23 novembre - 1 dicembre 2013 |
||
4) NIZWA - JEBEL SHAMS - AL AYN - WADI DAMM -JABREEN - NIZWA |
||
|
||
Il programma della giornata, e quindi il percorso, può essere strutturato in base agli interessi. Qualcuno ha voluto mettere il Jebel Sham in ultimo per ammirare il tramonto, qualche gruppo ha dichiarato che NON si trova una posizione in cui vedere il tramonto. L'equivoco nasce per cosa si intenda per tramonto. Se si arriva al punto panoramico con ringhiera, si ha davanti il canyon con il sole alle spalle. Forse si intende il tramonto sul canyon sottostante e con davanti la vetta. Noi abbiamo svolto il percorso in senso antiorario in modo di sfruttare la visibilità mattutna per ammirare il canyon. Siamo stati un po' lenti e quindi il tramonto, per altro dorato, lo avviamo visto alle tombe, arrivando poi con il buio a Jibril.
|
||
0 |
0 |
Dall'albergo Al Dyar (1) si passa accanto al forte e si seguono le indicazioni prima per Bahla poi per Al Hamra. |
37 |
37 |
Si passa dal bivio per le grotte di Al Hotta (2) chiuse nel dicembre 2013 Questa grotta, ricchissima di meravigliose stalattiti e stalagmiti, è una meta molto frequentata dai turisti. Al suo interno, sopra la biglietteria, si trovano un museo geologico interattivo che illustra alcune delle caratteristiche per cui l’Oman famoso tra i geologi di tutto il mondo, un negozio di souvenir, un piacevole ristorante e un caffè all’aperto dal quale si può ammirare un bel panorama delle colline circostanti. Purtroppo la grotta non può accogliere più di 750 visitatori al giorno, per cui è necessario prenotare telefonicamente la visita con un buon anticipo. Nel caso riusciate a prenotare, salirete a bordo di un trenino che conduce fino all’interno, da dove inizia un’interessante visita a piedi della durata di 40 minuti che costeggia, tra l’altro, un lago sotterraneo dove vivono pesci cavernicoli ciechi. Sulla sinistra della grotta, la strada conduce (dopo 2 km) a un piccolo parco situato accanto a un wadi e a un corso d’acqua, ideali per un picnic. Se il trenino interno fosse fermo, si percorrono facilmente i 300 metri dei binari a piedi. La visita delle grotte dura 45 minuti di facile percorso a gradini che può essere fatto anche con semplici sandali. Tutto il percorso è illuminato e molto ampio. Non è necessario coprirsi per il freddo, temperatura piacevole. La guida spiega le formazioni e l'evoluzione della grotta. Stalattiti e stalagmiti sono ormai ferme e non c'è più percolazione di acqua all'interno ma è comunque affascinante. Interessante laghetto interno con pesci endemici. |
8,5 |
45,5 |
La strada ben asfaltata e scorrevole passa da Al Hamra (3), ma non da quella vecchia (visitata nel gennaio 2013 ed abbastanza deludente, forse una esagerazione nelle descrizioni LP e guida Polaris). Proseguiamo seguendo i cartelli Gebel Sham. |
Bahla (da noi non visitata) Cittadina importante che conserva lunghi tratti delle antiche mura e un imponente forte, che in questo momento è chiuso per restauro. Almeno fino alla fine dei lavori la visita non è molto significativa e si può ammirare le mura dall'esterno. Il forte e le mura sono Patrimonio Mondiale dell'Umanità, sito Unesco dal 2010. |
||
34,2 |
79,7 |
La strada asfaltata serpeggia nella valle, passa davanti al villaggio abbandonato di Gul (4) (foto d’obbligo (certamente più interessante di Ah Hamra vecchia come soggetto fotografico). La strada aumenta di pendenza ma non eccessiva, una comune pendenza da strada dolomitica. Termina l’asfalto ed un cartello indica a destra verso il Jebel Sham Resort. Poiché un relazione accenna ad un resort SULLA strada, credo che noi abbiamo preso una altra strada, Si prosegue in saliscendi e ci si riporta sull’asfalto sempre seguendo le indicazioni per il resort poste ad ogni possibile deviazione |
41,1 |
120,8 |
La strada asfaltata passa dal punto panoramico (5) dove ora è stata messa una balaustra metallica. Forse il punto più panoramico. |
