5. Lama Hotel - Langtang
Ora la traccia si fa più pianeggiante entrando in un alternarsi di radure circondate da possenti rododendri in fiore nella stagione primaverile. Fiori bianchi, rossi, rosa sono una gioia per il viandante. Un paio di malghe lungo il percorso preannnunciano la passerella metallica che attraversa il Langtang portandovi sulla destra orografica ed il vecchio sentiero ed in breve siete all’altezza dei lodge di Ghora Tabela (2.970 m). sinistra del ponte, da dove giunge il vecchio sentiero, si trovano i resti di un lungo muro mani. Per saper di più: The Use of Lichenometry for Assessment of the Destruction and Reconstruction of Buddhist Sacred Walls in Langtang Valley, Nepal Himalaya, Following the 2015 Gorkha Earthquake. Il villaggio era un allevamento di cavalli (ghore) proprietà della famiglia Rana, i primi ministri ereditari del Nepal, cacciati con l’insurrezione del 1951 che riportò sul trono il Mahārājdhirāja (Grande Re dei Re) Thribuvan, dopo il 1959 divenne un insediamento di rifugiati tibetani, ora è una postazione dell’esercito nepalese e del Parco Nazionale, senza popolazione residente se si eccettua il personale dei lodge. Da Ghora Tabela il sentiero sale più gradualmente lungo una valle di origine glaciale a forma di ferro di cavallo fino alle casupole in parte dirute di Thangshyap. Tutti gli insediamenti tra Lama Hotel e Thangshyap sono stati gravemente danneggiati dalle scosse e la sezione del sentiero o è stata cancellata da una vasta frana, che ha appiattito i villaggi di Tsarding, Chamki, i due monasteri di Gumba e gran parte del villaggio di Langtang. A questo punto il percorso sale lungo il fianco della collina diagonalmente sopra i campi di grano saraceno, patate e orzo. Si attraversa una frana ed in basso, una decina di metri fra il sentiero ed il torrente c'è un piccolo memoriale con bandiere di preghiera ed una bandiera israeliana (2019). Più in lato i resti in lamiera di una costruzione (forse un lodge) ed unao stazzo per pecore e yak dove un cartello sollecita (Help poor farmer). In breve si raggiunge il terrazzamento di Ghumba (Gompa Dara लाङटाङ, o anche Kangtangsa, 3.955m), con una mezza dozzina di lodge appena ricostruiti. La posizione la rende una località presso cui fermarsi la notte, più piacevole rispetto alla vicina Langtang, ad altri 30’ (circa 1 km) di cammino. L’agglomerato prende nome dai due gompa che sorgevano poco a monte ed ora spariti. Si scende e si attraversa, per poi risalire il versante opposto della gigantesca ferita. Il torrente laterale scorre fra le pietre. Il tutto è un immenso cimitero e fra i macigni si possono ancora notare i blocchi di ghiaccio provenienti dal salto sovrastante e che hanno schiacciato l’abitato. Alla fine della traversata si sale ad un memoriale in ricordo dei morti di quel tragico evento. Memorial Langtang Muro Mani
Il villaggio di Langtang (3.430 m) è stato completamente spazzato via dal terremoto del 2015 e camminare in questa zona dove un tempo sorgeva il villaggio travolto dalla frana è piuttosto toccante e angosciante. Il villaggio originale di Langtang è stato completamente spazzato via da una massiccia valanga provocata dal terremoto dell'aprile 2015. Il villaggio ha subito una stima di 310 morti, inclusi 176 residenti di Langtang, 80 stranieri e 10 membri dell'esercito. Più di 100 corpi non sono mai stati recuperati. Da allora, la gente del posto ha costruito oltre una decina di lodge nel nuovo centro abitato, sul confine con quest’area. Per saperne di più:
"Secoli fa in Tibet, c'era un bue che aveva saputo che sia lui che una nak (femmina yak) sarebbero stati uccisi per la festa in una cerimonia di matrimonio. Fuggirono nella zona di Langtang, dove la nak scomparve. Per riportarli indietro, Guru Rinpoche li seguì e trovò il bue che riposava nel punto in cui si trova oggi il villaggio di Langtang. Il nome "Langtang" deriverebbe da "lang" che significa "bue" e "dhong" che significa "sazi", e si dice che Guru Rinpoche abbia costruito qui un chorten. Sfortunatamente, sulla via del ritorno in Tibet, il bue morì a Langshisha Ri."
Acclimatazione alla cascata, ammirando il Naya KangCon un pomeriggio a disposizione per riposare od esplorare, questa camminata relativamente breve si può effettuare in un paio d’ore. Ovviamente non è obbligatoria ma permetterebbe una miglio acclimatazione in base al principio “sali in alto, dormi in basso”. Se sei molto accaldato, porta con te costume ed asciugamano (e magari anche un caschetto per i possibili sassi che cadono nei pressi della cascata… piovono pietre…). Nel dubbio di non conoscere il percorso, chiedi informazioni o fatti accompagnare. Segui il sentiero in salita dopo il chek-point verso Kyabjin. Oltrepassato l’ultimo muro mani presso gli ultimi campi, vi sono cinque chorten in uno spazio nel mani. Vi un macigno sulla sinistra ed un palo sul pendio di sinistra. Si incontrano altri due muri mani e poi passerete fra alti campi cinti da muretti a secco. Da qui incamminati verso la cascata che scorgi in alto sul fianco della collina a settentrione del sentiero. Sali oltrepassando la linea elettrica e l’area priva di cespugli. Il sentiero o meglio la traccia un po’ incerta conduce verso la cascata. Voltandoti indietro, puoi ammirare a sud il Naya Kang, noto anche come Ganja La Chuli, è un famoso “trekking peak”. Molte piccole cime del Langtang non richiedono alcuna precedente esperienza di arrampicata e sono adatte anche agli escursionisti che desiderano un assaggio di ciò che è come arrampicarsi in Nepal. Dal punto panoramico si può notare una cima dedicata al fondatore degli scout, Scout Peak Baden Powel (5.883m). Il punto panoramico domina la valle ed a oriente è ben visibile il Gangchempo. In occasione del Centenario dello Scoutismo nel 2007, il governo del Nepal ha ribattezzato l'Urkema Peak come Picco Scout di Baden-Powell, in onore del fondatore del movimento scout mondiale. La prima salita è stata completata da un team internazionale di membri dello scoutismo, inclusi membri provenienti da Australia, Corea, Taiwan, Singapore, Taipei, Hong Kong, Malesia e Nepal. La prima persona a raggiungere la vetta è stato l’alpinista australiano Mark Mangles alle 12 circa del 12 settembre 2007. Per scendere, cerca di seguire il crinale verso Mundu o Sindum in direzione sud ovest per evitare la zona dei rovi e dei cespugli (e delle ortiche).
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