Kazakistan Breve25 aprile - 4 maggio 2018con Avventure nel Mondo e Marco Vasta - nel più grande degli STAN Il viaggio
In volo dall’Italia arriviamo ad Astana la nuova capitale che scopriremo ricca di stravaganti architetture contemporanee. Il giorno seguente con un breve volo siamo a Shymkent, capitale della regione del Sud Kazakhstan, chiassosa città sorta nel 1365 d.C. sulla Via della Seta, famosa ancora oggi per i suoi bazar da qui ci dirigiamo verso la città di Turkistan. In questo centro sono presenti resti archeologici datati IV secolo, in seguito fu un importante centro commerciale. Il nome Hazrat-e Turkestan significa letteralmente «Il Santo del Turkestan» e si riferisce a Khoja Ahmad Yasavi, il grande maestro sufi del Turkestan, nato qui alla fine dell'XI secolo e seppellito all'interno della città. Sotto la sua guida la città divenne il centro accademico più importante per i popoli delle steppe kazake. Negli anni '90 del XIV secolo Timur fece erigere una magnifica cupola, chiamata Mazar o Mausoleo, che è senza alcun dubbio il monumento architettonico più significativo di tutto il Kazakistan. Nel 2005 anche il mausoleo di Khoja Ahmed Yasawi è stato inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Altri importanti siti storici comprendono un bagno termale medioevale e altri quattro mausolei, uno di questi è della nipote di Tamerlano. La sera pernottiamo al villaggio Zhabagly. Il giorno successivo partiamo per l’esplorazione della riserva Naturale di Aksu-Dzhabagly, qui visitiamo il bellissimo canyon dell’Aksu nel massiccio del Tian-Shan, con pareti alte fino a 500 m. Situata vicino Shymkent, Zhabagly, è la porta d’ingresso ad una enorme e selvaggia area a cavallo con l’Uzbekistan: qui si possono incontrare marmotte, linci, volpi e orsi. Spesso anche il leopardo fa sentire il suo ruggito tra le alte montagne ma è difficile incontrarlo, cosi come lo yeti che si suppone abiti quest’area! Un treno notturno ci porterà ad Otrar per la visita ai petroglifi di Tamgalay. Questo sito archeologico è noto per le sue incisioni rupestri. La maggior parte dei petroglifi si trova nel canyon principale, ma alcuni di essi sono stati incisi nelle vallate secondarie. Le circa 5.000 figure incise tra media età del Bronzo ed età del Ferro (1.400 a.C. II sec. d.C.) e poi, in misura minore, in età Medievale e sub-recente, documentano scene di culto, animali, divinità solari, esseri umani, carri trainati da cavalli, scene di caccia e di guerra. Non a caso la parola Tamgaly in lingua kazaka significa “luogo dipinto” o “segnato”. Dal 2004 il sito è stato incluso nell'elenco dell’UNESCO dei Patrimoni dell'umanità. Raggiungiamo Almaty la mattina dopo proseguiamo per Charyn Canyon dove la diversa consistenza degli strati, messi in luce dall’erosione dei ghiacciai, delle acque e del vento genera effetti multicolori di una bellezza mozzafiato. Qui il fiume Charin nei millenni ha scavato una profonda gola, chiamata Valle dei Castelli, formata da rocce scolpite in forme strane e suggestive, scorci spettacolari incastonati tra splendide sculture di roccia createsi in epoche diverse e di diversa origine attraverso l’azione millenaria di agenti atmosferici. Sebbene sia più piccolo, con i suoi ca 90 km di lunghezza e le sue gole multi colore lascia negli occhi un’impressione vivida ed affascinante pari a quella offerta dal Grand Canyon. Offre inoltre eccellenti possibilità di fare canyoning, rafting ed arrampicate. Se il tempo ce lo permetterà potremo anche arrivare ad Issyk, area di una importante necropoli, formata da molti tumuli del I mill. a.C., sepolture degli aristocratici cavalieri Saka. La più famosa è quella dell’”Uomo d’Oro”, dallo straordinario corredo aureo del VI sec. a.C. (conservato nella capitale), alla quale è dedicato un piccolo Museo sul sito di scavo. Procediamo per i Laghi di Kolsay tre incantevoli laghi di montagna si susseguono lungo il corso del fiume Kolskai tra le ripide e boscose colline dell'Alatau; i laghi sono situati ad un altitudine di 1800, 2250 e 2700 mt slm. Visitiamo questo magnifico parco che si distingue per la presenza di piante rare ed animali. Pernottiamo al villaggio Saty. Il giorno dopo è la volta del Altyn-Emel National Park, 182 km north-est di Almaty che con i suoi 4600 km2 ha al suo interno la Singing Dune. Una montagna di sabbia chiara, lunga 3 km e alta 150 mt. che è un vero fenomeno della natura, famoso perché, quando il clima è asciutto e secco, la duna di sabbia emette un suono simile a quello prodotto dalla canne di un organo. In passato invece si credeva che il suono fosse dato dagli spiriti di antiche città sepolte presenti nei dintorni. Tornati ad Almaty abbiamo una giornata per esplorare la caratteristica atmosfera russa (fino al 1997 era la capitale del Paese). Qui visitiamo il Museo Nazionale, importante punto di riferimento per la cultura kazakha attraverso le sue 4 sezioni: paleontologia e archeologia, storia dal XV al XX sec., etnografia; la cattedrale Zenkoved il Monumento all’Indipendenza. Ma i giorni volano in fretta: ultima sera in terra Kazaka e poi il volo di rientro per l’Italia con ricordi di uno splendido paese ancora sconosciuto al turismo di massa. |
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