| Patan Road Book
			Proposto da LP, il percorso non coincide con quello 
			che le guide di patan propongono, Ne saprà di più chi  è nato e 
			vive a Patan o un avvocato australiano in viaggio di piacere?. 
			Anni fa sul serale Venezia-Milano, accompagnai una 
			giovane australiana delle Peggy Gugenheim che a Verona mi esclamo 
			"Forse non lo sai, ma questa città è stata fondata dai Romani!".   
			Questo itinerario offre uno spaccato dello stile di 
			vita quotidiano e della struttura tradizionale delle città newari, 
			con i loro bahal, hiti e tun (pozzi). La prima 
			parte del percorso parte da Patan Dhoka (la porta occidentale 
			della città, vicino al parcheggio dei bus turistici, se si dorme a 
			Patan l'itinerario sarà ovviamente differente), termina in Durban 
			Square e richiede meno di due ore. 
			Dopo aver visitato Durbar Square e aver fatto una 
			sosta per il pranzo, la LP consiglia di proseguire con la seconda 
			parte della passeggiata, che conduce agli splendidi templi e bahal 
			della parte sud-occidenta-le di Patan, lungo un tragitto di 45 
			minuti che termina di nuovo in Durbar Square 
				
					| Giornata tipo (gruppo 
					AnM Smilari - aprile 22) |  
					| 
					Partenza ore 8,30, intera mattina a Patan: 
					Hiranya Varna Mahavirar 
					Tempio d’oro (8) 
					Tempio Kumbeswar (11)   
					Mahadev Mandir 
					RatnaKar mahabihar(casa della kumari) 
					Rato Machindranath temple 
					Minnath temple 
					Okubahal (tago chuba) stupa colorato 
					Rudrabharna Maha Vihar (con animali colorati occidentali) 
					Tago Chiba 
					Minnath temple 
					Mahabuddha temple 
					Palazzo reale (1°,2° e 3° cortile) 
					Piazza Durbar 
					Statua Narassíma (che squarcia visceri)   
					Pomeriggio: 
					Bungamati visita frantoio 
					Khokhana |  
			Da Patan Dhoka, incamminatevi a sud-est verso un 
			(1) santuario di Ganesh, un incantevole edificio a due piani, 
			poi svoltate a destra in (2) Sulima Square, una piazza di fatiscenti 
			edifici di mattoni su cui si affaccia un santuario di Mahadev 
			(Shiva) del XVII secolo. Sul lato orientale della piazza si 
			trova l’ormai cadente abitazione di un famoso maestro tantrico 
			vissuto nel XVI secolo. Proseguiamo in direzione sud verso il 
			laghetto di (3) Pim Bahal Pokhari, costeggiatene la sponda in 
			senso antiorario e passiamo di fianco al (4) Tempio di Chandeswari, 
			a tre piani, risalente al 1663. Sul lato ovest sorge uno stupa 
			intonacato risalente a circa sei secoli fa e danneggiato dagli 
			invasori musulmani nel 1357. Giunti all’incrocio, prendiamo a 
			nord-est e oltrepassiamo una serie di belle finestre lignee e 
			laboratori per la lavorazione del rame fino all’ampia piazza di 
			Nakabhil. Sul lato meridionale della piazza sorge il (5) Lokakirti Mahavihar, un ex monastero buddhista dove oggi vengono 
			custodite alcune parti del carro usato in occasione della festa 
			di Rato Machhendranat; se ne possono vedere le guide di 
			scorrimento vicino al portone che si apre sulla facciata. 
			Nel periodo della festa, sul dabali (spiazzo) 
			di fronte al monastero si tengono danze in maschera. Dalla piazza, 
			un viottolo indicato come ‘Bhaskar Varna Ma-havihar’ si 
			stacca verso nord in direzione del (6) Nyakhuchowk Bahal. Il 
			cortile di questo bahal è disseminato di antichi chaitya 
			(piccoli stupa) e al centro campeggia uno stupa bianco con una 
			vistosa statua di Sakyamuni alta 4 metri. 
