Bhaktapur (भक्तपुर - Bhaktapura, tr.: città dei devoti,
anche conosciuta come Bhadgaon o Khwopa, è un'antica città
newari nella parte est della valle di Kathmandu.
Fondata nel XII secolo da re Ananda Deva Malla, divenne capitale del
regno Malla. Fu costruita a forma di triangolo ai cui estremi
sorgevano tre templi dedicati al dio Ganesh, protettore della
città. A partire dal secolo XVI, Bhaktapur dominò politicamente ed
economicamente il Nepal e fu un importante centro di transito
carovaniero sulla rotta tra India e Tibet. In questo periodo fiorì
quindi anche come centro commerciale. Sul finire del XVIII secolo,
in contemporanea con l'invasione dei Ghorka, perse il ruolo di
dominio sul Nepal ma si mantenne a lungo indipendente.
Oggi è un sito archeologico patrimonio dell'umanità dell'Unesco,
tra i più visitati del Nepal, famoso soprattutto per la sua piazza (Durbar
Square). Qui si trova il Palazzo delle 55 finestre costruito nel
XV secolo da re Yakshya e rimodellato nel XVII secolo da re
Bhupatendra, sempre della dinastia Malla. L'intera parte storica è
in stile newari ed è punteggiata da diversi templi a pagoda (tra cui
quello dedicato a Pashupati e quello di Vatsala. La
pagoda più famosa è tuttavia Nyatapola, fatta costruire nel
1702 da Bhupatendra e dedicata a Siddhilaxmi, la dea madre del
Tantra.
Il centro storico di Bhaktapur è stato parte restaurato alla fine
del XX secolo grazie a un progetto tedesco. La cittadina è ancora un
importante centro religioso induista (il suo nome significa la città
dei devoti). Molti anziani della zona parlano ancora l'antica lingua
newari (d'origine tibeto-birmana) anziché il nepalese. Bhaktapur è
nota in Nepal anche per la particolare qualità del suo yogurt.
Durbar Square
immagini\BhaktapurDurbarSquare01notte1.jpgUn tempo la Durbar Sqare di Bhaktapur era assai più affollata di
oggi. Illustrazioni di epoca vittoriana mostrano la piazza gremita
di templi ed edifici, ma il disastroso terremoto del 1934 ridusse
molti di essi ai soli basamenti di mattoni vuoti, con leoni di
pietra a fiancheggiare scalinate che non portavano più da nessuna
parte. Camminando nella piazza, verrete avvicinati da una schiera di
sedicenti guide turistiche e di gente che reclamizza i laboratori in
cui si dipingono i thangka.
Chi viene in taxi arriva nella piazza nella sua estremità
occidentale dopo aver percorso una via sempre più stretta e scende
in uno slargo prima della biglietteria.
Chi arriva in bus (in genere con un gruppo) dal parcheggio percorre
una strada con a sinistra campo di sfollati del terremoto 2015 ed a
destra un condominio a cinque piani con allevamento di polli),
lascia a destra il Tempio di Indrayani e sale fino ad una
porta, di qui una decina di metri e giunge al parcheggio di taxi,
voltando a destra si arriva alla biglietteria . Qui prima del
terremoto 2015 si ergeva il portale di ingresso.
Nella via lastricata a mattoni accanto al tempio di Indrayani si
trova l'Hotel Bhintuna, frequentato dai gruppi di AnM.
Tempio di Indrayani (vicino Hotel Bhintuna)
Immediatamente oltre la piazza, imboccate il sentiero vicino alla
hiti (cisterna) che scende lungo la scalinata verso questo
suggestivo tempio di Kali, costruito intorno al tronco curvo e
nodoso di un albero di pipal. Ogni sabato vi si tengono cruenti
sacrifici di animali.
Durbar Square
di Bhaktapur |
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per ingrandirla |
Tempio degli Elefanti Erotici (danneggiato) (5)
Poco prima della piazzetta dei taxi e della porta d’accesso
principale di Durbar Sqare (ora crollata) vale la pena di fermarsi a
osservare questo capriccio architettonico sul tetto del piccolo
Tempio di Shiva Parvati. Assai più efficacemente di qualsiasi
rimando ad api, pollini e fiori, sulle travi che sostengono il tetto
del tempio l’atto sessuale è descritto attraverso la raffigurazione
dell’accoppiamento di cammelli, mucche e persino elefanti, quasi
tutti nella posizione del missionario!.
