12-1) Ngakyu Laru - Lungdang - Rincen - LokpaDa Chhokang Paro scendiamo a Gho ed a Domje e poi al ponte che permette di raggiungere nsponda sinistra orografica. Attraversiamo un vecchio ponte in legno e inizia la salita nella giungla. Il paesaggio continua a cambiare: lunghi licheni pendono dagli alberi, faggi, betulle, tassi, pini himalayani, pini argentati, larici. I Ganesh nella loro imponenza ci accolgono nella valle. In quattro ore si raggiunge il famoso monastero di Lungdang Gompa, completamente danneggiato dal terremoto. Lungdang Gönpa (Longtrang Rinchen Pungpa) uno dei più antichi monasteri della valle, immerso in una fitta foresta di conifere sul versante settentrionale del Ganesh Himal, era stato quasi completamente distrutto dal terremoto del 2015. La storia del monastero risalirebbe al 1259, quando Mabdun Rachen (1209-1277), maestro della tradizione Dochen(1). Kagyu del buddhismo tibetano, costruì un eremo di montagna in questo sito. Il monastero successivamente venne costruito vicino all'eremo all'inizio del XX secolo dopo un difficile viaggio da parte di un cieco ("Lung" significa cieco, "dang", difficile accesso). La vista delle vette del Ganesh Himal rendeva il monastero non solo un importante centro religioso e culturale, ma anche un magnifico punto panoramico. Lungdang Gönpa ha ospitato il famoso Kyirong Jowo (Phags-pa Wati - Jowo), una delle tre più antiche immagini sacre del Buddha portate in Tibet nell'8° secolo dal Nepal. La veneratissima scultura in legno di sandalo ha una lunga storia nelle leggende del Tibet come immagine auto-formata della divinità protettrice dell'imperatore tibetano Songtsen Gampo. Grazie all'aiuto di alcuni fedeli, nel 1959, il Kyirong Jowo sfuggì alla distruzione di massa e al saccheggio di statue e dipinti religiosi avvenuti in Tibet all'epoca. Attraverso gli alti valichi, la statua del Buddha giunse in Tsum e poi in India. Successivamente venne offerta al Dalai Lama nel 1967 e attualmente rimane nella sua residenza a Dharamsala.
Il campo base di Ganesh Himal è solo ad una giornata di cammino dal monastero. Prima del terremoto c’erano una quindicina di case sparse lungo le terrazze, occupate principalmente da fedeli e monache. Originariamente il luogo era stato costruito per ospitare monaci e monache che però si sposavano tra loro. I monaci vennero allontanati e fino al 2015 il monastero era abitato da una quindicina di monache e un monaco.
"Il sentiero che porta all’ingresso del monastero è magico. Immerso nella foresta, con pietre e piante ricoperte da muschi e licheni. Ci accoglie un chorten ricostruito di recente. Superiamo due tendoni ed arriviamo di fronte alla struttura del monastero, coperta da teloni di plastica per preservare ciò che è all’interno. La struttura è inagibile. È quasi mezzogiorno, gli operai sono all’opera per ricostruire i muri a secco. Ci sono anche dei Malaysiani che coordinano i lavori". Dalla relazione di Alessandra Guerrimi
Per saperne di più:
In meno di due ore siamo al ponte che da Domje (2h) supera il fiume della valle dei Ganesh, il Laudang Khola sul nuovo ponte vicino alle case più basse di Domje e rimaniamo sulla sponda sud (sinistra orografica) del Siyar Khola. Camminiamo una decina di minuti attraverso il bosco di pini e possiamo scegliere fra due sentieri (il più basso è il migliore). Il sentiero prosegue tra sali e scendi e con ponti su piccole forre e giunge a Ripchet (2.470 m ;1h - 3h) paese esattamente di fronte a Chumling ma sul versante opposto della valle; anche questo era interamente distrutto dal terremoto dell'Aprile 2015, ma gli abitanti hanno già ricostruito moltissimi edifici. Tutt'attorno la fertile valle mostra campi di orzo e grano saraceno. Possibile pranzare in alcune homestay. Riprendiamo il sentiero che scende fino al ponte che avevamo attraversato all’andata. Una serie infinita di gradini in cemento: 1059 gradini tutti di fila che portano a Ghumlong (2130m, 1h - 4h)! Il giro è chiuso: si rientra. Da qui ci vogliono ancora due ore abbondanti per arrivare a Lokpa (2.240 m 2,30' - 6h30'). I piedi e le gambe si fanno sentire, e anche la sete. Non c’è più acqua sul percorso.
(1) Dochen richiama ll lignaggio Dzogchenm i due termini non vanno confusi. aDochen deriverebbe dal nome dal monastero Phulak Dowoche, luogo di ritiro costruito da Lama Madun Reachen.
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