			Superate una serie di stupa e dirigetevi verso il 
			muro orientale imboccando il vialetto coperto (dove c’è scritto 
			‘fate attenzione alla testa’) fino a un altro cortile gremito di 
			chaitya, il (7) Naga Bahal. Proseguendo oltre la statua di un 
			(Nandi?) circondato da ruote di preghiera noterete sul muro, al di 
			là di una cinta di protezione, la figura di un naga (spirito 
			serpente) che viene ridipinta ogni cinque anni durante la festa 
			di Samyak 
			 Attraverso il passaggio a est avrete accesso a 
			un altro cortile, nel cui angolo sud-occidentale spiccano i muri 
			rossi dell’Harayana Library. Proseguite in diagonale oltre la 
			facciata in legno scolpito di un antico monastero fino all’angolo 
			sud-orientale, quindi passate sotto il torana (frontone) in legno 
			che dà accesso al (8) Tempio d’Oro. Dopo aver visitato il 
			tempio, uscite a est sulla strada principale e girate a sinistra. 
			Poco più avanti c’è un piccolo cartello azzurro con l’indicazione 
			per il (9) Tempio di Manjushri. Da qui proseguite verso nord 
			oltre un gruppo di antichi a (10) megaliti, probabilmente i più 
			antichi oggetti di culto della Valle di Kathmandu, e proseguite fino 
			al (11) Tempio di Kumbeshwar. Da questo tempio dirigetevi a 
			est e imboccate la strada a destra (sud) che torna verso Durbar 
			Sqare, costeggiata da santuari dedicati alle diverse incarnazioni di 
			Vishnu, tra cui un Tempio di Krishna in stile indiano e il 
			(12) Tempio di Uma Maheshwar, a due piani. Visitatelo (dei due 
			templi è quello sul retro) per ammirare uno splendido rilievo in 
			pietra nera raffigurante Shiva e Parvati nella posizione chiamata 
			Uma Maheshwar, in cui il dio è seduto con le gambe incrociate e 
			la sua shakti è appoggiata a lui con movenze seducenti. Più a sud, 
			in Swotha Tole, si trovano il (13) Tempio di Rada Krishna, 
			a forma di pagoda, il (14) Tempio di Narayan, preceduto da 
			una statua di Garuda, e un altro (15) Tempio di Krishna 
			d’ispirazione indiana. Da qui, pochi altri passi vi condurranno in
			Durbar Square. 
			  
				
					
						|  | 
						1 
						santuario di Ganesh 
						2 Sulima Square 
						3 Pim Bahal Pokhari 
						4 Tempio di Chandeswari 
						5 
						Lokakirti Mahavihar, 
						6 Nyakhuchowk Bahal 
						7 Naga Bahal 
						8 Tempio d’Oro. 
						 
						9 Tempio di Manjushri 
						11 Tempio di Kumbeshwar 
						12 Tempio di Uma 
						Maheshwar 
						13 Tempio di Rada Krishna 
						14 Tempio di Narayan 
						15 Tempio di Krishna 
						16 Tempio di Bishwakarma 
						17 santuari di Vishnu 
						18 Tempio di Ganesh 
						19 Tempio di Narayan 
						20 Tempio di Kali 
						21 tempio vishnuita 
						22 Bubahal 
						23 Haka Bahal |  
			La seconda parte della passeggiata, dirigendovi prima 
			a sud della piazza, poi imboccando il viottolo che conduce a ovest 
			verso il (16) Tempio di Bishwakarma, dalla facciata 
			interamente rivestita di lastre di rame lavorato a sbalzo. Il tempio 
			è dedicato al dio dei carpentieri e degli artigiani – una scelta 
			appropriata, a giudicare dai ripetuti colpi di martello che 
			risuonano nei laboratori del circondario. Proseguendo verso 
			nord-ovest, al primo incrocio, Ekhalakhu, noterete diversi 
			(17) santuari di Vishnu in stile nepalese, uno dei quali ospita 
			una statua di Garuda inginocchiato. Continuate verso Jenbahal, 
			su-perando i santuari di Ganesh e Shiva fino al (18) Tempio di 
			Ganesh, un vistoso edificio a tre piani, e da qui incamminatevi 
			verso ovest oltrepassando il (19) Tempio di Narayan, 
			costruito in pietra e in stile shikhara. All’incrocio di 
			Purnachandi, deviate a sud verso l’imponente (20) Tempio di 
			Kali, a tre piani, situato sul lato sud di una grande cisterna, 
			quindi proseguite verso nord oltrepassando il (21) tempio 
			vishnuita a forma di pagoda fino all’incrocio di Gabahal. 
			Svoltate a destra e cercate il piccolo cancello sulla sinistra che 
			conduce al (22) Bubahal, un cortile disseminato di statue 
			buddhiste e chaitya di fronte all’elaborato Tempio di Yasodhara 
			Mahavihar. 