Tempio di Shiva Parvati (17)
Simile al Tempio di Nyatapola (che si trova nella piazza successiva), ma molto più piccolo, presenta
anch’esso coppie di elefanti, leoni, tori e i lottatori Jayamel e lungo la scalinata che conduce all’ingresso. (ma dove le
hanno viste ???).
Statue di Ugrachandi e Bhairab
Entrando in Durbar Sqare da ovest, guarda a sinistra verso un
cancello fiancheggiato da due massicci leoni di pietra, eretti dal
re Bhupatindra Malla nel 1701. Entrambi i lati sono presidiati da
statue del terribile Bhairab, l’incarnazione distruttiva di
Shiva, e della sua consorte (a sinistra), l’altrettanto temibile
Ugrachandi (Durga).
La leggenda narra che allo sfortunato artista che le scolpì vennero
amputate le mani per impedirgli di eguagliare la magnificenza di
quei capolavori. Ugrachandi ha 18 braccia che brandiscono varie armi
tantriche simboleggianti i diversi aspetti della sua personalità.
Talvolta la dea viene rappresentata nell’atto di uccidere un demone
con un tridente, simbolo della vittoria della saggezza
sull’ignoranza. Bhairab è invece rappresentato con 12 braccia, una
delle quali regge due teste impalate su una picca e l’altra una
tazza ricavata da un teschio umano. In origine le statue erano poste
a guardia di un cortile, che fu distrutto dal terremoto del 1934.
Templi di Char Dham (danneggiati)
Situati all’estremità occidentale di Durbar Sqare, i quattro (char)
templi di Char Dham furono costruiti per offrire la possibilità di
guadagnare meriti spirituali ai fedeli impossibilitati a compiere il
pellegrinaggio verso lo stato indiano dell’Uttaranchal e visitare i
famosi santuari di Char Dham. Il complesso comprende il Tempio di
Kedarnath, dedicato a Shiva, un edificio in argilla in stile
shikhara distrutto dal terremoto del 1934 e restaurato da un team
tedesco nel 1990 con l’impiego dei materiali originali. (danneggiato
2015),
Il Tempio di Gopi Nath (chiamato anche Jagharnath), a due
tetti, presenta di-verse incarnazioni di Vishnu sulle travi che
sostengono il soffitto e una statua di Garuda sul pilastro
all’ingresso. Il piccolo Tempio di Rameshwar, (danneggiato)
una struttura a quattro colonne sormontata da un’elaborata cupola
bianca, è tuttora in piedi nonostante l’evidente inclinazione subita
durante il terremoto del 1934. Il Tempio di Badrinath è
consacrato a Vishnu nella sua incarnazione di Narayan.
Palazzo Reale
La porzione settentrionale della piazza è dominata dal Palazzo Reale
di Bhaktapur. Fondato da cinque, questo vasto complesso fu
ampliato dai re che si succedettero al trono nel corso del tempo, ma
solo cinque o sei degli originali 99 cortili sono sopravvissuti al
terremoto del 1934. Le uniche parti del palazzo aperte ai visitatori
sono l’ala ovest, che ospita la Galleria d’Arte Nazionale, e una
settore dell’ala est, a cui si accede dalla Porta d’Oro.
Galleria d’Arte Nazionale
L’estremità ovest del palazzo fa da cornice al più prestigioso dei
tre musei di Bhaktapur. L’ingresso alla galleria d’arte è presidiato
su entrambi i lati da massicci leoni guardiani, un maschio e una
femmina, accanto ai quali campeggiano imponenti statue del XVII
secolo raffiguranti Hanuman, il dio scimmia, nella sua forma
tantrica a quattro braccia, e Vishnu, nella forma del feroce
Narsingha. All’interno della galleria si possono ammirare una
vasta collezione di dipinti tantrici su stoffa – la versione hindu
dei thangka buddhisti –, manoscritti su foglie di palma e oggetti
votivi di metallo, pietra e legno, alcuni dei quali risalenti al XII
secolo. Di notevole impatto sono le spaventose rappresentazioni di
Maha Sambhara, con le sue 21 facce e una quantità incredibile
di braccia, così come le raffigurazioni ispirate al Karma Sutra. Qui
sono esposti anche i ritratti di tutti i re Shah, tranne quello di
Gyanendra (l’ultimo re del Nepal), opportunamente rimosso dalla
galleria. Conservate con cura il biglietto, con cui potrete accedere
anche al Museo dell’Intaglio del Legno e al Museo dell’Ottone e del
Bronzo di Tachupal Tole.
