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Karadut - Arsameia (Eski Kale) - Adana

1-16 settembre 2024

con AnM e Marco Vasta in Anatolia


 

Arsameia (Eski Kale)

Dalla strada che risale il versante, un tortuoso sentiero conduce in cima fino ai resti di Arsameia, l’antica capitale del regno di Commagene; durante il percorso si oltrepassano stele, bassorilievi in pietra e grotte. Sulla sommità giacciono le rovine del palazzo di Mitridate I e le vedute panoramiche sulla circostante campagna ricompenseranno la fatica della salita.

Il primo monumento che si incontra lungo il sentiero (sulla sinistra all’incirca dopo 100 m) è una grande stele raffigurante Mitra (o Apollo), dio del sole. Più avanti ci sono le basi di due stele raffiguranti Mitridate I e Antioco I (la stele più alta) che regge uno scettro. Alle spalle delle due stele, si può sbirciare in una profonda camera sotterranea per la conservazione degli alimenti.

Più in alto si trova la stele con bassorilievi di squisita fattura di Mitridate I che stringe la mano a Eracle (immagine a destra), eroe dell’antichità. Accanto, un tunnel nella roccia scende per 158 m fino a una camera in cui si celebravano riti religiosi; vari piccoli sassi sparsi lungo i gradini rendono difficoltoso il passaggio e a metà strada il tunnel è bloccato da alcuni massi. La lunga inscrizione greca che sormonta l’ingresso del tunnel narra la fondazione di Arsameia, mentre la vasca per l’acqua lì accanto si suppone servisse per le abluzioni rituali.
Dal bivio per Kocahisar, proseguendo sulla strada in direzione sud per 1,5 km si arriva al bivio segnalato per Arsameia che indica di andare a est. Arsameia si trova 1,5 km oltre lungo questa strada.

 

Adana

%0322 / POP. 1,72 MILIONI 25

Con un pedigree che risale agli antichi ittiti e oltre, Adana è una moderna città ricca di energia con qualche luogo interessante da vedere, alcuni buoni caffè, ristoranti e bar e un’eccellente rete di trasporti pubblici. La quinta città per dimensioni della Turchia è una valida base per esplorare i siti storici e le rovine poco conosciute a sud-ovest e, se arrivate in città dopo aver pigramente viaggiato ungo la costa mediterranea, la sua frenesia urbana vi darà nuova carica.

Adana è divisa grossomodo in due dalla statale D400. A nord della strada (chiamata in città Turan Cemal Beriker Bulvarı, che corre da ovest a est e attraversa il Ponte Kennedy) si sviluppano verdi quartieri benestanti.

A sud dei condomini alla moda e delle strade disseminate di locali all’aperto, l’atmosfera diventa molto meno gradevole e la città inizia a espandersi in modo incontrollato. Il fiume Seyhan delimita a est il centro cittadino.

 

Museo di Adana

www.kultur.gov.tr/EN-113882/adana-archaeological-museum.html;

Oggi ospitato in un esteso complesso appositamente costruito sul sito di una fabbrica tessile, circa 4 km a ovest del centro, il più vasto museo della Turchia potrebbe anche essere il più interessante. Espone una collezione particolarmente ricca di statue provenienti dalle Porte della Cilicia, a nord di Tarso, una gola che all’epoca era il principale valico dei Monti Tauro e un cruciale punto di transito già in epoca romana. Degni di nota sono soprattutto il sarcofago di Achille, risalente al II secolo e decorato con scene tratte dall’Iliade di Omero, e la sfinge di Silifke.

 

Ponte in pietra (Ponte romano di Tas Kopru)

Questo ponte in pietra di epoca romana, che attraversa il Seyhan all’estremità orientale di Abidin Paşa Caddesi fu probabilmente costruito sotto il regno di Adriano (r. 117-38 d.C.) e restaurato nel VI e nel IX secolo. La campata, lunga 300m, poggia su 21 arcate, ma se ne vedono soltanto 14 perché le altre sono sommerse, ed è stato aperto al traffico veicolare fino al 2007.

Il ponte, uno dei simboli di Adana, ha rappresentato un punto cruciale per i collegamenti commerciali con l’Anatolia e la Persia. dietro il ponte, in tutto il suo splendore svetta la Moschea Sabanci Merkez Camii, che vanta bellissimi marmi con alternanza di strisce bianche e grigie scure che ricordano un po’ le decorazioni delle chiese romaniche toscane, tranne per lo stile prettamente orientale.

 

Sabancı Merkez Camii

Con i suoi sei alti minareti e proprio sulla riva sinistra del fiume, è la più affascinante tra le moschee cittadine. Si tratta della più grande moschea esistente tra İstanbul e l’Arabia Saudita, costruita dal magnate Sakıp Sabancı (1933-2004), filantropo e fondatore della seconda dinastia di industriali più ricchi della Turchia. La moschea è coperta da cima a fondo di marmo e foglie d’oro e può accogliere circa 28.000 fedeli.

 

Ulu Cami

(Moschea Grande; Kızılay Caddesi) La meravigliosa Ulu Camii del XVI secolo ricorda le moschee costruite al Cairo dai mamelucchi, con alternate fasce di marmo bianche e nere ed elaborati cornicioni alle finestre. Il complesso comprende una medrese (scuola coranica) e una türbe (mausoleo) che contiene le spoglie del poeta Ziya Pașa. Le maioliche del mihrab (nicchia per la preghiera che indica la direzione della Mecca) provengono da Kütahya e İznik.

 

Sintesi di luoghi e monumenti da Wikipedia, selezionati dalla relazione Elisabetta Lattanzi

Arsameia

(Eski Kale)

Santuario funebre situato nei pressi della località di Kocahisar, fatto costruire da Antioco I in onore del padre Mitridate I.

Di quello che sembra essere stato un vero e proprio mausoleo e non un tumulo come quello dell’impianto del Nemrut Dagi o del Karakus Tumulus non resta nulla.

Un sentiero in salita porta ad una terrazza, dove si innalza una stelecon una lunga iscrizione in caratteri greci e alla sua destra, gradini scolpiti nella roccia portano ad un tunnel che scende per 158 metri nelle viscere del monte fino ad una cella dove si compivano riti dedicati al dio Mitra.

Continuando la salita, si raggiunge la magnifica stele risalente al 50 a.C. con inciso Mitridate I Callinicus che stringe la mano ad Eracle. Alla sommità del colle sono distinguibili resti di vari edifici, tra cui un palazzo con pavimenti in mosaico.

Ponte di Settimio Severo

Ponte a schiena d’asino sul Cendere, costruito in onore di Settimio Severo, moglie e figli. Ha quattro colonne alte 10 metri poste alle estremità del ponte, di cui solo una è stata distrutta.

Cumulo di Karakus

Tomba reale contornata in origine da 18 colonne, alte 10 metri e sormontate ciascuna dall'aquila romana (ora ne resta una sola, con l'aquila bicefala ridotta a monocefala dall'usura del tempo).

 

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Ultima modifica: 14/08/2024 19:05:08

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