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Benvenutə nel sito del viaggio

Urgup-Nemrut Dagi-Karadut

1-16 settembre 2024

con AnM e Marco Vasta in Anatolia


 

Parco Nazionale del Nemrut Dağı

Nessuna fotografia è in grado di trasmettere la suggestiva inquietudine che si prova davanti a questa spoglia, ventosa e remota cima del monte con il suo strano tumulo funerario di massi rocciosi alto 50 m e la presenza di quelle statue che ti fissano senza pietà con i loro lineamenti in parte mutilati e in parte deturpati dalle intemperie.

Nella catena montuosa dell’Antitauro, la vetta del Nemrut Dağı (Monte Nemrut) si innalza fino a 2106 m, tra Malatya a nord e
Kahta a sud, e fa parte del Nemrut Dağı Milli Parkı (Parco Nazionale del Monte Nemrut). I 138 kmq della superficie del parco includono altri interessanti monumenti dell’antico regno di Commagene, disseminati in un paesaggio di ondulati campi di grano e orzo e di valli fluviali punteggiate di rododendri che gradualmente cede il passo all’arida spina dorsale dei monti.

I mesi migliori per visitare il Nemrut sono quelli tra metà marzo e metà novembre, meglio ancora tra maggio e settembre; la strada che conduce alla vetta, infatti, è impraticabile in caso di neve. Luglio e agosto sono imesi più caldi, tuttavia anche in piena estate in cima al monte fa freddo e tira vento, soprattutto all’alba e al tramonto, pertanto non arrivate sprovvisti di indumenti pesanti.

 

Karakuş Tümülüsü

Il grande tumulo funerario, eretto nel 36 a.C., è circondato dai resti di alcune colonne; tra queste, quella presso il parcheggio è sormontata dalla statua di un’aquila, su un’altra sul lato est campeggia un toro senza testa, mentre un leone senza muso siede su una colonna visibile girando attorno al tumulo verso ovest. In origine vi erano molte più colonne, ma i romani adoperarono i blocchi di calcare per costruire il ponte sul Cendere.

I panorami sono meravigliosi, con lo sguardo che spazia sui circostanti campi d’orzo e sale fino al tumulo a forma di cono in cima al Nemrut Dağı. Un’inscrizione rinvenuta sul sito riporta che il tumulo funerario custodisce le spoglie di alcune donne imparentate con il re Mitridate II, successore di quell’Antioco I che fece erigere il tumulo del Nemrut Dağı.

 

 

 

Sulla vetta del Nemrut

Zeus-Oromasde, Apollo-Mitra, Eracle-Artagnes, aquila, leone. © De Maria

In cima del Nemrut Dağı, l’immenso tumulo funerario di massi di Antioco I è fiancheggiato da due terrazze con le famose statue, le cui teste alte 2 m, cadute a causa dei terremoti, giacciono a terra davanti ai rispettivi colossali corpi seduti in trono.
Le statue meglio preservate sono quelle dei corpi in trono sulla terrazza est e quelle delle teste sulla terrazza ovest; esse rappresentano Antioco e quattro personaggi greco-persiani (che riflettono l’ascendenza mista di Antioco), oltre alle figure guardiane di leoni e aquile.

Il (più consueto) approccio da sud alla vetta, da Karadut o Kahta, porta inizialmente al piccolo complesso del centro visitatori con  un caffè e una vasta terrazza che offre fantastiche vedute panoramiche. Dopo aver pagato la tariffa d’ingresso (non compresa nel pass)si percorrono gli ultimi 2 km fino al parcheggio sulla sommità a bordo di un autobus navetta. Dal parcheggio salendo ancora a piedi per circa 600 m si giunge alle terrazze ovest ed est. L’approccio al sito da nord, provenendo da Malatya, porta invece a un ingresso e a un parcheggio distanti 250 m dalla terrazza est.