Porta d’Oro
La magnifica Porta d’Oro, o Sun Dokha, difficilmente passa
inosservata. Sormontato da un fregio raffigurante divinità hindu,
questo favoloso portale è inquadrato da una struttura rosso
brillante a sua volta incorniciata dalle bianche mura del palazzo.
La costruzione della porta e del palazzo ebbe inizio durante il
regno di Bhupatindra Malla (1696-1722 circa) e fu completata dal suo
successore, Jaya Ranjit Malla, nel 1754. La morte di Jaya Ranjit
Malla segnò la fine della dinastia Malla e dell’età d’oro
dell’architettura newari in Nepal. Il livello dei particolari delle
decorazioni a sbalzo della Porta d’Oro è straordinario.
Il torana dorato presenta un favoloso Garuda impegnato
in una lotta contro una quantità di serpenti soprannaturali, suoi
nemici giurati. Sotto, è raffigurata un’immagine a 10 braccia della
dea Taleju Bhawani, nume tutelare dei Malla. Oltre a quello
di Bhaktapur, anche nei palazzi reali di Kathmandu e Patan ci sono
templi dedicati alla dea Taleju. La Porta d’Oro si apre sui cortili
interni del palazzo dalle 55 finestre, così chiamato per le 55
elaborate finestre lignee che si aprono lungo tutta la parte
superiore dell’edificio.
Immediatamente oltre la porta si nota una coppia di poderosi tamburi
di guerra, che venivano utilizzati per svegliare la città in caso di
attacco. Si oltrepassano poi le statue di due guardie vestite in
abiti tradizionali, poste su entrambi i lati di una porta dalle
elaborate decorazioni, giunte fin qui dal Rajhastan.
Tempio di Taleju
Proseguendo si raggiunge l’ingresso principale del Mul Chowk, la
parte più antica del palazzo, e il sito del Tempio di Taleju,
costruito nel 1553. È uno dei templi più sacri di Bhaktapur,
accessibile solo agli hindu, ma è comunque possibile ammirarne
l’ingresso, sulla cui facciata spiccano meravigliosi elementi in
legno intagliato. È proibito scattare fotografie.
Naga Pokhari
Girando l’angolo dopo il Mul Chowk si arriva a questa fontana
del XVII secolo, utilizzata per le abluzioni rituali della statua di
Taleju. La vasca è circondata da un sinuoso cobra di pietra e altri
serpenti emergono al centro e all’estremità della fontana, da cui
l’acqua fluisce attraverso un magnifico dhara nella forma di
una capra che viene mangiata da un makara. La vasca compare nel film
"il piccolo Buddha" con Suddhodana, il padre di Siddharta,
immerso nell'acqua con le concubine.
Ritorniamo sulla piazza
Colonna del re Bhupatindra Malla
La statua bronzea del re Bhupatindra Malla, raffigurato con le mani
giunte in preghiera, campeggia sulla sommità di una colonna di
fronte al Tempio di Vatsala Durga. Fu realizzata nel 1699 e
rispecchia quelle presenti nelle Durbar Sq di Kathamandu e Patan.
Bhupatindra fu il più famoso dei sovrani Malla di Bhaktapur e a lui
si deve gran parte del patrimonio architettonico della città.
Tempio di Vatsala Durga
(crollata nel 2015) Accanto alla statua del re, direttamente davanti
(la LP scrive “sopra"!!!) al Palazzo Reale, questo tempio di pietra
fu costruito per volere del re Jagat Prakash Malla nel 1672 o nel
1727 (a seconda di quale delle due iscrizioni tenete per buona). È
la risposta di Bhaktapur al Mandir di Krishna di Patan, con il quale
condivide molti elementi dello stile architettonico indiano.
Osservate le bestie mitologiche che emergono prepotentemente dai
fianchi dello shikhara e i dettagliati intagli di divinità dalle
molte braccia sulle false finestre al secondo piano. Accanto al
tempio si trova un’elaborata hiti infossata contenente una bella
dhara in pietra nella forma di un makara, sormontato dalle figure di
un coccodrillo e di una rana
Campana di Taleju
Fra il palazzo reale e il basamento del Tempio di Vatsala Durga
campeggia una grande campana, fatta installare dal re Jaya Ranjit
Malla nel 1737 per suonare in occasione delle preghiere del mattino
e della sera al Tempio di Taleju. La campana più piccola sul
basamento del Tempio di Taleju è chiamata ‘campana che abbaia’.
