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Sera ©
Ernst Krause 1938
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Sopra:
deposito biciclette accanto Potala
1986 |
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Sera - Marco
Vasta © 1998 |
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Meccanico ripara la catena tornando
da Sera 1986 |
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Ngakpa
Tratsang |
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Zhekong |
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Ekai
Kawaguchi |
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Tre anni
in tibet di Ekai Kawaguchi |
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Tsogchen
ingresso |
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Tsogchen
Mappa |
Desideri
e "il Grande Cammino"
Nel 1717
Desideri si trasferì nel monastero di Se
ra, sede di una prestigiosa università
monastica appartenente all’ordine dGe
lugs pa, ordine che si rifaceva
all’insegnamento del grande erudito e
riformatore Tsong kha pa (1357-1419),
una delle
maggiori personalità della storia
religiosa tibetana. Qui ebbe modo di
apprendere, con
l’aiuto di diversi maestri, i fondamenti
della dottrina mahāyāna, perfezionando
soprattutto la conoscenza della
filosofia madhyamaka. Una delle
opere a cui dedicò particolare
attenzione è La grande esposizione
del cammino graduale (Lam rim chen mo)
di Tsong kha pa, opera monumentale che
espone dettagliatamente il
cammino soteriologico buddhista
articolandolo in fasi progressive. La
traduzione di questo testo, purtroppo
andata perduta insieme ad altre opere,
fu in seguito completata da Desideri a
beneficio del missionario cappuccino
Felice da Morro (1681-1721): «Lui
scrivendo e io dettando, con indenfesso
studio e applicazione, gli feci dal
tibetano in italiano una versione d’un
gran libro intitolato Lam-rim-cceà
che vuol dire “I gradini nella
strada” cioè i gradi per i
quali nella legge de’ Thibettani i suoi
seguaci devono camminar al fine a cui
ella li conduce. Un tal libro era
utilissimo al nostro intento, essendo
come un compendio de’ centoquindici
volumi del
Kaa-ghiur, dove, con meraviglioso
metodo, stile e chiarezza, si contengono
tutti i principij e le false opinioni,
di quella setta, e specialmente gli
astrusi trattati del Tongbà-gnì, messi
in succinto.»
In diversi
capitoli della sua Relazione
Desideri descrive per la prima volta a
un pubblico europeo i costumi religiosi
del popolo tibetano. Fino all’incirca
alla metà del diciannovesimo secolo
quest’opera resterà una delle
descrizioni più accurate delle pratiche
e delle credenze del Buddhismo, ed è
davvero singolare che essa non abbia mai
ottenuto la fama che meritava, cadendo
in un lungo oblio durato fino agli inizi
del ventesimo secolo. |
Il Monastero di Sera venne
fondato nel 1419 da Sakya Yeshe, un discepolo di
Tsongkhapa noto anche con il titolo onorifico di
Jamchen Chöje. Nei suoi tempi d’oro Sera
ospitava cinque collegi per l’insegnamento, ma
nel 1959, anno dell’invasione cinese del Tibet,
i collegi si erano ridotti a tre: Sera Me
(dedicato ai precetti fondamentali del
buddhismo), Sera Je (preposto all’istruzione di
monaci provenienti dalle zone remote del Tibet)
e Sera Ngagpa (adibito agli studi tantrici).
Nel complesso Sera non subì gravi danni nel
decennio della Rivoluzione Culturale, a
differenza di molti altri collegi minori, che
andarono distrutti.
Collegio di Sera Me
Per arrivare al Collegio di Sera Me, istituito
nella stessa epoca in cui fu fondato il
monastero, seguite il percorso dei pellegrini in
senso orario, passando accanto alle aree
residenziali di Tsangba Kangtsang e Tsowa
Kangtsang e a una serie di edifici minori.
Al centro della maestosa sala principale
campeggia una statua in rame di Sakyamuni,
affiancato da Jampa e da Jampelyang. In fondo
alla sala si aprono quattro cappelle: quella
all’estremità sinistra è un ambiente buio
dedicato a Ta-og, protettore del dharma
dell’Oriente (raffigurato con un copricapo e
custodito in un’elaborata teca in ottone), e a
Dorje Jigje. Notate le maschere, le saette di
ferro, di valore simbolico, e gli specchi appesi
al soffitto (le donne non possono accedere a
questa cappella). A sinistra dell’entrata
potrete ammirare un maṇḍala tridimensionale in
legno, utilizzato per invocare il Buddha della
medicina.
Proseguite quindi verso la cappella centrale,
che custodisce le statue dei Buddha del passato,
del presente e del futuro, oltre a quelle di 16 arhat raffigurati all’interno delle loro grotte
montane.
La cappella successiva ospita al centro una
statua di Sakyamuni, chiamata Dagtse Jowo,
che risale al XV secolo ed è l’immagine
più venerata del
collegio. Alle sue spalle si trovano
Tsepame e otto bodhisattva. L’ingresso
alla cappella è sorvegliato da due
divinità tutelari:
Tamdrin (Hayagriva, di colore rosso)
e Miyowa (Achala, di colore blu).