Una volta in cima, a prescindere dal lato del tumulo che si costeggia, andare da una terrazza all’altra è una passeggiata di 300 m. Le statue e le teste sono collocate in base a uno stesso ordine su entrambi i lati: da sinistra a destra, il leone, l’aquila, Antioco, Tiche di Commagene (la dea della fortuna e della fertilità), Zeus-Oromasde, Apollo-Mitra, Eracle-Artagnes, l’aquila, il leone. Sul retro delle statue orientali ci sono iscrizioni in greco. Sulle basse mura a lato delle terrazze un tempo c’erano diversi rilievi raffiguranti processioni di antichi sovrani della Persia e della Grecia, ‘predecessori’ di Antioco. Il sito aveva una strada cerimoniale d’approccio che portava a quelli che Antioco chiamava i ‘troni degli dèi’, costruiti su ‘fondamenta che nessuno avrebbe mai demolito’.

 

Terrazza est, con statue sedute. ricostruito e le loro teste allineate davanti al monumento. Gruppo di statue sedute sulla terrazza est Apollo-Mitra, Eracle-Artagnes, aquila, leone. Il trono di Zeus
Le gigantesche teste sulla terrazza occidentale
Απόλλωνας Μίθρας Ήλιος Ερμής (Δυτικό πλάτωμα) Ζεύς/Ωρομάσδης (Δυτικό πλάτωμα) Αρτάγνης Ηρακλής Άρης
Artagnis Eracle Marte
Aquila (kartal), rappresenta il potere divino ed eterno
     
La dea di Kommagini, corrisponde alla dea greca Tychi ha un "cestino" in testa      

 

Sintesi di luoghi e monumenti da Wikipedia, selezionati dalla relazione Elisabetta Lattanzi

Nemrut Dagi

Il MonteNemrut con i suoi2150m, è il monte più alto della Mesopotamia settentrionale.

Sulla sua sommità si erge la tomba santuario del re Antioco I di Commagene, riportata alla luce nel corso di scavi effettuati nel 1953. Si compone di un tumulo di pietra frantumata, di 150m di diametro per un'altezza di 50m. Alla base tre terrazze: (terrazza nord, terrazza ovest e terrazza est) formano il santuario composto da altari e statue gigantesche. Data la sua ardua collocazione, la natura ha prevalso sull'uomo e le statue risultano essere decapitate con le teste sistemate intorno all'incredibile tumulo. Il luogo della sepoltura, nonostante diversi tentativi, è ancora da scoprire.

Terrazza nord: fungeva da punto di raccolta dei pellegrini che salivano dalle diverse strade esistenti sui fianchi della montagna; statue colossali di un leone e di un'aquila ornavano l'entrata: non rimane nulla essendo la più rovinata delle tre terrazze.

Terrazza ovest: sono presenti cinque statue colossali decapitate di personaggi seduti alte 9 metri e, ai loro piedi, le relative teste allineate raffiguranti Antioco I, la dea Tyche ,Zeus-Oromasde il padre degli dei per Greci e Romani Apollo - Mithra-Helios- Ermes ed Eracle- Artagnes - Marte, a chiudere le due estremità il leone e l'aquila simboli della dinastia di Commagene.

Una lastra raffigura il cosiddetto "leone astrale" considerato uno dei più antichi oroscopi del mondo; la sua interpretazione è ancora dubbia: chi pensa alla data della salita al trono di Antioco I, chi al suo compleanno o alla fondazione del sito, di certo indica il 6 luglio del 61 o 62 a.C.

Terrazza est: anche se le statue acefale sono simili a quelle della terrazza ovest, la loro posizione è diversa; una scalinata monumentale porta agli altari, due scalinate laterali portano alle divinità poste sopra gli altari. Perfettamente conservati i personaggi seduti, ma le teste delle statue sono in cattive condizioni; di un grande altare posto di fronte rimane il basamento perfettamente visibile.

Dietro alle basi delle statue il testo in greco del pensiero di Antioco I e cioè la volontà di essere qui sepolto e dei riti da eseguire in suo onore.

 

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Ultima modifica: 19/08/2024 12:59:42

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