Thatta

Su Thatta Hyderabad Sukkur Il deserto del Tharparkar

Indirizzi  utili, alberghi, trasporti, nella parte Di città in città, pag. 000.

Un po' di storia

E' difficile credere che questa cittadina polverosa sia stata un tempo la capitale del Basso Sind ed avesse un porto. Il fiume Indo ha spostato il suo corso nel dedalo di canali più ad oriente e questa località è caduta di importanza. Ciononostante alcuni turisti affermano che Thatta merita una visita, se non altro per ammirare la moschea costruita dai Moghul. Secondo alcuni storici questa era la Pattala dove Alessandro il Grande sostò prima di intraprendere la sua marcia di ritorno verso occidente attraverso il deserto di Makran e dove Nearco preparò la flotta per poi salpare verso il Mar Arabico. Alessandro fortificò la cittadella di Pattala con un muro difensivo e ordinò la costruzione di un arsenale. Per le costruzioni fu usato il legno, non essendovi, dice la leggenda, né argilla né pietre e Pattala fu chiamata «la città di legno».

La storia documentata della città risale al 14<198> secolo quando sul Sind si estese il potere della prima di quattro dinastie musulmane che in Thatta avevano la capitale. I Sammah furono sovrani più o meno indipendenti dal sultanato di Delhi. Nel 1555 i Portoghesi risalirono l'Indo e vennero in aiuto dei sovrani del Sind in guerra con i confinanti. Sfortunatamente la guerra era già terminata quando arrivarono le navi ed allora, non trovando possibilità di bottino, i Portoghesi saccheggiarono Thatta. La città venne presto ricostruita per esser poi  annessa all'impero Moghul da Akbar nel 1592. Le attività commerciali della città continuarono a prosperare fino al 1742 quando Nadir, shah di Persia, la conquistò. Successivamente Thatta decadde, sia perché l'Indo cambiò il suo corso, sia perché la Compagnia delle Indie iniziò ad importare in India i «lungi» di cotone lavorati in Inghilterra, migliori per qualità di quelli confezionati dall'artigianato locale. La capitale del Basso Sind divenne, per un breve periodo Khudabad, e poi, sotto la dinastia dei Thalpur, Hyderabad.

La città

La città è dominata alla grande moschea la cui costruzione iniziò sotto Shaha Jahan nel 1647 e che venne terminata da Aurangzeb. La sua struttura sorprende piacevolmente poiché differisce dai marmi bianchi e dai mattoni in arenaria usati per i principali edifici moghul di Lahore e dell'India. I mattoni locali colore sabbia o dipinti in bianco sono stati spesso coperti da piastrelle smaltate di vari colori, spaziando dall'azzurro cupo fino alle tonalità del verde turchese e formando una policromia che colpisce ed affascina. La piastrella smaltata con questa profonda tonalità di azzurro è caratteristica di Thatta dove continua ad essere prodotta a tutt'oggi.

La moschea è un ampio edificio coperto da ben 93 cupole che offrono un'acustica sorprendente: le preghiere formulate a bassa voce davanti al mihrab possono essere udite in ogni parte del tempio. Aurangzeb non riuscì a far completare la costruzione ma l'insieme non ne risente ed i recenti restauri hanno riportato la moschea agli antichi splendori. Per raggiungerla occorre uscire dal centro e raggiungere la periferia seguendo la strada asfaltata verso Sujawal. Il quartiere che la circonda è composto da stretti vicoli e da case a più piani costruite con materiali leggeri come il legno. Sui tetti delle vecchie case sono da notare i badgir, cioè le prese d'aria che permettono in estate di catturare anche la più esile brezza incanalandola verso le stanze sottostanti.


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