6) Thullo Dungga - Philim
Dopo il terremoto che ha sconvolto il vecchio sentiero con numerose frane, è stato aperto un nuovo percorso agibile e raggiungiamo le case di Yarupant (6h, detta anche Bagar). Ovviamente anche qui possibilità di cibo semplice e tè. Nel tratto di percorso successivo incontreremo diverse passerelle di metallo di recente installazione, La prima permette di valicare il Yaru Khola. Il fiume ("Khola") che stiamo risalendo si fa sempre più selvaggio, con rapide spettacolari. Siamo sempre accompagnati dalle cicale che cantano. Dopo circa 1h30' la strada è stata ricostruita con una passerella ancorata alla parete rocciosa (1h30' - 7h30'). Segue una salita, per me faticosa, sulla scalinata in pietra che porta a Tharo Bharyang per poi discendere nel bosco. In questo periodo l'acqua è bassa e le carovane di muli e cavalle passano sul greto. La valle si allarga, il paesaggio cambia in continuazione una passerella metallica ci riporta sulla destra orografica (sponda occidentale) ed arriviamo al "raccolto" villaggio di Jagat (lett.: tassa, qui venivano pagate le gabelle dai mercanti tibetani), questo è l'ultimo grande centro abitato (30' - 8h).
Le immagini mi sono state segnalate dal ragazzo della prima fotografia che ho incontrato a Yurupant e che tornava dopo due anni per mostrare le passerelle ad una amica.
Appena prima del paese inizia ufficialmente l’area del Parco del Manaslu e vengono controllati i permessi. Sistemazioni: Jagat Hotel, Budhi Gandaki GH, Shanti lodge, Rubinah lodge, Best Lodge. In questa zona si coltivano contemporaneamente patate, mais e fagioli rampicanti - la patata servono come alimento e lottano contro le erbacce infestanti, il mais per scopi alimentari e da usare come sostegno per i fagioli, che sono un'importante fonte di proteine. La marijuana è considerata un infestante ed un problema, ma in altre valli del Nepal è usata come alimento per gli animali. Da Jagat la mulattiera risale la sponda destra dell'affluente Dudh Pokhari Khola (torrente del lago di latte). Il salto della cascata è usato per alimentare due piccole centrali elettriche. Saliamo a Salleri (1.353 o 1.440m - a tuo piacimento, 30') con vista sul Sringi Himal (7187m). Il sentiero, popolato da grandi Euphorbia pulcherrima nota come poinsettia o stella di Natale, scende a Sirdibas (1420m; Setibas), villaggio gurung composto di una ventina di case, un kani (portale) ed alcuni muri mani rivelano che l'itinerario sta per entrare in una regione a cultura tibetana (Snellgrove associa Sitibas e Tara come un unico insediamento). Il paesaggio continua a cambiare ed iniziamo ad incontrare i primi chorten e le lungta, i cavalli nel vento. le bandierine colorate di preghiera aumentano. Il rumore delle bandiere che sbattono al vento ricorda in qualche modo quello che producono gli zoccoli di un cavallo lanciato al galoppo. Le “bandiere di preghiera” tibetane rappresentano offerte per benedire e beneficiare tutti gli esseri senzienti. Alcune di esse sono indicate come lungta, “cavallo del vento”. Tinte con i cinque colori associati ai cinque Buddha cosmici, includono mantra e invocazioni dedicati ad alcune delle più importanti divinità buddhiste, per esempio Manjushri, Avalokitshvara, Vajrapani, Padmasambhava, Tara, Amitayus e Amitabha. Agli angoli della bandiera sono rappresentate con scritte o illustrazioni le quattro creature sovrannaturali delle quattro direzioni: tigre, leone delle nevi, garuda e drago, che simboleggiano il superamento delle quattro grandi paure: nascita, malattia, vecchiaia e morte. Al centro della bandiera si trova il cavallo del vento, creatura mitica associata al “vento” che scorre all’interno del corpo. La sella porta il Cintamani, il prezioso gioiello che irradia pace, prosperità e armonia, la cui fiamma raffigura la natura adamantina della buddhità. Il cavallo del vento è connesso con l’energia positiva che elimina ogni ostacolo causato da malattia, sfortuna, forze demoniache e influenze planetarie. Il sentiero sale per poi discendere a Ghatte (mulino) Khola poi a Tara.In località Naglet (Chek point) l'ennesima passerella metallica conduce sulla sinistra orografica. Dopo Sirdibas, il cielo si rannuvola a sud, il temporale avanza veloce e ci innaffia ben bene. Il gruppo delle tre partecipanti giunge fradicio sotto Philim e si rifugia in un lodge. Passata la tempesta sale a Philim. Con un portatore mi sono completamente bagnato. Mi fermo a Ghatte (e per fortuna trovo anche un gabinetto) e poi giungo al ponte (28.391203892438316, 84.8920971948865) dove aspetto circa venti minuti per far passare una carovana. Salgo poi a Philim dove stendo anch'io il mio bucato. Arriviamo così a Philim bassa (1.570 m, 3h detta anche Dading ) (Maila GH, New Kharki, Hotel Philim, Royal Garden GH).
Jagat 1330m - Philim - Ekle Bati - Lokpa 1894m (inizio deviazione per la Tsum valley) +922 -341- h4, 35' Km 14,3 16,73 km - ä +910 m / á 1.891 m / æ 285 m
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