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HIMALAYA E DINTORNI - News letter N° 37 - Maggio 2008
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In questo numero:
- The sad smoky mountains. Un'azione civile, un'opera d'arte
- Himalaya blindata, controllo cinese sul Nepal
- Continua la "Marcia di ritorno in Tibet"
- Una giornata con Lhamo Dhondrub, conosciuto come Tenzin Gyatso
- 50 anni fa: tre "casalinghe" in Zanskar
- Ritorno al cammello in Rajastan
- 5 x 1000 per le scuole in Himalaya
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THE SAD SMOKY MOUNTAINS, UNA AZIONE CIVILE E UN'OPERA D'ARTE
In occasione dell'ascesa del monte Everest con la fiaccola olimpica prevista
nella prima settimana di maggio 2008, alpinisti di varie nazionalità saliranno
contemporaneamente le montagne simbolo dell'alpinismo, specie nelle Alpi, quali
Monte Bianco, Monte Rosa, Cervino, Monviso, etc. e accendere sulle loro cime un
fumogeno di colore rosso.
Lo scopo di questa scultura socioambientale concepita e diretta da Alberto
Peruffo, artista ed alpinista vicentino, è lanciare un segnale d'allarme agli
uomini di buona volontà, un segnale di sostegno alle persone che combattono
quotidianamente per i diritti fondamentali dell’uomo e dell’inalienabile suo
ambiente.
Una seconda ascensione è prevista alle 13, la mattina dell'8 agosto 2008, giorno
dell'inaugurazione delle Olimpiadi di Pechino, su tutte le cime di montagne,
colline o rilievi importanti dal punto di vista panoramico, compreso costruzioni
artificiali, come grattacieli et similia.
A questo indirizzo puoi consultare la lista delle montagne già individuate per
compiere l'opera d'arte e inserire il tuo progetto di ascensione.
http://www.antersass.it/sadsmokymountains/list00.htm
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HIMALAYA BLINDATA: IL CONTROLLO CINESE SUL NEPAL
Perquisizioni accurate, sequestro di cellulari e telefoni satellitari,
poliziotti cinesi a Lukla e sulla via dei CB nepalesi del Chomolungma e
dintorni. Ricerca di T-shirt, bandiere e quanto altro inneggi ad un Tibet
libero. Sovranità nepalese limitata. Nel pieno della moratoria “olimpica” che
impedisce la salita dell’Everest, Manuel Lugli racconta la stralunata e
incredibile situazione ai piedi della più alta montagna del mondo “prigioniera
politica” insieme ai tibetani della ragion di stato cinese:
http://www.planetmountain.com/News/shownews.lasso?l=1&keyid=36140
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CONTINUA LA MARCIA VERSO IL TIBET
Nella scorsa settimana è ripresa la marcia di ritorno in Tibet, iniziata l'11
marzo scorso. La marcia è stata la scintilla che ha spinto gli abitanti di Lhasa
ad alzare la testa. La si può seguire su vari siti italiani fra cui quello di
Italia Tibet (www.italiatibet.org).
Alcuni lettori hanno criticato la scelta di appoggiare la marcia. Si può non
essere d'accordo con i marciatori che, monaci o laici, giovani nati in esilio e
meno giovani fuggiti dalla madrepatria, hanno fatto una scelta laica, civile e
non violenta, forse discostandosi dalla "via di mezzo" percorsa dal Dalai Lama.
Ma senza questo evento, oggi il Tibet non sarebbe all'attenzione del mondo ed al
centro di un grande movimento di opinione pubblica.
Segnaliamo un interessante documentario di 48' (purtroppo solo in lingua
inglese) con testimonianze inedite, scene dell'insurrezione del 14 marzo ed il
tragico filmato completo dell'omicidio della 16enne Kelsang Namdrol sul Nagpa
la. Ottimi la qualità della risoluzione ed i contenuti.