L’ultima cappella è
consacrata a Tsongkhapa, ma custodisce anche
diverse immagini dei Dalai Lama e di Sakya Yeshe
(nell’angolo sinistro con un copricapo nero),
fondatore e primo abate di Sera.Vi sono poi
altre due cappelle al piano superiore. La prima,
proprio in cima alle scale, è dedicata a Sakyamuni, raffigurato in
una insolita posizione eretta chiamata thuwang;
la seconda è consacrata a Drölma e contiene
mille statue di questa divinità tutelare. La
terza, infine, custodisce mille statue di
Chenresig e un imponente vaso di ottone posto in
un angolo della sala.
Collegio
di Sera Ngakpa Tratsang
Questo collegio tantrico è il più antico
edificio di Sera. La sala principale è dominata
da una statua, posta dietro al trono, di
Sakya Yeshe (che indossa un copricapo nero),
attorniato da altri celebri lama del monastero.
In fondo alla sala si aprono tre
cappelle: la prima è dedicata a Jampa e a
Chenresig dalle mille braccia, la seconda ospita
una grande statua di Sakyamuni e altre 16
raffiguranti vari arhat, la terza custodisce la
statua di Dorje Jigje, divinità protettrice, e,
sulla destra, quella di Namtöse (Vaishravana),
guardiano del nord, raffigurato mentre cavalca
un leone delle nevi e tiene in mano
una mangusta dalle cui fauci fuoriescono
gioielli. Al piano superiore ci sono
altre due sale consacrate
a Tsepame, agli otto Buddha
della medicina (Menlha) e contenenti i
chörten funerari di diversi abati del
passato. Dopo essere
usciti dal collegio, molti pellegrini
visitano i vicini Jarung Kangtsang,
gli alloggi dei monaci,
Collegio di Sera
Je Tretsang o Zhekong
Iil più grande college
del complesso di Sera, misurava un'area di
17.000 m2.
Inizialmente era un edificio a tre piani; nel
XVIII secolo fu aggiunto un quarto piano
rafforzando l'edificio con un totale di 100
colonne. Vanta una
splendida sala principale, adorna di thangka e
illuminata da fasci di luce provenienti
dalle alte finestre. Nei vari chörten
sono custoditi i resti dei più noti lama di
Sera. Alla sinistra della sala si apre un
passaggio che, attraverso
una cappella dedicata ai Buddha del passato, del
presente e del futuro, conduce alla sala più
sacra di tutto il
complesso: la Cappella di Tamdrin.
Tamdrin (Hayagriva), il cui nome
significa ‘con la testa di cavallo’,
è una delle incarnazioni del divino che il
praticante può
visualizzare durante la meditazione: qui
raffigurata in atteggiamento irato, è la
divinità tutelare più venerata di Sera,
tanto che spesso, di fronte alla sua statua, si
forma una lunga fila di
pellegrini in attesa di sfiorarne i piedi con la
fronte, in segno di devozione.
La statua di Hayagriva
(che si dice sia stata scolpita dallo stesso
Lodro Rinchen in rame dorato), conosciuta
popolarmente anche come Avalokiteśvara, che era
considerata la divinità protettrice del
monastero. Questa divinità adirata era venerata
come dissipatrice di ostacoli con poteri
curativi. Tokden Yonten Gonpo adorò per
primo questa divinità e su ingiunzione divina
iniziò suo figlio Kunkhepa a seguire questa
tradizione. Kunkhepa, con la benedizione di Lama
Tsongkhapa, istituzionalizzò il nome di
Hayagriva o Tamdin Yangsang come divinità
protettrice suprema del monastero.
La sala riunioni del college raffigurava
affreschi delle conquiste della vita di Buddha,
i troni dei Dalai Lama e dei Panchen Lama; sulla
parete nord si vedevano stupa e immagini del
Dalai Lama VIII e Dalai Lama XIII, Reting Telkus
II e IX e Lodro Rinchen (fondatore di Sera).
Qui i monaci vendono anche fili sacri e pillole
benedette, amuleti protettivi e foglietti di
carta rossi, che i pellegrini bruciano per chi è
deceduto di recente. L’elaborato altare in
ottone ricorda quelli dei templi nella Valle di
Kathmandu. Osservate le armi, i cappelli e le
maschere appesi al soffitto. Anche al secondo
piano c’è una cappella dedicata alla stessa
divinità, che però vi è rappresentata con nove
teste.