Secondo la leggenda, fu fatta costruire da re Bhupatindra Malla nel
1721 in seguito a una visione che ebbe in sogno; ancora oggi si dice
che a ogni suo rintocco i cani si mettano ad abbaiare e ululare, il
che si potrebbe spiegare con la particolare frequenza del suono che
produce. Data la quantità di cani presenti in città, forse è bene
che la campana rimanga assicurata alla sua catena.
Chyasilin Mandap
Questo padiglione ottagonale fu realizzato nel 1990 intorno a una
struttura di metallo con l’impiego di materiali di un tempio
distrutto nel terremoto del 1934.
Tempio di Pashupatinath
Situato alle spalle del Tempio di Vatsala Durga, il Tempio di
Pashupatinath è dedicato a Shiva nell’incarnazione di Pashupati, ed
è una riproduzione del santuario più importante di Pashupati-nath.
Fatto costruire dal re Yaksha Malla nel 1475 (o 1482), è il tempio
più antico della piazza. Come da tradizione, le travi del tetto
presentano immagini erotiche, ma quello che fa il nano con la
ciotola trascende da ogni più consueto immaginario pornografico…
Tempio di Siddhi Lakshmi (Lohan Dega, Tempio di Pietra) (crollata
nel 2015, rimane la scalinata)
Vicino all’angolo sud-orientale del palazzo sorge il bel Tempio di
Siddhi Lakshmi, risalente al XVII secolo. Ai lati della gradinata
che sale al tempio ci sono statue di guardiani di entrambi i sessi,
ognuna delle quali accompagnata da un bambino e da un cane. Sul
tratto successivo della scalinata ci sono statue di cavalli,
rinoceronti, cammelli e creature dal corpo di leone e dal volto
umano. Il tempio è costruito nel classico stile shikhara diffuso in
India settentrionale. Alle spalle del tempio, in un angolo
tra-scurato della piazza, si trovano un piccolo Tempio di Vatsala
(da non confondere con il Vatsala Durga) in mattoni rossi e una
coppia di leoni di pietra dalla criniera arruffata e con
l’espressione sperduta che, a seconda delle teorie, sono posti a
guardia del palazzo oppure del sito di un antico tempio ridotto in
macerie dal terremoto del 1934.
Tempio di Fasidega (crollata nel 2015, rimane
la scalinata)
Imponente ma dall’aspetto spoglio, il Tempio di Fasidega va
ricordato più come punto di riferimento che per particolari meriti
artistici. Guardando verso Bhaktapur da punti di osservazione come
Changu Narayan, la bianca mole del Fasidega costituisce sempre un
elemento utile per orientarsi. Il santuario è dedicato a Shiva e
sorge su un basamento a sei livelli presidiato da statue di
elefanti, leoni e mucche. All’interno custodisce un notevole lingam.
Tadhunchen Bahal (Chatur Varna Mahavihara)
Proseguendo verso est da Durbar Square, entri una una ampia via,
sulla tua destra trovi la porta (attenzione alla testa) che dà
accesso al restaurato Tadhunchen Bahal, stretto tra negozi di
souvenir. Questo tempio buddhista è legato al culto della Kumari,
la dea vivente di Bhaktapur. La città ha in realtà tre Kumari, ma
nessuna ha la stessa importanza politica di quella di Kathmandu. Nel
cortile interno, le travi del tetto sul lato orientale presentano
insolite incisioni raffiguranti le torture inflitte ai dannati. In
una di queste, un serpente stringe un uomo fra le sue spire, in
un’altra due caproni incornano la testa di uno sventurato, mentre
una terza trave mostra la violenta estrazione di un dente mediante
enormi pinze!
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Raja - MDB©2016
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Taumadhi Tole
L'attrazione maggiore era il caffè-ristorante al secondo piano di
quello che sembra un tempio: il Nyatapola Café
Tempio di Nyatapola
Vedrai la sommità del tetto del Tempio di Nyatapola molto prima di
raggiungere la piazza. Articolato su cinque piani che sfiorano
un’altezza di trenta metri in Taumadhi Tole, è il tempio più alto
del Nepal e uno degli edifici più imponenti della Valle di
Kathmandu.
