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17-26 aprile 2017

 

Nostalgia dei caffè e degli alberghetti in Place de Martyrs quando a Capodanno si cenava alla Pecherie ed a mezzanotte le navi in rada salutavano il futuro con le loro sirene.

 

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Algeri

Territorio

Situata sulle coste del mar mediterraneo nella parte occidentale di un'ampia baia sulle pendici di un ramo della catena montuosa dell'Atlante, ha circa 2.988.145 abitanti. È capoluogo dell'omonimo dipartimento.

La città è divisa in tre parti con caratteristiche diverse. La parte bassa fu costruita sulla costa dai francesi, che vi collocarono gli uffici dell'amministrazione coloniale. Lo stile architettonico è quindi tipicamente francese con ampi boulevard, teatri, cattedrali e musei.

La parte alta, o città vecchia, nota come casbah, fu costruita nel XVI secolo come forte ottomano e residenza del dey, e in decenni di progressivo declino è diventata un vero e proprio slum. La terza area è costituita dai quartieri periferici risalenti al periodo postcoloniale.

 

Toponimo

Il nome della città deriva (tradotto in italiano dal francese Alger e dal catalano Alger) dal nome arabo الجزائر al-Jazā'ir, che si traduce come Le Isole, che si riferiva alle quattro isole che si trovavano al largo della costa della città fino al 1525.

Al-Jazā'ir è di per sé una forma troncata della più vecchio nome della città جزائر بني مزغانة Jaza'ir Bani Mazghana, le isole dei Figli di Mazghana, utilizzato dai primi geografi medievali come Idrisi e Yaqut.

 

Origini

Il primo insediamento fenicio risale al 1200 a.C. circa, quando, ad una ventina di chilometri dalla città attuale, viene fondato il porto di Icosium che, in seguito alle guerre puniche, diventa romano nel 146 a.C. La città romana più importante della zona non è però Icosium bensì Caesarea in Mauritania, oggi Cherchell (in arabo شرشا, traslitterato Sharshāl) è una città costiera dell'Algeria, nella provincia di Tipasa, situata a circa 80 chilometri ad ovest da Algeri. La città divenne una colonia romana di diritto latino sotto l'imperatore Vespasiano.

Nel 429 d.C. viene conquistata dai Vandali, nel VI secolo passa sotto il controllo bizantino e nel secolo successivo sotto quello arabo.

L'attuale Algeri venne fondata nel 944 dal sovrano berbero Buluggin ibn Ziri, fondatore della dinastia Ziride, che ne modifica il nome in al-Jazâ'ir; da questo momento in poi vede aumentare progressivamente la propria importanza nell'area. Anche se la sua dinastia fu rovesciata definitivamente da Ruggero II di Sicilia solo nel 1148, gli Ziridi avevano già perso il controllo di Algeri nel 1014 a vantaggio degli Hammadidi. Al 1159 risale la conquista da parte degli Almohadi e nel 1235 la conquista da parte del sovrano hafside Abu Zakarya Yahya.

Nel 1302 l'isolotto antistante, chiamato Penon, venne occupato dai castigliani che ne fecero la base per i traffici commerciali tra il Regno di Tlemcen e la penisola iberica. Tuttavia, Algeri rimase un centro minore fino a dopo la cacciata dei mori dalla Spagna, molti dei quali trovarono asilo in città. Dal XIV secolo fece parte dei domini della dinastia zayyanide del Regno di Tlemcen.

 

Dominio ottomano

Nel 1510 gli spagnoli fortificarono la propria base sull'isola di Penon, nell'ambito della lotta contro le azioni dei corsari barbareschi. Quando la presenza spagnola iniziò ad essere percepita come minacciosa viene invocato, nel 1516, l'aiuto di Aruj Barbarossa e del fratello Khair Ed-Din detto Barbarossa (Ariadeno), che iniziarono una lunga lotta per scacciare gli spagnoli.

Durante questo periodo Algeri fu governata prima da Aruj, poi alla sua morte, dal fratello Ariadeno Barbarossa. Nel 1517, governante Aruj, Algeri si dichiarò parte dell'Impero ottomano di Solimano il Magnifico, per poter resistere ai tentativi di riconquista degli spagnoli. Nel 1524 Ariadeno Barbarossa perse Algeri, che però riconquistò agli spagnoli nel 1529, obbligandoli a lasciare definitivamente l'isola di Penon e la città di Algeri.