La prima cappella in fondo alla sala è
consacrata a Sakyamuni, la cui pregevole statua
è posta sotto un baldacchino e un
maṇḍala; i pellegrini
percorrono gli scalini sulla destra per arrivare
a sfiorarne la gamba sinistra. Le successive due
cappelle sono dedicate a Tsongkhapa, raffigurato
a fianco di Sakyamuni e
Öpagme (Amitabha), e a Jampelyang, affiancato da
Jampa e da un altro Jampelyang. Giunti a questo
punto, potrete salire al
piano superiore, dove troverete altre cappelle.
Il secondo piano del monastero chiamato
Zelre Lhakhang permette
una panoramica dell'immagine principale
di Hayagriva nel piano sottostante, e anche una
piccola immagine di Hayagriva a nove teste
insieme alle immagini di Padmasambhava, del
V Dalai Lama e delle
divinità protettrici. Un piano sopra c'era il Namgyel Lhakhang e al quarto e
ultimo piano c'erano gli alloggi dei
Dalai Lama e degli insegnanti di Sera Je
A nord-est del collegio si apre il cortile
dei dibattiti, dove di solito i monaci si
riuniscono a discutere tra le 15 e le 17 nei
giorni feriali: si tratta di un’attività rituale
cui vale la pena di
assistere, se non altro perché rappresenta una
piacevole alternativa alla mera contemplazione
dell’iconografia buddhista. Non sarà difficile
trovare il cortile: potrete lasciarvi guidare
dal suono dei battimani, che sottolineano i
momenti salienti delle discussioni, e magari
osservare dove si accalcano i visitatori
stranieri muniti di macchina fotografica.
Dukhang, grande sala delle
riunioni nel Tsogchen
La grande sala delle riunioni, o Tsogchen,
è il più vasto edificio di Sera e risale al
1710. La sala centrale, particolarmente solenne,
è famosa per i thangka, lunghi quanto le pareti,
e per la maestosa statua di Jampa, alta quanto
due piani dell’edificio e circondata da una
serie di altre sculture, fra cui quelle
raffiguranti i Dalai Lama, sulla destra. Sulla
sinistra vi è il grande trono del tredicesimo
Dalai Lama, alla cui sinistra è collocata una
statua di Sakya Yeshe. In questa sala si vedono
pure delle sculture in burro di yak
incredibilmente elaborate.
Delle tre cappelle sul fondo la più
importante è quella centrale, dominata da una
statua di Jampa alta 6 m, così imponente da
essere visibile anche dalla cappella
centrale del piano superiore. Sempre in questo
piano, all’estrema sinistra della cappella
centrale, vi è una statua, molto venerata, di
Chenresig dalle mille braccia. I pellegrini
appoggiano la fronte a un palo che li mette
direttamente in contatto con il cuore del
bodhisattva della compassione.
Poiché il percorso di pellegrinaggio termina in
corrispondenza del retro dell’edificio, questa
sarà la prima cappella che visiterete, per poi
scendere nella sala delle preghiere.
Merita un’occhiata anche la suggestiva
cucina del monastero sul lato est della grande
sala delle riunioni.
Hardong Kangtsang
Hardong fungeva da residenza per i monaci che
studiavano al Collegio di Sera Je. All’ingresso
della cappella osservate le tre
fotografie di Ekai Kawaguchi, il
monaco giapponese che studiò qui sotto mentite
spoglie nel 1901. Scendendo lungo il pendio,
osservate le splendide pitture rupestri
raffiguranti Jampelyang, Chenresig, Chana Dorje
(Vajrapani) e la Tara Verde.
Torchio tipografico
Prima di lasciare il monastero dovreste dare
un’occhiata alle matrici e agli strumenti
tipografici situati in questa nuova sala. Per
scattare fotografie si pagano ¥5. Si vendono
stampe effettuate in loco per ¥25. A fianco di
questa sala sorge un piccolo edificio che
conserva tre maṇḍala di sabbia.
Kora di Sera
Il kora di Sera, un bel circuito che vale la
pena di seguire, si percorre in meno di un’ora:
inizia davanti all’ingresso e prosegue verso
ovest, descrivendo un arco intorno alle mura del
monastero. Scendendo dal versante orientale si
possono ammirare varie pitture rupestri dai
colori vivaci: le più grandi, sul lato est del
monastero, ritraggono Dorje Jigje, Tsongkhapa e
altri eminenti personaggi. Accanto ai dipinti si
erge un muro di sostegno sul quale, durante le
feste, viene appeso un enorme thangka.
Eremo di Chöding
In cima a una rampa di gradini, accanto al muro
dei thangka, un sentiero si dirama dal kora e
conduce all’eremo di Chöding, uno dei luoghi di
ritiro di Tsongkhapa, anteriore alla costruzione
del monastero di Sera. Non c’è molto da vedere
in questo sito, ma la camminata per raggiungerlo
è breve e, dall’alto, si gode una piacevole
vista. Un sentiero prosegue verso sud girando
intorno alla collina, poi passa accanto a una
fonte sacra per raggiungere infine un punto
panoramico che offre suggestive vedute del
monastero, con Lhasa sullo sfondo.
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