Caratterizzato da proporzioni perfette, questo tempio fu edificato
nel 1702 durante il regno di Bhupatindra Malla con tecniche e
materiali di altissimo livello, che resero la struttura così robusta
da resistere al terremoto del 1934 riportando pochi danni (solo
l’ultimo piano è stato ricostruito) ed a quello del 2015 che
purtroppo spezzo la vita di più di 700 abitanti di Bhaktapur.
Al tempio si accede da una scalinata fiancheggiata da statue di
pietra raffiguranti i suoi guardiani protettori. Sul basamento si
trovano i monumenti dei due leggendari lottatori rajput, Jaymel e
Phattu, raffigurati in ginocchio mentre brandiscono pesanti mazze.
Proseguendo lungo la scalinata si notano elefanti con selle
floreali, leoni adorni di campane, grifoni rostrati con corna
d’ariete e infine due dee, Baghini e Singhini. Si dice che ogni
figura sia dieci volte più forte di quella del livello inferiore.
Il tempio è dedicato a Siddhi Lakshmi, una sanguinaria
incarnazione della dea Durga (Parvati). La statua della dea ha un
aspetto talmente terrificante che solo ai sacerdoti del tempio è
consentito accedere al sancta sanctorum, mentre incarnazioni meno
feroci della dea sono raffigurate sul torana sopra la porta, sotto
una tettoia di serpenti intrecciati, e anche sulle 180 travi
scolpite del tetto. In un classico esempio di commistione religiosa,
accanto alla porta del tempio sono intagliati gli otto simboli di
buon auspicio della dottrina buddhista.
Tempio di Bhairabnath
(Kasi Vishwanath, Akash Bhairab) Edificio a tre piani dall’ampia
facciata, il Tempio di Bhairabnath è dedicato a Bhairab, la feroce
incarnazione di Shiva, alla cui consorte è dedicato il Tempio di
Nyatapola sull’altro lato della piazza. Il tempio originario
esistente su questo sito era una modesta struttura risalente
all’inizio del XVII secolo, che fu ampliata nel 1717 per volere del
re Bhupatindra Malla con l’aggiunta di un piano ulteriore, mentre un
terzo livello fu aggiunto durante la ricostruzione del tempio
conseguente al terremoto del 1934. L’aspetto attuale della struttura
presenta una pianta rettangolare simile a quella del Tempio di
Bhimsen, nella Durbar Square di Patan.
Addossate in modo casuale contro la parete settentrionale del tempio
si notano le enormi ruote e le altre parti del carro
utilizzato per portare in processione l’immagine di Bhairab durante
la festa di Bisket
Jatra, a metà aprile. Altre componenti del carro sono
impilate sul lato settentrionale del Tempio di Nyatapola.
A dispetto dei crudeli poteri di Bhairab e delle massicce
proporzioni del tempio a lui dedicato, la divinità è rappresentata
da una testa senza corpo alta appena 15 cm! La piccola apertura
nella porta centrale (sotto una fila di musi di cinghiale scolpiti)
viene utilizzata per convogliare le offerte all’interno del tempio,
mentre i sacerdoti vi accedono attraverso il piccolo Tempio di Betal,
sul lato meridionale della pagoda principale.
La facciata del tempio è presidiata da due leoni d’ottone che
sorreggono la bandiera nepalese, l’unica bandiera nazionale che non
sia rettangolare o quadrata. A destra della porta si nota
un’immagine di Bhairab dipinta sul rattan e decorata
con una macabra ghirlanda di budello di bufalo. Venendo qui al
tramonto potrete ascoltare melodie sacre. Di fianco al tempio si
trova una hiti infossata con una squisita fontanella a forma
di makara.
Tempio di Til Mahadev Narayan
Il terzo tempio più significativo di Taumadhi Tole si cela alle
spalle degli edifici, all’estremità meridionale della piazza. Il
Tempio di Til Mahadev Narayan sorge in un cortile dall’aspetto
alquanto disordinato, ciò nonostante costituisce un’importante meta
di pellegrinaggio e inoltre figura tra gli edifici religiosi più
antichi della città. Un’iscrizione informa che il sito è frequentato
fin dal 1080 e che la statua di Til Mahadev fu installata presso il
tempio nel 1170.