			A questo punto comincia il bello! Da qui, infatti, è 
			possibile raggiungere l’Haka Bahal proseguendo verso est 
			lungo la strada principale, ma è assai più divertente arrivarci 
			attraverso il dedalo di cortili interconnessi. Seguite le nostre 
			indicazioni, lasciate una scia di popcorn dietro di voi e, nel 
			dubbio, girate sempre a destra. Dal cortile di Bubahal imboccate 
			l’ingresso situato sull’estrema destra, accanto a un chaitya di 
			pietra che immette in un cortile in mattoni seminascosto, con 
			sculture lignee riccamente ornate. Da qui proseguite attraverso 
			l’apertura all’angolo opposto (nord-orientale, o di mezzo) che 
			immette in un altro piccolo cortile, dal quale, proseguendo diritto 
			attraverso un passaggio buio, sbucherete in un cortile ancora 
			diverso. Piegate a destra ed entrate nel cortile dove campeggia una 
			piccola pressa da stampa e continuate verso sud attraversando prima 
			un piccolo cortile e quindi un cortile più ampio (il sesto!) fino a 
			un tempio dedicato a Vishnu. Arrivati qui potete ricollegarvi alla 
			strada principale diretta a sud e girare a destra per vedere l’Haka 
			Bahal. Posto che non vi siate irrimediabilmente smarriti (ben 
			fatto!), entrate nello (23) Haka Bahal, il cortile restaurato 
			del Ratnakar Maha Vihar, collegato al culto della Kumari (dea 
			vivente) di Patan. Il cartello rosso che indica la direzione della 
			dea vivente è uno spettaco-lo che non capita di vedere tutti i 
			giorni! Proseguite verso est attraverso il Mangal Bazar e 
			terminate la passeggiata all’estremità sud di Durbar Square, dove 
			potrete finalmente concedervi una meritatissima tazza di tè. Patan
				
					
						| 
						 |       
						 1 Tempio di Bhimsen.................................. 
						C1  2
						Tempio di Bidya.......................................C3  3
						Tempio di Degutalle......... 
						........................C3  4
						
						Fontana...................................................B3  5
						Statua di Ganesh.....................................C3  6
						Statua di Ganga 
						......................................C3  7
						Statua di Garuda su una colonna..............C2  8
						Statua di Hanuman.................................C3  9
						Tempio di Hari Shankar..........................C3 
						10 Tempio di Jagannarayan.........................B2 
						11 Statua di Jamuna....................................C3 
						12 Tempio di Krishna...................................B3 
						13 Manga Hiti.............................................C2 
						14 Mani Mandap......................................... 
						C1 
						15 Mul Chowk.............................................C3 
						16 Palazzo 
						Reale.........................................C3 
						17 Sundari Chowk....................................... 
						C4 
						18 Campana di Taleju...................................C3 
						19 Tempio di Taleju Bhawani...............--........C3 
						20 Tempio di Taleju......................................C2 
						21 Tusha Hiti...............................................C3 
						22 Tempio di Uma Maheshwar......................A3 
						23 T empio di Vishnu....................................B2 
						24 Tempio di Vishwanath............................. 
						C1   |  
			Il Palazzo Reale di Patan, che delimita l’intero lato orientale di 
			Durbar Square, fu costruito nel XIV secolo, ma venne notevolmente 
			ampliato nel corso del XVII e del XVIII secolo per opera di 
			Siddhinarsingh Malla, Srinivasa Malla e Vishnu Malla. Di molto 
			anteriore ai palazzi di Kathmandu e di Bhaktapur, il palazzo di 
			Patan subì gravi danni durante la conquista della valle da parte di 
			Prithvi Narayan Shah nel 1768. 
			L’edificio fu nuovamente danneggiato dal grande terremoto del 1934 
			(dopo di allora furono effettuati dei restauri) ciò nonostante 
			questa struttura resta un capolavoro architettonico. Dietro 
			l’elaborata facciata, con i suoi cornicioni sporgenti, le finestre 
			scolpite e i delicati tramezzi lignei, si apre un sistema di cortili 
			comunicanti tra i quali sorgono tre templi dedicati alla dea Taleju, 
			la divinità più venerata della valle. 
