Passeggiando per Algeri
					
					
					La 
					città vecchia e la fortezza araba (casbah) 
					con viuzze strette e ripide scalinate. Nel 1992 la casbah di 
					Algeri è stata inserita nell'elenco dei Patrimoni 
					dell'umanità dell'UNESCO. La Qasba di Algeri è un antico 
					quartiere della città fondato sulle rovine della vecchia 
					Icosium. Labirinto di vicoli e di case pittoresche, si 
					tratta di una piccola città, costruita su una collina, che 
					scende verso il mare.
					
					La Qasba è divisa in due piccoli 
					quartieri: la città alta e la città bassa. Qui vi si trovano 
					mura e moschee del XVII secolo, quali la
					moschea di Ketchaoua 
					(costruita nel 1794 da Dey Baba Hassan) e fiancheggiata da 
					due minareti, la moschea el 
					Djedid (costruita nel 1660, al tempo del regno turco) 
					con la sua grande cupola ovoidale e le sue quattro 
					cupolette, la moschea El Kébir 
					(la più antica delle moschee, costruita dall'almoravide 
					Yūsuf ibn Tāshfīn e più tardi ricostruita nel 1794) e la 
					Moschea di Ali Betchnin (Raïs, 1623).
					 
					
					
					La Qasba ha spesso costituito lo 
					scenario suggestivo di film ambientati in Algeria, tra cui 
					vanno ricordati:
					
					Il 
					bandito della Casbah, 1936, diretto da Julien 
					Duvivier e interpretato da Jean Gabin;
					
					
					Un'americana nella Casbah, 1938, diretto da John 
					Cromwell e interpretato da Hedy Lamarr;
					
					
					Totò le Mokò, 1949, diretto da Carlo Ludovico 
					Bragaglia e interpretato da Totò
					
					La 
					battaglia di Algeri, 1966, diretto da Gillo 
					Pontecorvo e interpretato da Saadi Yacef e Jean Martin; 
					(vedi anche le schede esterne sulla Guerra di Algeria in
					
					Rai Storia ed in
					
					Wikipedia)
					
					Il 
					primo uomo, 2011, diretto da Gianni Amelio e 
					interpretato da Jacques Gamblin.
					 
					
					
					La 
					Moschea Ketchaoua (in arabo: 
					جامع كتشاوة, Djama' 
					Ketchawa) costruita verso la fine del 700, dal Bey di 
					Algeri, Baba Hassan. Il nome di questa moschea deriva del 
					turco "keçi ova",che vuol dire "vassoio delle capre". Nel 
					1848, la moschea fu trasformata in cattedrale di Saint 
					Philippe (San Filippo) dai francesi. La sua architettura 
					originale fu un po' sfigurata dai francesi. Nel 1962, torna 
					a essere una moschea, quando l'Algeria ottiene la sua 
					indipendenza.
					 
					
					
					La 
					moschea nuova (in arabo: الجامع الجديد,
					Jamaa-el-Jedid), 
					chiamata anche moschea del mercato del pesce, risalente al 
					XVII secolo con pianta a croce greca con un'ampia cupola 
					bianca, quattro cupole minori negli angoli e un minareto. 
					L'interno somiglia a quello della moschea grande.
					
					Costruita in pietra, marmo, 
					mattoni e intonaco. L'interno è realizzato in ceramica e 
					legno, 
					è una delle moschee storiche di 
					Algeri. Si trova nel quartiere della Casbah nella parte 
					bassa . Venne costruita nel 1660 dal dey Mustapha Pacha in 
					stile moresco. La sua vicinanza al mare le ha guadagnato il 
					soprannome Moschea della pesca.
					
					
					
					G. Marçais
					. Manuel d'Art 
					Musulman, T. 11 P. 789-792. A. Picard - Paris - 1926
					
					 
					
					
					«لحمد لله وحده و صلى الله على سيدنا محمد اما بعد رحمكم 
					الله قد اجتهد في بنيان هدا المسجد عبد الله اراجي عضو مولاه 
					المجاهد ي سبيل الله الحاج الحبيب كان الله له عونا. »
					
					«Lode a Dio unico. Che Dio 
					allarghi le Sue grazie sul Signore nostro Mohammed. Dio vi 
					dà la misericordia. Chi è stato responsabile, con zelo e 
					diligenza, della costruzione di questa moschea, l'adoratore 
					di Dio, che spera l'indulgenza del suo Maestro e si è 
					dedicato alla guerra santa per amore di Dio, è El Hadj Habib, 
					Dio lo aiuti»
					 
					
					Maqam Echahid - 
					Memorial-du-Martyr - : مقام الشهيد)
					
					Monumento commemorativo alla 
					guerra d'indipendenza d'Algeria realizzato nel 1981-1982.
					
					(in arabo: مقام الشهيد) è un 
					monumento commemorativo alla guerra d'indipendenza d'Algeria 
					realizzato nel 1981-1982. Il monumento è stato inaugurato 
					dal presidente algerino Chadli Bendjedid nel febbraio 1986.
					
					
					 
					
					Jamaa-el-Kebir - Grande 
					Moschea
					
					La 
					grande moschea (in arabo: الجامع الكبير,
					Jamaa-el-Kebir), 
					tradizionalmente ritenuta la moschea più antica di Algeri. 
					Sul pulpito (in arabo: منبر, minbar) vi è un'iscrizione che 
					attesta l'esistenza dell'edificio nel 1018. Il minareto fu 
					costruito da Abu Tachfin, sultano di Tlemcen, nel 1324. 
					L'interno della moschea è a pianta quadra e diviso in navate 
					da colonne unite con archi moreschi. È sede di un'importante 
					scuola di teologia sunnita.
					
					
					 
					
					
					Qasr Ar-riyyas - Bastion 23
					
					La 
					Bastion 23 (in arabo: 
					Qasr Ar-riyyas) è una fortezza turca, e residenza 
					degli ammiragli algerini durante l'epoca ottomana.
					 
					
					Notre Dame d'Afrique
					
					Notre Dame d'Afrique, 
					chiesa cattolica completata nel 1872.
					 
					
					Jardin d'Essai
					
					
					Jardin d'Essai, un parco e giardino botanico di circa 
					80 ettari creato su un terreno paludoso la cui umidità 
					favorisce la crescita di piante tropicali che costeggiano 
					gli ampi viali. Ospita anche un piccolo giardino zoologico.
					 
					
					Villa Abd-el-Tif
					
					
					Villa Abd-el-Tif, nelle altezze del Jardin d'Essai, 
					una volta residenza del bey e durante il periodo francese 
					riservata agli artisti titolari del premio della villa 
					Abd-el-Tif, tra i quali Maurice Boitel.
					 
					
					Djamaa el Djazair
					
					
					La Djamaa el Djazair (Moschea di 
					Algeria), a volte Moschea di 
					Bouteflika o semplicemente Moschea 
					Bouteflika) è 
					una gigantesca moschea in corso di realizzazione; una volta 
					realizzato diventerà la terza più grande moschea del mondo 
					(dopo la Masjid al-Haram di La Mecca e la Moschea del 
					Profeta di Medina).
					