L’edificio a due piani è preceduto da un pilastro sormontato da
un’elegante statua di Garuda inginocchiato, nonché da due colonne
recanti i sacri sankha e chakra, simboli di Vishnu. Per evitare che
Shiva potesse sentirsi tagliato fuori, un lingam e una yoni (i
simboli shivaiti dei genitali maschili e femminili) sono posti
dietro due grate di fronte e su un lato del tempio. Su una targa a
destra della porta è raffigurata la divinità buddhista Vajrayogini
nella caratteristica posa con la gamba sinistra sollevata.
Tachupal Tole era in origine la piazza centrale di Bhaktapur e fino
al XVI secolo ospitò la sede ufficiale della corte reale.
Tempio di Dattatreya
Situato all’estremità orientale della piazza, il vistoso Tempio di
Dattatreya fu costruito nel 1427, presumibilmente con l’impiego del
legno proveniente da un singolo albero; la parte anteriore fu
aggiunta in epoca successiva, come dimostra la commistione di stili.
Il tempio è dedicato a Dattatreya, una curiosa divinità
ibrida in cui si fondono elementi di Brahma, Vishnu e Shiva. A
giudicare dalla statua di Garuda, dalla conchiglia e dal chakra
montati sui pilastri sostenuti da tartarughe di pietra di fronte al
tempio, Vishnu pare essersi imposto come divinità dominante.
I tre piani dell’edificio poggiano su una base di mattoni e
terracotta scolpita con scene erotiche, una delle quali,
particolarmente ironica, mostra l’immagine di una donna dallo
sguardo annoiato che si lava i capelli mentre viene intrattenuta
sessualmente dal marito. La scalinata d’accesso principale è
sorvegliata dalla stessa coppia di lottatori Malla che si trovano
presso il Tempio di Nyatapola al primo livello della base.
Tempio di Bhimsen
Situato all’estremità opposta della piazza, questo tempio a due
piani del XVII secolo è sacro a Bhimsen, il dio del commercio. La
tozza struttura rettangolare ha un pianterreno aperto e un sancta
sanctorum interno al secondo livello. Dietro al tempio, una
scalinata scende alla profonda vasca infossata di Bhimsen Pokhari.
Gli elaborati edifici di legno e mattoni che si affacciano
tutt’intorno alla piazza erano originariamente utilizzati come math
(abitazioni dei sacerdoti hindu).
Il più noto, il Pujari Math, costruito nel XV secolo durante
il regno di Yaksha Malla e ricostruito nel 1763, ospita oggi il
Museo dell’Intaglio del Legno. Un gruppo di architetti tedeschi
ha restaurato il complesso nel 1979 come dono di nozze per l’allora
sovrano Birendra.
L’elemento più ragguardevole di questa splendida dimora è la
magnifica Finestra del Pavone, del XV secolo, visibile dallo
stretto vicolo che costeggia il lato destro del palazzo (sinistro
guardando la facciata). Universalmente considerata la finestra
intagliata più spettacolare della valle, si può vederla riprodotta
in una miriade di cartoline. Molti negozi della zona ne vendono
copie in miniatura come souvenir. e Shiva. A giudicare dalla statua
di Garuda, dalla conchiglia e dal chakra montati sui pilastri
sostenuti da tartarughe di pietra di fronte al tempio, Vishnu pare
essersi imposto come divinità dominante.
I tre piani dell’edificio poggiano su una base di mattoni e
terracotta scolpita con scene erotiche, una delle quali,
particolarmente ironica, mostra l’immagine di una donna dallo
sguardo annoiato che si lava i capelli mentre viene intrattenuta
sessualmente dal marito. La scalinata d’accesso principale è
sorvegliata dalla stessa coppia di lottatori Malla che si trovano
presso il Tempio di Nyatapola al primo livello della base.
Museo dell’Intaglio del Legno
Alcune tra le più belle sculture in legno di Bhaktapur sono esposte
nelle sale buie e un po’ fatiscenti di questo museo. Gli ambienti
non sono sufficientemente illuminati per giustificare il supplemento
per l’utilizzo della macchina fotografica, ma la mostra merita
comunque la visita, se non altro per le bizzarre finestre di legno
intagliato nel cortile interno. Lo stesso biglietto dà accesso al
vicino Museo dell’Ottone e del Bronzo e alla Galleria d’Arte
Nazionale.