			Ai lati della Porta di Bhairab che conduce al cortile 
			centrale – il Mul Chowk – campeggiano due leoni di pietra 
			circondati da variopinte pitture murali raffiguranti Shiva nella sua 
			feroce incarnazione di Bhairab. In suo onore, sopra la porta sono 
			appese corde di budello di bufalo. 
			Al cortile settentrionale si accede dalla Porta d’Oro (Sun Dhoka). 
			Realizzata nel 1734, questa porta finemente incisa e laminata in oro 
			è sormontata da un torana (frontone) d’oro che raffigura Shiva, 
			Parvati, Ganesh e Kumar (un’incarnazione di Skanda, il dio della 
			guerra). Direttamente sopra la porta si apre una finestra con un 
			rivestimento in foglia d’oro tutt’intorno alla cornice in legno; da 
			qui, un tempo, il re era solito mostrarsi ai sudditi. Oggi la porta 
			è l’ingresso del Museo di Patan.   
			Museo di Patan
			www.patanmuseum.gov,np L’ala 
			del palazzo intorno al Keshav Narayan Chowk, un tempo 
			residenza dei re Malla, ospita oggi una delle più prestigiose 
			collezioni d’arte sacra di tutta l’Asia. Realizzato grazie al 
			contributo del governo austriaco, il museo è un tesoro nazionale che 
			offre una panoramica d’ineguagliabile spessore sull’arte, il 
			simbolismo e l’architettura della valle. 
			La collezione è esposta in una serie di sale con mattoni e travi a 
			vista, collegate da ripide e anguste scalinate. Centinaia sono gli 
			oggetti in mostra, tra cui statue, incisioni e oggetti votivi, 
			ciascuno accompagnato da una targhetta informativa che consente ai 
			visitatori di assegnare un nome alle numerose divinità raffigurate 
			nei templi di tutta la valle. 
			La mostra comprende un’interessante sezione dedicata ai metodi per 
			la creazione di questi splendidi oggetti, come lo sbalzo e la 
			tecnica scultorea della fusione a cera persa. La galleria H, nella 
			parte posteriore del complesso, vicino al caffè, ospita una 
			suggestiva mostra fotografica che ritrae Patan nel periodo tra il 
			XIX e il XX secolo. 
			Vi servirà almeno un’ora (preferibilmente due) per rendere 
			pienamente giustizia al valore culturale di questo museo, dove vi 
			consigliamo di concedervi una pausa nell’ottimo Museum Café prima di 
			tuffarvi nuovamente tra le sale. Presso il negozio interno sono in 
			vendita riproduzioni di alcune opere in mostra. 
			Per una veloce anteprima dei principali capolavori del museo e della 
			storia del suo rinnovamento, visitate il sito 
			
			www.asianart.com/patan-museum. All’interno delle sale è 
			vietato scattare fotografie.   
			A sud del Museo di Patan, un cancello dà accesso al maestoso Mul 
			Chowk, il più grande e più antico dei tre principali chowk (cortili) 
			del palazzo. Gli edifici originari furono distrutti da un incendio 
			nel 1662 e ricostruiti appena tre anni più tardi da Srinivasa Malla. 
			Se vi capita di trovare la porta aperta, entrate a vedere le 
			finestre e i balconi finemente scolpiti e i tre templi dedicati a 
			Taleju, la divinità protettrice dei sovrani Malla. 
			Appena varcata la Porta di Bhairab, la prima cosa che noterete sarà 
			il Tempio di Bidya, un piccolo edificio dorato situato al centro 
			della piazza accanto al quale si può notare il palo di legno 
			utilizzato per legare gli animali destinati ai sacrifici. A sud si 
			trova il Tempio di Taleju Bhawani, fiancheggiato da statue delle dee 
			fluviali Ganga, a cavallo di una tartaruga, e Jamuna, sopra un 
			makara.L’angolo nord-orientale della piazza è delimitato dall’alto Tempio 
			di Degutalle, sormontato da una torre ottagonale a tre tetti.
 Immediatamente a nord sorge il Tempio di Taleju, un edificio più 
			grande a tre tetti che si affaccia su Durbar Sq. Ripetutamente 
			distrutto e altrettante volte ricostruito, attualmente è in fase di 
			restauro. La ricostruzione più recente risale al periodo 
			immediatamente successivo al terremoto del 1934. L’accesso a tutti e 
			tre i templi è riservato esclusivamente agli hindu anche se, di 
			fatto, raramente qualcuno lo trova aperto.
