Le rovine del
monastero di Ganden sono una testimonianza impressionante della ferita
inflitta al Tibet dall'occupazione cinese.
A differenza degli edifici di
Gyantse o dell'università del Chakpori, qui le mura non sono state abbattute e
livellate.
Oltre alla possibilità
di noleggiare un fuoristra per raggiungere il monastero che è a 70 chilometri
ad occidente di Lhasa si può prender posto sull'autobus di linea che parte dal
Barkhor, presso il boschetto di ginepri retrostante al Jokhang alle 6.45
(1986).
Si incontra il monastero al termine della strada polverosa in una conca ad
anfiteatro ed immediatamente la desolazione del luogo appare in tutto il suo
sconfortante aspetto. Gli edifici sono stati cannoneggiati nel "59 e
successivamente la distruzione è stata completata negli anni "60.
La manifattura tappeti
Appunti 1986
Questo grande
laboratorio artigianale è situato in un edificio della strada Yanhe Dong Lu,
nei pressi dell'Università del Tibet. Produce i tradizionali tappeti tibetani
che sono esportati anche all'estero attraverso il mercato di Canton. La
manifattura è più attrezzata di quella che si trova a Gyantse od a Nedong ed è
la più grande della Regione Autonoma. Vi sono impiegati circa 180 persone,
uomini e donne. Gli operai non usano più la tradizionale distinzione per cui
alle donne spetta la ed agli uomini la .
I tappeti sono
generalmente di piccole dimensioni, con i classici disegni, colori sgargianti,
circa 60 nodi per pollice quadrato. La tessitura di tappeti è una produzione
da sempre esistita in Tibet ma non è mai stata considerata una vera e propria
arte poiché non assolve scopi religiosi. Per colorare le fibre si usano sempre
meno i colori naturali e si ricorre a prodotti sintetici.
Il Panchen Lama,
collaborazionista o prigioniero politico?
Conosciuto anche come
Tashé Lamá o anche Panche Ertené (prezioso discepolo) il defunto Lama e i suoi
predecessori hanno avuto una parte importante nella storia politica e
religiosa del Tibet. Ma quanti racconti sulla origine della figura del Panche
Lama. Per il secondo discepolo di Tsongkapa, suo fratello oppure il tutore del
Dalai Lama. La prima reincarnazione storica è Lobsang Chohyé Gyaltsen
(1570-1662). Il Grande Quinto li riconobbe inoltre come reincarnazione di
Amitabha, il Buddha della luce infinita.
Quando nel 1720 i Cinesi imposero il loro controlli politici sul Tibet, i loro amban seppero
usare accortamente le due massime incarnazione opponendo l’una all’altra. Già
dai precedenti secoli il più anziano delle due reincarnazioni fungeva da
tutore del più giovane. Quando nel 17?2¸ i Manchù deposero il VII Dalai
Lama (che scomparve poco dopo a Litang) essi offrirono al Panche Lama il
controllo di tutto l’altipiano. Egli rifiutò l’offerta ma al tempo stesso ne
approfittò per consolidare il suo domini sulle valli circostanti al monastero
di Tashilumpo.
Ma veniamo a tempi più
vicini a noi. Nel 1923 il Panche Lama fuggì a Pechino sostenendo che il XIII
Dalai Lama lo perseguitava per aver appoggiato i Cinesi nell’invasione del
1910. Egli morì nel Quighai nel 1937. Il successore che è ritenuto la settima
incarnazione, nacque nel 193? nella regione del Koko Nor anch’essa nella
provincia del Quinghai. Il suo riconoscimento avvenne nel 1941 probabilmente
sotto il controllo dei Cinesi nazionalisti e all’inizio non ricevette
l’approvazione del governo di Lhasa. Successivamente egli cadde nelle mani
della Repubblica popolare e con grande riluttanza anche di Lhasa. Nel 1952
l’Esercito Popolare di Liberazione portò il Panche Lama a Shigatse e lo
insediò sul trono di Tashilumpo con l’evidente intenzione di diminuire il
potere del Dalai Lama. Questa decisione non prendeva però in considerazione il
fatto che mai il popolo tibetano aveva riconosciuto all’abate di Tashilumpo un
potere politico mentre era fuori di dubbio la venerazione per l'incarnazione
che egli rappresentava.
Con la fuga del Dalai
Lama nel 1959, il Panche Lama fu nominato presidente del Comitato Preparatorio
per la Regione Autonoma del Tibet Nel 1960 mentre il Panchen Lama era a
Pechino per illustrare all’assemblea popolare Cinese la magnifica situazione
che esista nel Tibet odierno, l’EPL circondò il monastero di Tashilumpo dove
erano state avviate piccole riforme e catturò i 4.000 monaci che vi
risiedevano. Alcuni furono ammazzati. altri si suicidarono ma la maggior parte
fu avviata ai lavori nei campi. Solo 200 religiosi vennero autorizzati a
rimanere nel monastero.
Da quel momento, a
quanti risulta, il Panche Lama cambiò atteggiamento sostenendo apertamente il
Dalai Lama rifiutandosi di cooperare con i Cinesi Nel 1960 fu sciolto
d’autorità il Consiglio del Panche Lama unica forma di potere temporale
rimasto nel Tibet. Al Panche Lama venne chiesto di entrare nel Potala
sostituendosi all'autorità del Dalai lama. Di fatto prigioniero il Panchen
Lama muore in circostanze misteriose.