Museo dell’Ottone e del Bronzo
Situato esattamente di fronte al Museo dell’Intaglio del Legno, in
un altro antico math anch’esso scarsamente illuminato, il Museo
dell’Ottone e del Bronzo espone splendidi oggetti di metallo di
lavorazione tradizionale, tra cui lampade cerimoniali e vasi rituali
provenienti da tutta la valle. Conservate il biglietto per evitare
di dover pagare di nuovo l’ingresso negli altri musei cittadini.
Tempio di Salan Ganesh
Sul lato settentrionale di Tachupal Tole si apre uno slargo che
accoglie un piccolo tempio risalente al 1654, ornato da ricche
decorazioni e con un’ampia vasca alle spalle; il simulacro del dio è
una roccia naturale la cui forma presenta una vaghissima somiglianza
con una testa d’elefante.
Giro lungo di Bhaktapur
Partiamo dal’angolo nord-est della Durbar Square ci incamminiamo dal
tempio Fasidega (crollato 2015) verso est ed incontriamo
subito la coloratissima (1) Cappella di Ganesh, dove la
divinità è venerata sotto forma di una roccia che ovviamente ricorda
la testa di un elefante. Giriamo a destra e raggiungiamo una piazza
con edifici abbandonati e il basamento di un tempio in rovina.
Camminiamo lungo il lato nord della piazza ed usciamo dall’angolo
nordest dopo Hiti, il (2) tempio Triputasundari con tetto a
travi, sacro ad una delle Navadurga (vedi 10), continuiamo
verso est passando davanti a molti negozi di dolciumi indiani dove
la strada , iega a destra accanto ad una cappella in mattoni
dedicata a Narayan. Oltrepassiamo un vicolo, un portale conduce ad
un piccolo bahal contenete un piccolo tempio a Bhimsen, eretto sui
resti del Lun Bahal, un monastero buddhista del 16° secolo.
Pentole e piatti inchiodati dai fedeli.
Torniamo al tempietto a Narayan, voltiamo a destra per duecento
metri fino alla facciata in mattoni del (4) Tempio di Ganesh, con
buone raffigurazioni del dio elefante sul torana (portale) e una
inusuale finestra in terracotta dedicata a Ganesh.
Al prossimo incrocio prendi a destra, passa davanti ad alcune belle
finestre intagliate, gira a sinistra oltre la (5) Cappella di Mahakali
con finestre e corna di bufalo, e la cisterna Pohalacha Pokari
ed una biglietteria della città. Oltre la quale si trova la strada
Bakhtapur-Nagarkot. Gira a sinistra, attraversi la strada per salire
alla collinetta fino al (6) Tempio di Mahakali, con una eccentrica
collezione di statue dietro la cancellata. Notare i budelli dei
bufali.
Torniamo alla biglietteria e prendiamo a sinistra per raggiungere la
piazza in mattoni che racchiude il (7) tempio a Mahalakshmi, dal tetto
giallo, dedicata alla dea del benessere.
Ora gira a destra (la Lonely Planet italiana scrive sinistra) in
direzione sud, e continua diritto fino ad una grande cisterna, la
(8) Naga Pokhari (il nome vuol dire "cisterna dei naga, il nome
è uguale a quella nel palazzo delle cinquanta finestre) dove matasse di fili color zafferano sono messe ad
asciugare. Sul lato ovest (occidentale) della cisterna vi è una fila
di piccoli templi dedicati a varie divinità hindu e nel mezzo si
staglia la statua di un cobra.
Cammina sul lato nord della cisterna, gira a sinistra e attraversa
un piccolo cortile con un amabile piccolo chaitya. Continua entrando
in un altro cortile. Sulla sinistra ci sono alcuni pilastri bianchi
in stucco che contraddistinguono l'ingresso del (9) Mul Dipankar Bihar
, che racchiude l’immagine di Dipankara, il Buddha della luce.
Continua verso est all'incrocio e gira sinistra accanto alla
cappella di Vishnu come il tetto a forma di loto, raggiungendo la
larga Kwatmandau Pokhari. Oltre la cisterna vuota a destra e
raggiungi il (10) tempio di Nava Durga della, tempio shivaita tantrico
con un raffinato torana dorato. Ingresso riservato agli induisti.