   
			Sundari Chowk
			A sud del Mul Chowk si apre il più piccolo Sundari Chowk, disposto 
			intorno a una fontana infossata superbamente scolpita, 
			chiamata Tusha Hiti. Purtroppo, il cortile è chiuso al 
			pubblico, ma avvicinandovi alla porta potrete scorgere la finestra 
			in metallo dorato che ne sormonta l’ingresso, fiancheggiato da due 
			ulteriori finestre in avorio intagliato. Poco distanti campeggiano 
			tre magnifiche statue di Hanuman (appena riconoscibile sotto gli 
			strati di vernice arancione), Ganesh e Vishnu nella sua incarnazione 
			di Narsingha, la divinità metà uomo e metà leone, qui raffigurata 
			nell’atto di strappare le viscere a un demone.   A 
			Nord di Durbar Square
			I siti elencati di seguito si trovano a nord di Durbar Sq e si 
			possono visitare seguendo l’itinerario a piedi descritto sopra.   
			Tempio d’Oro (Kwa Bahal) (Hiranya Varna Mahavihara)
			Situato immediatamente a nord di Durbar Square, questo straordinario 
			tempio buddhista fu probabilmente fondato nel XII secolo, ma occupa 
			la posizione attuale solo dal 1409. Vi si può accedere da due 
			diversi ingressi: lo stretto portale in pietra sontuosamente ornato 
			sul lato est e quello in legno sul lato ovest, all’interno di un 
			bahal comunicante sul lato nord di Nakabhil. 
			Entrando da est, osservate gli sgargianti leoni e la firma di 
			Krishnabir (1886), il maestro scultore che lavorò il bel portale 
			decorandolo con fregi ispirati alle divinità buddhiste. Questo 
			secondo portale conduce al cortile principale del Tempio d’Oro, così 
			chiamato per via delle lastre dorate che ne ricoprono gran parte 
			della facciata. È bene ricordare che prima di accedere al cortile 
			interno occorre togliersi le scarpe e tutti gli accessori di cuoio. 
			Le tartarughe che gironzolano per il cortile sono considerate le 
			guardiane del tempio. Il sacerdote più importante, invece, è un 
			fanciullo non ancora dodicenne che officia per 30 giorni prima di 
			cedere l’incarico a un altro coetaneo. 
			Il tempio esemplifica magnificamente lo stile architettonico tipico 
			di questi complessi. Due statue di elefanti ne presidiano il portone 
			e la facciata è ricoperta da una miriade di sfolgoranti figure 
			buddhiste. All’interno del santuario principale campeggia una bella 
			statua di Sakyamuni (non è consentito scattare fotografie). A 
			sinistra del cortile si trova una statua della Tara Verde, mentre 
			l’angolo destro è occupato da una statua del Bodhisattva 
			Vajrasattva, raffigurato con indosso un cappuccio d’oro e 
			argento. Il piccolo santuario di fronte al tempio principale 
			contiene un chaitya (piccolo stupa) ‘sorto da sé’ (swayambhu). 
			Ai quattro angoli del cortile sono poste statue dei quattro 
			Lokeshvara (incarnazioni di Avalokiteshvara) e di quattro scimmie 
			che porgono in dono della frutta. Una scalinata sale a una cappella 
			posta al piano superiore dedicata a un candido Avalokiteshvara a 
			otto braccia, decorata con affreschi in stile tibetano tra cui è 
			raffigurata una ruota della vita. Infine, uscendo dal tempio, alzate 
			lo sguardo al mandala Kalachakra lavorato a sbalzo sul soffitto. 
			Dal Tempio d’Oro vale la pena di piegare a sud in direzione di 
			Durbar Sq per vedere il piccolo Tempio di Uma Maheshwar, a 
			due piani, e lo splendido Tempio di Gauri Shankar di pietra 
			in stile indiano shikhara. Dall’altra parte della strada, in un 
			piccolo cortile, sorge il Maru Mandapa Mahavihar .   
			Immediatamente a nord di Durbar Square sorge il vistoso Tempio di Kumbeshwar, uno dei tre templi a cinque piani della valle. Questo 
			alto ed esile mandir presenta ornamenti in legno intagliato di 
			particolare valenza artistica e, elevandosi sopra le case 
			circostanti, pare sfidare la forza di gravità. 