Da questo momento Algeri divenne la base principale dei pirati barbareschi. Nell'ottobre del 1541 con la spedizione di Algeri, il Re di Spagna e Imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V d'Asburgo cercò di catturare la città, ma una tempesta distrutte un gran numero delle sue navi, e il suo esercito di circa 30.000 soldati, principalmente composto da spagnoli, fu sconfitto dagli algerini guidati dal pascià Hassan.

Formalmente parte dell'Impero Ottomano, ma praticamente indipendente dal controllo ottomano, a partire dal XVII secolo Algeri fu un importante centro di pirateria, anche grazie alla sua posizione periferica, sia rispetto ai domini ottomani che alle zone di influenza economica delle potenze europee. Di fatto, la pirateria divenne la sua principale attività economica. Gli atti di pirateria, effettuati ai fini di rapimento di persone da avviare al commercio di schiavi, interessarono tutto il Mediterraneo, ma ravviarono ad interessare anche in le coste dell'Islanda.

Durante questo periodo la città era circondato da mura su tutti i lati, compreso il lungomare. Da quest'ultimo lato cinque porte consentivano l'accesso alla città, con cinque strade che si dipartivano da ogni porta e si riunivano di fronte alla Moschea Ketchaoua. Nel 1556, una cittadella fu costruita nel punto più alto delle mura. Una strada principale, che correva da nord a sud divideva la città in due: la città alta (al-Gabal, o la montagna), che consisteva di una cinquantina di piccoli quartieri abitati da gente di origine andalusa, ebraica, araba e le comunità Kabyle, e la città bassa (al-Wata, o la pianura), che era il centro amministrativo, militare e commerciale della città, per lo più abitata da dignitari turchi e da altre famiglie di classe superiore.

Nel 1815 la marina statunitense chiede formalmente al governatore della città di interrompere gli attacchi ai vascelli statunitensi, l'anno seguente navi inglesi e olandesi distruggono parzialmente la flotta algerina ma gli attacchi continuano.

Nell'agosto del 1816, la città fu bombardata da uno squadrone britannico comandato da Lord Exmouth, assistito da soldati olandesi; in quella battaglia fu distrutta la flotta corsara ospitata ad Algeri.

 

Dominio francese

Nel 1827, la flotta algerina fu totalmente distrutta nella battaglia di Navarino, dove gli algerini sostenevano l'Impero ottomano contro navi di guerra francesi, inglesi e russe.

Nel 1827, Husayn Dey, governatore ottomano dell'Algeria, chiese ai francesi di saldare un debito, vecchio di trentuno anni, contratto nel 1799 per acquisti di rifornimenti per le truppe della napoleonica campagna d'Egitto. Il console francese, Pierre Deval, rifiutò di dare una risposta soddisfacente al dey, e in un impeto di rabbia Husayn Dey toccò il console con il suo ventaglio. Carlo X usò questo come pretesto per avviare un blocco contro il porto di Algeri. Il blocco durò tre anni fino a quando la Francia, nel 1829, inviò un ambasciatore al dey con una proposta per i negoziati, questi rispose con il fuoco dei cannoni diretto verso una delle navi del blocco. La Francia quindi stabilì che era necessaria un'azione più energica.

Nel maggio del 1830 l'esercito francese partì da Tolone alla volta dell'Algeria, dove il 14 giugno sbarcò la forza di terra agli ordini di Bourmont a circa 25 chilometri ad ovest da Algeri. Mentre l'esercito incontrava una minima resistenza da parte degli algerini, la flotta navale francese sotto il comando dell'ammiraglio Guy-Victor Duperré attaccò Algeri via mare la città, dando il via a quella che si sarebbe trasformata nell'invasione di Algeri. I francesi entrarono in Algeri il 5 luglio e dopo soli due giorni la città capitolò definitivamente.

Durante il dominio francese molti europei si stabilirono ad Algeri, e a partire dal XX secolo erano la maggioranza della popolazione della città.

Nel corso del 1930, l'architetto Le Corbusier elaborò piani per una riprogettazione completa della città coloniale, piani che però furono ignorati dall'amministrazione francese.

Durante la seconda guerra mondiale, dopo l'armistizio di Compiègne del 22 giugno 1940 Algeri è affidata al governo di Vichy. Nel novembre 1942 viene occupata dalle truppe alleate nel corso dell'operazione Torch e nel 1943 diventa sede del governo francese in esilio guidato da Charles de Gaulle. Nel 1957 diviene il cuore della guerra algerina di indipendenza e nel 1962 diventa la capitale dell'Algeria indipendente. La gran parte dei cittadini francesi abbandona allora la città.

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