell’Orissa Vishnu Sharma.

 

Rajarani Mandir

E' un piccolo tempio al centro di un giardino molto curato innaffiato da getti d'acqua nelle ore calde. Conosciuto anche come il “tempio dell'Amore”, a causa delle sculture erotiche di donne e di coppie. Le pareti esterne sono infatti tutte ornate da bassorilievi e statue che colpiscono per la loro grazia ed eleganza e, soprattutto, per la carica erotica della serie delle Ninfe Celesti.

Il tempio Rajarani è costruito in stile pancharatha su una piattaforma rialzata con due strutture: un santuario centrale chiamato vimana con una bada di 18 m. (torre) e una seconda sala chiamata jagamohana con un tetto piramidale. Il tempio fu costruito in arenaria rossa e gialla opaca localmente chiamata "Rajarani". Non ci sono immagini all'interno del santuario, e quindi non è associato a una setta specifica dell'induismo ma tuttavia classificato come saivita in base alle nicchie.

Vari storici collocano la data di costruzione originale tra l'XI e il XII secolo e l'hanno collocata all'incirca nello stesso periodo del Tempio di Jagannath a Puri. Si ritiene che l'architettura di altri templi nell'India centrale abbia avuto origine prendendo spunto da questo tempio, tra cui i templi Khajuraho e il tempio Totesvara Mahadeo a Kadawa.

 

Brahmeswar Mandir

La struttura è piuttosto semplice di pietra grezza, senza lavorazioni particolari. E’ speciale perché è da solo, si erge sopra un largo basamento e si compone in maniera stratificata: corpo, collo, testa: un tridente sulla cima, arma del dio Shiva; le uniche figure scolpite sono quattro leoni e una figura umana in squat a sostegno della “testa” del tempio. Ricorda una miniatura del Lingaraj Mandir.

 

Chausathi Jogini Temple

(15 km. da Bhubaneswar) tempio del IX sec. situato in mezzo alle campagne.
A pianta circolare, senza tetto (caratteristica dei templi tantrici), vi sono raffigurate numerose divinità femminili con capigliature diverse e differenti portatori (demone, tamburo, bufalo, tartaruga) tutti attendenti della dea Khali, in India si contano solo quattro templi tantrici, due dei quali si trovano in Orissa. Si visita procedendo in senso orario.

 

Tribal Museum

Una tappa fondamentale per chi deve visitare le tribù. Museo fatto molto bene con diverse stanze allestite con abiti tradizionali, ornamenti e attrezzi di uso quotidiano delle tribù dell’Orissa. C’è anche un area interessante con esposizioni interattive.

 

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