Continua ora verso sud est attraverso una grande piazza dove ci sono
ad essiccare pentole di terracotta, cappelle i mattoni dedicate a
Shiva e case con i balconi istoriati. Segui il vicolo a sud ed
oltrepassa la casa di (11) Toni Hagen, restaurata in
onore del famoso geologo svizzero. Continua fino all'incrocio dove
sorgono uno stupa e una piattaforma per la danza, sulla via
principale che va da est ad ovest. Gira a destra e immediatamente
alla tua sinistra può vedere l'elaborato ingresso del (12)
tempio Wakupati Narayan, costruito nel 1667. Il cortile è pieno di
tessitori e di cardatori, e le donne puliscono il riso nella
stagione della raccolto usando i cesti piatti come ventagli.
L'elaborato tempio dorato è preceduto da un insieme di cinque Garuda
sostenuti da pilastri posti sulla schiena delle tartarughe. Continua
da qui la nostra camminata ammirando il frontone ligneo del (13)
tempio Brahmayani, preceduto da due leoni e dalla dea
protettrice Panauti e quindi arrivi a
Tachupal Tole.
Da qui giriamo a sinistra giù per Pujari
Math, passando davanti alla famosa finestra a grata del
pavone. Seguiamo la strada verso sud e giriamo a destra in una
piccola piazza con un (14) tempio di Shiva su una piattaforma
ottagonale.
Procediamo in discesa in un vicolo fra case in mattoni e seguiamolo
a sinistra, poi a destra in una larga piazza. Giriamo a sud verso
una strada pavimentata per raggiungere la grande (15) statua
di Sakyamuni, il Buddha storico che guarda il fiume all'estremità
orientale della cisterna di Khancha Pokhari.
Torniamo in piazza e prendiamo sinistra e camminiamo verso ovest in
direzione della grande strada che unisce le piazze di Taumadhi Tole
e Tachupal Tole. Proprio prima dell'incrocio vi è il cancello per
l'elaborato Inacho Bahal, che contiene lo (16) Sri
Indravarta Mahavihar, un tempio buddhista del 17º secolo
sormontato da un piccolo tempio dal tetto a pagoda. Da qui, la
camminata diventa interessante. Piuttosto che seguire la strada
verso Taumadhi Tole, cammina a sud verso il fiume Hanumante,
oltrepassando l'altra estremità della Khancha Pokhari e il
(17) Munivihar un modernissimo tempio buddhista. Al fondo della
collina vi è uno sterminato e impressionante gruppo di (18)
chaitya, statue, cappelle shivaita e lingam, incluso un
bassorilievo di Shiva nudo oltre il quale poi ammirare i più grandi
Shiva linga del Nepal.
Piega a sinistra oltre il Ram Jamako Mandir con un'altra splendida collezione di
statue presso al (19) Hanuma Ghat. Soffermiamoci ad ammirare
le immagini scolpite di Ganesh, Sakyamuni, Ram e Sita, Hamuman e
Vishnu-Narayan., adagiato su un letto di serpenti, gli yogi in
vengono qui a meditare incuranti dei turisti.
Attraversiamo il ponte e seguiamo la strada salendo il pendio in
salita, quindi voltiamo a destra dopo la Happy Home School, su un
percorso di mattoni che segue la sponda. Guardando verso nord
avvediamo la torre del tempio Nyatapola che sporge sopra i
tetti aldilà del fiume e quindi passiamo un'altra biglietteria e il
(20) tempio di Bhimsen con una colonna sormontata da una
tigre.
Seguiamo questa strada lungo il fiume, oltrepassiamo le moderne
piattaforme di cremazione al (21) Chuping Ghat. Proprio al di là del
fiume, giriamo sinistra ed oltrepassiamo una statua di Hanuman sulla
riva e entriamo nel (22) campus della del dipartimento di musica
della Università di Khatmandu, dove spesso i suoni della musica
tradizionale arieggiano nei giardini. Chiuso il sabato.
Prospiciente il fiume vi è la grande piazza aperta di (23) Khalna
Tole, palcoscenico della spettacolare festa di Bisket Jatra
(aprile). Nel mezzo della piazza vi è una yoni in pietra sormontata
da un gigantesco lingam.
Infine, ci dirigiamo verso nord lungo il fiume fino a raggiungere la
fine della piazza e seguiamo il percorso che corrre in salita oltre
al moderno (24) tempio della Kumari e il (25) tempio di
Bhagwati, rientrando così dal lato sud della di Taumadhi Tole.
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