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auto |
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circa 11h |
Auto + trek |
Il piano voli verrà comunicato da Avventure nel Mondo.
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Delhi In pulmino o in macchina in direzione nord |
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Hardwar Sorta sulle pendici delle colline Siwalik, dove il fiume Gange entra nella grande pianura, Hardwar (Haridwar) è un importante centro di pellegrinaggio. Ogni dodici anni si celebra il Maha Kumbhu Mela, che vede la città sommersa da milioni di pellegrini. Le altre tre città dove si tiene il pellegrinaggio, ogni tre anni, sono Allahabad, Nasik, Ujjain. In una particolare congiunzione di astri e costellazioni, il fiume sacro viene infuso dal sacro nettare dell’immortalità (amrit). Hardwar significa, cancello di Hari-Vishnu ed è anche identificata come il luogo chiamato Kankhal. A Khankal avvenne il grande sacrificio di Daksha, commemorato nell’apposito tempio di Hardwar. La città è il luogo di partenza per il pellegrinaggio alle sorgenti del Gange. Sebbene sia antica (è citata anche dal pellegrino cinese Huan Tsang del 600 d.C., i suoi templi sono relativamente recenti e di scarso interesse architettonico. Hari-kipairi è un importante ghat che viene indicato come il punto preciso dove il fiume Gange lascia le montagne per entrare nelle pianure. Su questo ghat vi è la traccia dell’impronta di un piede di Shiva. |
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Rishikesh Posta a 350 metri d’altezza, circondata da un anfiteatro di colline, Rishikesh è, più di Hardwar, il punto dove il Gange entra nelle pianure. La città è piccola, circa 26.000 abitanti, e anche molto tranquilla. I non più giovani ricorderanno di averla sentita nominare per la prima volta quando i Beatles la resero famosa negli anni 60. I quattro trascorsero lunghi periodi di meditazione all’interno di un ashram del Maharishi. La cittadina divenne così un luogo di ritrovo per hippy e figli dei fiori. |
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Il più sacro punto di confluenza è Deoprayang (Devaprayang), dove si incontrano Bhagirathi e Alaknanda e dove il fiume Gange inizia ad assumere questo nome. L’antico villaggio di Deoprayang è disposto fra la strada asfaltata ed i torrenti. Moltissimi sono brahmini venuti dall’India meridionale. Il villaggio è il punto di transito per raggiungere i quattro più importanti santuari dell’Uttarakhand. I pundit da questo tempio guidano le principali yatra della zona. I pellegrini risalgono l’Alaknanada traversandone il bacino per scendere a Theri sul Bhagirathi, quindi si dirigono verso ovest raggiungendo la sorgente dello Yamuna e quindi tornano sui propri passi verso Badri ad est. Il percorso sacro infatti viene svolto da ovest verso est. A monte di Deoprayang vi sono gli altri quattro prayang dell’Uttarakhand: Rudraprayang, Karanprayang, Vishnuprayang, Nandprayang. |
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Srinagar L’antica capitale del Garwal controllava la frontiera a Chanpurgarhi dove inizia la grande Himàlaya e montagne slanciate dominano le pendici del Siwalik. |
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Rudraprayang (Rudranath) si trova al bivio fra le strade per Badrinath e Kedarnath. Qui sorge un piccolo tempio dedicato a Rudra, antica e feroce divinità, aspetto terrificante di Shiva. A fianco del villaggio si mescolano le acque smeraldine del Mandakini con le fredde acque dell’Alaknanda. Nel piccolo mercato un enorme albero banyan offriva ristoro ai pellegrini che oggi sfrecciano via sugli autobus. |
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La confluenza fra Pindari e Alaknanda è sovrastata dal villaggio di Karanprayang. Non è un luogo spettacolare, ma la sua importanza è più che altro geografica. Proseguendo verso oriente si risale la valle del Pindari e si entra nella zona del Kumaòn, tradizionalmente rivale del Garwal. Karanprayang è menzionata nel Mahabharata. |
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Wan. Altre 3 ore di auto. La camminata parte da Wan. |
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