Anche se meriterebbe una visita, Djenné è spesso trascurata dai
viaggiatori poiché non è compresa nell'itinerario turistico più battuto
che collega Bamako a Mopti. Questa città sorge sul delta del fiume Niger
ed è particolarmente pittoresca durante la stagione delle piogge, quando
si trasforma in un'isola circondata dall'acqua. Pare che sia la città più
antica dell'Africa occidentale ed è cambiata pochissimo nei secoli. Djenné
ha elevato il passatempo infantile dei castelli di fango al rango di
categoria artistica, essendo stata costruita interamente con questa
tecnica: le case di fango, con i loro tetti di paglia, le imposte di legno
e le porte dipinte e ornate di finiture metalliche, donano a questa
località il suo fascino soprannaturale. La Moschea di Djenné, soggetto
prediletto dai fotografi, enfatizza quest'atmosfera insolita: costruito
interamente in fango e completo di torrette aggettanti, questo edificio si
staglia contro il panorama desertico della regione. Si tratta della più
grande struttura in fango del mondo, nonché uno degli esemplari più
raffinati di architettura sudanese. L'unico inconveniente di questo
edificio è il fatto che tende a sciogliersi con la pioggia e deve essere
quindi risistemato tutte le volte dopo la stagione umida per evitare che
si disintegri. Purtroppo i visitatori non musulmani non possono più
entrare nella moschea da quando un fotografo di moda con un'orda di
modelle disturbarono la sua quiete correndo qua e là nell'interno; potete
comunque avere un'ottima visuale delle mura esterne dal tetto del Petit
Marché di fronte. Djenné dista circa 400 km da Bamako e si raggiunge in
autobus o in pinasse (grandi canoe a motore).
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