Pamir Orientale Trek
27 luglio - 17 agosto 2018
con Marco Vasta ed Avventure nel mondo lungo la Via della Seta sul
"tetto del mondo", tra natura e popoli dell’Asia Centrale in Tajikistan,
sull'altopiano del Pamir
"Se non sali la montagna, non
potrai ammirare il paesaggio" Paolo Neruda
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Murgab - Karaart - Sari Tash
Mercoledì
15 agosto. Partenza presto per poter
compiere una sosta fra i crinali che circondano il passo di
Ak-Baital, come richiesto da un partecipante. A nord di Murgab, la strada
oltrepassa le deviazioni per la Valle di Pshart (6 km) e per il
Rang-Kul (24 km), prima di costeggiare la linea interna rispetto al confine cinese. In
alcuni punti la staccionata sormontata da filo spinato corre
a meno di 20 m dalla strada.
Ben presto le montagne si fanno
più vicine mentre la strada si arrampica verso i 4655 m del Passo
Ak-Baital (cavallo bianco), il punto più alto del tragitto. Poco
prima del passo i fotografi scendono e ci raggiungeranno al passo. Dal
valico parte una lunga discesa di circa 78 km fino al Kara-Kul, il lago
più alto di tutta l’Asia centrale. Voltandosi indietro subito dopo
il passo si ha una bella vista su una valle laterale che conduce al
Picco Muzkol.
L’unico insediamento degno di
nota in questa zona è il villaggio di Karakul, a
ridosso del lago dove abbiamo dormito all'andata. Gli autisti ci
portano alla GH Chep (39.013077 , 73.55875)dove pranziamo nella yurta annessa all'edificio.
Ci spostiamo al sito archeologico di Karaart. la luce è
ancora favorevole ed in lontananza scorgiamo, come all'andata, le
montagne del Tien Shan (1).
Il sito dice ben poco se non
fosse per le informazioni che abbiamo... Terminata la breve sosta.
siamo nel primo pomeriggio e Mr Mendibai propone di raggiungere e
pernottare a Sari Tash, il suggerimento è accettato volentieri da
tutto il gruppo.
Percorriamo la M41
(AH66) in senso inverso ed
arriviamo al Chek Point (39.37335, 73.32686). Lasciamo
definitivamente il Tagijkistan ed entriamo nella terra di nessuno
prima e dopo il Kyzl Art Pass dove sostiamo ancora per
fotografare i due monumenti.
Le pratiche da entrambi i lati saranno lunghe. Forse, dopo l'attentato,
le misure di sicurezza sono state alzate.
Quasi
al tramonto siamo al Controllo Passaporti Kirghiso in fondo
alla discesa in località Bordoba
(39.50712,73.26881). Per
fortuna che è collegato alla rete e gli agenti non devono compilare
a mano alcun foglio! Velocemente arriviamo al rettilineo che taglia
la pianura costellata di cavalli, armenti e mandrie. Oltrepassiamo i
radar e finalmente siamo a Sari Tash. Proprio sul bivio fra
la M41 e A371, la strada per Irkeshtam e Kashgar in
Sinkiang, si trova una bella costruzione. Entriamo nel
parcheggio ed entriamo in casa. Prendiamo tre stanze, due per noi ed
una per lo staff. Non ci sono letti ma materassi ma l'ambiente è
luminoso e pulito. Passando per il cortile raggiungiamo il
bar-ristorante Akyh (pr. Akul) e ceniamo in una saletta.
Le portate sono ottime ed
abbondanti, come sempre, anche se è il menù classico che abbiamo
sempre assaggiato. Ci trasferiamo per il dopocena nel bar, dove
funziona il wi-fi. Ne approfitto per dare un'occhiata al menù che è
stampato in lingua inglese.
(1)
Cinese:天山; pinyin: Tiānshān, Dungan:Тянсан; Tjansan; Antico
turco:𐰴𐰣 𐱅𐰭𐰼𐰃, Tenğri tağ; Turco: Tanrı Dağı; Mongolo:Тэнгэр
уул, Tenger uul; uiguro: تەڭرىتاغ, Тәңри тағ, Tengri tagh;
Kirghizistan: Теңир-Тоо / Ала-Тоо,Teňir-Too / Ala-Too, تەڭىر-توو /
الا-توو; Kazako: Тәңіртауы / Алатау, Ta'n'irtay'y / Alatay ',
تأڭئرتاۋ; Uzbeko: Tyan-Shan, Тян-Шан, تيەن-شەن.
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