			Una grande statua di Nandi e il lingam posto al centro indicano che 
			il santuario è consacrato a Shiva. Alla base del tempio ci sono due 
			laghetti la cui acqua si dice provenga direttamente dal lago sacro 
			di Gosainkund, raggiungibile con un trekking di una settimana a nord 
			della valle. Secondo la credenza, immergersi nelle acque 
			del Tempio di Kumbeshwar è altrettanto meritorio quanto affrontare 
			l’impegnativa scarpinata fino 
			a Gosainkund 
			(vedi trekking 2019). 
			La piazza circostante è punteggiata di templi dedicati a Bhairab e a 
			Baglamukhi (Parvati). Le donne del posto si riuniscono alla fontana 
			chiamata Konti Hiti per socializzare, fare il bucato e riempire 
			d’acqua le loro brocche. Lungo un viottolo a nord del tempio si 
			trova la Kumbeshwar Technical School.  
			Da qui si può effettuare una deviazione verso nord fino allo stupa 
			settentrionale, uno dei quattro santuari che segnano i confini 
			dell’antica città di Patan.   
			Per raggiungere il Tempio di Mahabouddha 
			incamminatevi a sud-est di Durbar Sq lungo Hakha Tole, 
			oltrepassando una serie di piccoli templi dedicati a Vishnu e a 
			Shiva. Una volta giunti a Sundhara Tole, con il suo tempio e 
			la hiti (fontana) infossata con le tre cannelle in ottone, girate a 
			destra e cercate il piccolo portale che immette al tempio. 
			Appena varcato l’ingresso, il tempio vi apparirà 
			all’improvviso, costretto all’interno di un piccolissimo cortile, al 
			pari di una pianta che cerca di allungarsi verso la luce. Costruito 
			in stile indiano shikhara, il santuario deve il proprio nome alle 
			centinaia di piastrelle di terracotta che lo rivestono, ciascuna 
			recante un’immagine del Buddha. L’edificio è vagamente ispirato a 
			quello di Mahabouddha a Bodhgaya, la località dell’India dove 
			il Buddha raggiunse il risveglio. 
			La struttura risale al 1585, ma fu totalmente 
			ricostruita dopo il disastroso terremoto del 1934. Purtroppo, in 
			mancanza di un progetto al quale attenersi si finì per realizzare un 
			edificio per molti aspetti diverso dall’originale; i mattoni e le 
			piastrelle avanzati furono talmente tanti da consentire, 
			successivamente, la costruzione di un piccolo santuario dedicato a
			Maya Devi, la madre di Siddharta, il Buddha, in un angolo del 
			cortile! 
			Le viuzze circostanti sono gremite di negozi che 
			vendono statuette metalliche di ottima fattura realizzate nello 
			stile di Patan e raffiguranti divinità hindu e buddhiste; molti di 
			questi negozi espongono il loro assortimento anche all’esterno, 
			nella piazza intorno al tempio. Salendo alla terrazza sul tetto del 
			negozio posto sul retro del cortile si può ammirare una bella veduta 
			del tempio, senza dover necessariamente acquistare qualcosa.   Uku 
			Bahal - Rudra Varna Mahavihar
			Situato a sud del Tempio di Mahaboud-dha, questo antico monastero buddhista è uno dei più famosi 
			di Patan. Il cortile principale è ingombro di statue e oggetti 
			metallici: dorje (simboli del fulmine), campane, pavoni, elefanti, 
			Garuda, capre impennate, fedeli inginocchiati, una statua 
			raffigurante un generale Rana e una coppia di leoni in stile 
			vittoriano (alquanto incoerente) che paiono essere stati catapultati 
			qui direttamente da Trafalgar Sq. 
			Il monastero è in funzione da secoli e le travi lignee del tetto 
			sono tra le più antiche della valle, tuttavia gran parte della 
			struttura attuale risale al XIX secolo. Alle spalle del complesso 
			sorge uno stupa nello stile di Swayambhunath al quale si accede da 
			una porta laterale. 
				
					
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						| 
			L'attuale Kumari di Patan si appresta ad uscire in 
			occasione del Panjra Astami (5 agosto 2022). Credit: Suprince Shakya. 
			La Kumari viene portata in braccio o in portantina perché i uoi 
			piedi non devono toccare terra. | 
						Chanira Bajracharya, 27 anni, precednte 
						kumari, adorata in Nepal come l'incarnazione di una dea 
						hindu ritratta nella sua abitazione. 
						
						
						Credit: Uma Bista New York Times 22 luglio 2022 |  
			A sinistra: l 
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