Dispatches /undercover in Tibet
http://video.google.ca/videoplay?docid=7982410976871193492&q
Mille bandiere per il Tibet
http://www.marcovasta.net/shop/scheda.asp?id=82
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UNA GIORNATA CON LHAMO DHONDRUP, CONOSCIUTO COME TENZIN GYATSO
Trascorrere le giornate con il Dalai Lama, seguirlo nei suoi spostamenti,
incontrarlo ripetutamente negli anni ed accompagnarlo attraverso il mondo o
colloquiare con lui nella semplice dimora di Dharamsala. Questa l'invidiabile
possibilità avuta da Pico Iyer e testimoniata ne "The Open Road: The Global
Journey of the Fourteenth Dalai Lama", analisi e riflessioni sull'uomo che ha
fatto conoscere al mondo la causa tibetana e che in questi giorni deve
traghettarla nella bufera fra centinaia di tibetani uccisi ed i cui corpi
vengono fatti sparire, cinesi linciati da giovani tibetani inferociti, migliaia
di dimostranti arrestati e processati, monaci e seguaci occidentali di Shugden
che lo contestano, una diaspora che con fatica cerca di giungere ad una
democrazia laica.
http://www.marcovasta.net/libreria/Buddhismo/BudLibreriaNews.asp?id=5253
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50 ANNI FA: TRE "CASALINGHE" IN ZANSKAR
Nell'estate del 1958 Eve Sims, Anne Davies ed Antonia Deacock, tre gentili
signore inglesi, "housewife" definiscono se stesse, partono per l'Himalaya.
Perché restare a casa? Possiamo fare da sole e meglio dei nostri mariti
alpinisti. Inghilterra, Italia, Medio Oriente, Afghanistan, India. Obiettivo
l'inesplorato e misterioso Zanskar. La regione è oltre la Inner Line e lo sarà
fino al 1974. Le perplessità dell'Indian Mountaineering Institute vengono
risolte da Nehru che ne è fondatore.
Ed ecco lo Zanskar del 1958 in un filmato sponsorizzato dalla Ovaltine: la
Ovomaltina che molti lettori ricorderanno. È un documento raro, girato a colori
45 anni dopo le prime riprese in b/n dei fratelli Piacenza in Ladakh. Da non
perdere su YouTube:
http://www.ovaltine.co.uk/en/article.asp?chco_id=37
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IN RAJASTAN IL RITORNO AL CAMMELLO
Kirani Sharif, negli anni 80 indimenticabile referente degli amanti del Sahara
algerino, affermava: "Quando il petrolio finirà, noi sapremo tornare al cammello
rinunciando alle 4x4, ma voi come farete?". Kirani ci ha lasciati anni fa. Forse
oggi sorriderebbe alla notizia che in Rajastan, gli agricoltori lasciano fermi i
trattori per ritornare all'uso del cammello non potendo affrontare l'incessante
aumento dei carburanti. Ne abbiamo una simpatica descrizione in "Camels oust the
thirsty tractor" di Jo Johnson corrispondente da New Delhi per il Financial
Time.
http://www.ft.com/cms/s/0/2a31c6ea-18ab-11dd-8c92-0000779fd2ac.html
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5 X 1000 PER LE SCUOLE IN HIMALAYA
L'opzione 5 x 1000 non aumenta l'imposta e molti lettori hanno comunicato di
aver già inserito il codice fiscale di Aiuto allo Zanskar onlus nella loro
dichiarazione dei redditi.
98109320170
Li ringraziamo per la fiducia accordata. Sono disponibili on-line le
rendicontazioni economiche del 2007. Sono poche le organizzazioni che possono
affermare di utilizzare solo il 5% delle entrate per la parte organizzativa dei
loro interventi. Per AaZ onlus questo è un vanto perché il restante 95% viene
interamente utilizzato per la gioventù di Ladakh e Zanskar, siano essi buddhisti
o mussulmani, ladakhi o profughi tibetani!
Per scaricare i depliant 5 x 1000 :
http://www.aazanskar.org/cs/it/az_it/5xmille.htm
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L'indice delle precedenti Newsletter di Marco è alla pagina
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