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Albergo, colazione, carichiamo i bus e torniamo indietro di alcuni chilometri a parco Archeologico. |
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Iniziamo la visita dall’interessante museo, per poi continuare fra le spettacolari rovine, assolutamente deserte e ottimamente conservate perché rimaste a lungo sepolte sotto la sabbia. All’incrocio fra cardo e decumano vi è l’imponente arco quadrifronte di Settimio Severo, l’imperatore originario di Leptis. A breve distanza le raffinate Terme di Adriano, con le antiche latrine, il sistema di riscaldamento ancora ben visibile nella pavimentazione, le vasche, le sale sorrette da colonne marmoree; poi si prosegue lungo l’imponente Via Colonnata, fino al Santuario del Ninfeo e all’immensa piazza del Foro dei Severi, cosparsa di preziosi fregi e resti di colonne crollate. Uno dei luoghi più emozionanti è sicuramente il vecchio mercato con i resti di chioschi e botteghe e con i bellissimi banconi per le mercanzie appoggiati su piedistalli a forma di sfingi o di delfini. Magnifico il teatro con il mare come scenografia naturale e più lontano, a ridosso della spiaggia, il colossale anfiteatro dove si sfogavano le passioni più cruente dei coloni romani con spettacoli di belve e gladiatori. (Vedi anche Guida Libia On Line) Si può chiedere una guida oppure acquistare la piccola guida prodotta dalla Polaris. Se chiedete una guida chiedetele di essere breve e sintetica, altrimenti vi spiega tutto in dettaglio e qualcuno nel gruppo si squaglia. Non mi unisco al gruppo, ma resto con gli autisti ad imparare storie di varia umanità libica ed a tenere lezione di pronuncia italiana. Faccio anche una seconda colazione. Poi passo dall'Ufficio Postale con telefoni. le cartoline arriveranno dopo un mese e mezzo. La prossima visita che farò a Leptis la dedicherò alla Villa ed all'Anfiteatro. Per oggi mi faccio una cammianta in pace fino alle trme di adriano per poi raggiungere tutti al teatro (saremo in sette gruppi italiani solo noi di AnM). |
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In un'ora e mezza, su comoda autostrada, siamo a Tarabulus (Tripoli). lungo la strada numerosi banchetti con prodotti locali. A Tripoli io speravo nell'Albergo delle Torri od in uno vicino, ma finiamo in un albergo costruito con finiture italiane che han conosciuto tempi migliori. Dobbiamo cambiare alcune stanze perché gli scarichi non funzionano. paghiamo 10 DL a testa. L'albergo è peraltro frequentatissimo. Forse han stanze migliori ai piani inferiori. Siamo a qualche centinaio di metri dall'Ambasciata Italiana. Chiedo all'autista di lavare la cassa cucina. In taxi passo a prenotare dal libanese. Purtroppo il Suk apre tardissimo. Anche il museo è chiuso. Ciondoliamo un po' nel suk, un po' nella via principale dove sorgono cattedrale e ufficio postale. Pausa te in una pasticceria di fronte all'arco di ingresso al Suk (buone torte). Finalmente apre anche la libreria Fergani e trovo alcune interessanti pubblicazioni fra cui la ristampa anastatica pirata di Le vie della sete di Ardito Desio. Cena, discreta per chi ama le salsine libanesi. Torniamo a piedi in albergo. |
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