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Solu Numbur 2021 Trek

9-24 Ottobre 2021
con AnM e Marco Vasta al Lago di Latte
"Se non sali la montagna, non potrai ammirare il paesaggio" Paolo Neruda

La scansione delle tappe è indicativa e non fa parte del contratto di viaggio.

1. Italia - Intermedio ] 2.  Intermedio - Kathmandu ] 3. Kathmandu - Bhandar o Kinja ] 4. Bhandar - Kinja - Sete ] 5.  Sete - Pikey CB ] 6. Pikey CB - Pikey - Taktor - Jumbesi ] 7. Jumbesi - Yak Kharka ] 8. Yak Kharka - Saharbeni ] 9. Saharbeni - Dudh Khunda ] 10. Dudh Khunda - Saharbeni ] [ 11. Saharbeni - Taksindu ] 12. Taksindu - Phaplu (Salléri) ] 13. Phaplu  - Chiwong - Phaplu ] 14. Phaplu (Salléri) - KTM ] 15. KTM ] 16. KTM - Italia ]

11. Saharbeni - Taksindu

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Anche se la strada è di fatto tutta in discesa, raggiungere Taksindu occupa la giornata. Conviene pernottare nei lodge del passo per godere di un altro tramonto e di un'altra alba sulla Grande Himalaya.

 

Chhongba Lama Sherpa, una storia di fatica. La luce elettrica è giunta pochi anni fa a Taksindu grazie un un giovane lama del monastero di Taksindu. Chhongba è originario di Nunthala, una località che, a piedi, dista un paio d'ore dal monastero di Taksindu.

A partire dagli anni Cinquanta, alcune importanti figure dell'alpinismo francese hanno favorito l'arrivo in Europa degli Sherpa, introducendoli nell'ambiente dei rifugi di montagna. Compiuti i ventuno anni e ottenuto il passaporto, Chhongba intraprende questa strada.

Chhongba e i nuovi pali

Trova lavoro dapprima in Alta Savoia e poi al rifugio Vittorio Emanuele al Gran Paradiso. Negli anni successivi, lo raggiungono alcuni familiari, fra i quali la sorella Dolma, che lavora al rifugio Quintino Sella al Monviso con il marito Lakpa Temba Sherpa.

Durante le estati trascorse in Italia, Chhongba e Lakpa stringono legami con numerosi frequentatori dei rifugi. alcuni amici propongono di contribuire, innanzitutto, alla costruzione di un presidio sanitario a Nunthala. Il finanziamento viene assicurato dalla Delegazione Saluzzese del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, che, nel 2004, decide di celebrare così il suo mezzo secolo di attività. Per la realizzazione dell’opera vengono assunti artigiani del posto e utilizzati materiali ricavati in loco.

Nel 2006 il presidio diviene operativo e dispone, inoltre, di un concentratore d'ossigeno, apparecchio utile per il trattamento delle insufficienze respiratorie.

A partire dal 2007, i due nepalesi e gli amici italiani si dedicano alla seconda parte del progetto: la costruzione di un impianto idroelettrico che possa fornire energia al presidio sanitario, alla scuola frequentata da circa 300 bambini ed alle abitazioni di Nunthala e dei villaggi circostanti, Deku, Hewa, Chhulemu e Taksindu, per un totale di circa duecento famiglie. Il 5 aprile 2010 la centrale idroelettrica viene inaugurata alla presenza della popolazione dei villaggi raggiunti dal servizio, insieme con i volontari e gli amici del Soccorso Alpino di tutto il Piemonte.

 

Babu Chhiri Sherpa, un'altra storia di faTica e di successo. Babu era nato a Taksindu nel 1965. Suo padre, Lhakpa, aveva lavorato come portatore nella spedizione del 1953. Dopo aver perso la possibilità di un'istruzione regolare, Babu iniziò la sua vita lavorativa all'età di 13 anni trasportando anche carichi, questa volta per escursionisti. Tre anni dopo sposò Puti Sherpa.

La giovane coppia aprì una piccola casa da tè, che Babu ha finanziato quando benne promosso cuoco nei trekking. Con Puti che dirigeva la casa da tè, Babu guadagnava soldi extra quando poteva lavorare per gruppi di trekking e di arrampicata, e gradualmente imparò a parlare inglese. La promozione al ruolo di climbing sherpa (scalatore sherpa accompagna dopo i campi base) portò ulteriori sfide e ricompense. Nel 1989 prese parte all'epica traversata del Kangchenjunga da parte di una spedizione sovietica, scalò il Dhaulagiri l'anno successivo con una squadra francese, e pochi mesi dopo l'Everest dalla cresta sud-est. Salì anche sullo Shishapangma e sul Cho Oyu e effettuò altre nove ascensioni dell'Everest. Su uno di questi ha raggiunto l'incredibile record di velocità di 16 ore e 56 minuti dal campo base alla vetta e nel maggio 1999 si è accampato sulla vetta dell'Everest per 21 ore senza l'uso di ossigeno supplementare. Orami famoso, Babu Sherpa viaggiò in vari paesi, compresa l'Italia.

A casa a Taksindu, Babu era ormai padre di sei figlie; aveva co-fondato un'agenzia di trekking e stava progettando di costruire una scuola nel suo villaggio natale. Ma il 29 aprile 2001, mentre scattava alcune fotografie, precipitò in un crepaccio nel Circo occidentale dell'Everest, vicino al campo 2, divenendo così un eroe nazionale.

 

Chorten a gradoni a Taksindu

Il monastero di Taksindu

 

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