3.10 |
123,90 |
Si passa dal resort (non ho visto alcuna insegna), si prosegue tenendosi al bivio subito verso sinistra e si arriva la Villaggio di Al Khitaym (6) che non è abbandonato, Probabilmente, visto il flusso turistico, gli abitanti sono tornati per vendere braccialetti in pelo di cammello e, pietre, fossili e coca-cola. |
Trekking path to the southern summit of Jabal Shams from The Plateau Il percorso abituale di AnM è quello che da Al Khitaym entra nel canyon
|
||
Si ridiscende verso l'asfalto e Gul, ma alcuni navigatori indicano una scorciatoia sterrata che permette di accorciare alcuni chilometri uscendo sull'asfalto presso un edificio governativo (Polizia o Wali) |
||
17 |
154 |
Dirigendosi verso Al Ayn si può visitare con breve camminata il piccolo (da qualcuno ritenuto magnifico) Wadi Damm (Wadi Dhum (وادي ضــم), anche Wadi Dham). La passeggiata che risale il letto del fiume attraversa scorci di grande bellezza, e culmina in una grande pozza turchese che, durante i periodi di piena, è alimentata da cascate. Si può continuare ancora arrampicandosi sulle rocce per esplorare altre vasche di acqua cristallina. I più coraggiosi possono fare il bagno, ma l’acqua è gelida. Calcolate in totale un’ora di cammino. Occorre raggiungere la rotatoria di Bharut e voltare a destra per il paese trovando poi il cartello azzurro Dam (con una sola M). Al ritorno dalla rotatoria si va diritti. |
14 |
168 |
Tombe Beehive di Al Ayn o Alayb Le tombe (Patrimonio della Umanità - Sito Unesco) risalgono a circa 4000 anni fa. Il sito è quasi sempre deserto, e la posizione ai piedi del Jebel Misht è straordinaria. Tutto ciò rende l’atmosfera carica di suggestione. Forse si può escludere dalla visita le tombe di Bat che a detta di tutti sono di minore impatto. |
47 |
215 |
In base al tempo a disposizione ed all'interesse si può tornare a Nizwa attraverso Al Hamra e Bjala o dalle tombe proseguire fino ad incrociare la statale da Ibri, voltare a sinistra e raggiungere il castello di Jabrin (Jibril). |
33 |
248 |
JABRIN نيربج (o Jibril) Altre denominazioni; Jabrin Place, Qal'at Jabrin, Jabrin Castle, Qasr al-Imam Bil 'Arab bin Sayf al-Ya'rubi, Palace of Imam Bilarab bin Sultan, Jabrin Fort, Jibrin Fort. Testi e foto in ArchNet. Dalla pianura circostante si erge, imponente e incontrastato, il Jabrin Castle (ingresso 500 baisa; h9-16 da sabato a giovedì). Anche se, dopo aver visitato Nakla e Nizwa (e forse Bahla), di forti ne avrai già fin sopra i capelli, Jabrin merita una puntata per il suo eccellente stato di conservazione e la sua originalità architettonica. È un ottimo esempio di restauro conservativo. Fatto costruire nel 1675 dall’imam Bil-arab bin Sultan, questo castello ospitò per molto tempo un importante centro studi di astrologia, medicina e legge islamica. Sulla destra dell’ingresso principale puoi vedere il magazzino dei datteri, il cui succo veniva convogliato attraverso una ingegnosa rete di canali in appositi recipienti, pronto per essere utilizzato nelle cucine o per le partorienti, per le quali si ritiene sia benefico. Non mancare di dare un’occhiata ai soffitti riccamente decorati con originali motivi floreali in molte camere. Se desideri ammirare dall’alto l’elegante cortile con finestre a graticcio situato nel cuore del mastio, raggiungi il pennone della bandiera: scoprirai le misteriose sale nascoste dietro queste finestre fa parte del divertimento dei viaggiatori moderni come faceva parte della strategia difensiva degli antichi abitanti di Jabrin. Cerca anche di localizzare le camere funerarie, caratterizzate da splendide volte scolpite: in questi ambienti il falaj (canale d’irrigazione) non era utilizzato per convogliare l’acqua, ma come impianto di condizionamento dell’aria. Tra le molte sale del complesso ce n’è persino una destinata a ospitare il cavallo preferito del sultano. |
30 |
278 |
NIZWA |
|