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Lhasa Tibet Breve

1-18 agosto 2024

con AnM e Marco Vasta nel Paese delle nevi

 

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Queste pagine sono una ipotesi di percorso che verrà predisposto in base al
Piano dei Voli definitivo

Ganden

Su ] Potala པོ་ཏ་ལ ] Jokhang ཇོ་ཁང་ ] Barkhor ར་སྐོར་ ] Drepung ] Shoton ] Sera ] [ Ganden ] Norbulinka ] Moschee ] Dolma Lhakang ]

o l'epiteto di "Plateau Oxygen Bar".

Appunti 1986

Le rovine del monastero di Ganden sono una testimonianza impressionante della ferita inflitta al Tibet dall'occupazione cinese.

A differenza degli edifici di Gyantse o dell'università del Chakpori, qui le mura non sono state abbattute e livellate.

Oltre alla possibilità di noleggiare un fuoristra per raggiungere il monastero che è a 70 chilometri ad occidente di Lhasa si può prender posto sull'autobus di linea che parte dal Barkhor, presso il boschetto di ginepri retrostante al Jokhang alle 6.45 (1986).

Si incontra il monastero al termine della strada polverosa in una conca ad anfiteatro ed immediatamente la desolazione del luogo appare in tutto il suo sconfortante aspetto. Gli edifici sono stati cannoneggiati nel "59 e successivamente la distruzione è stata completata negli anni "60.

La manifattura tappeti Appunti 1986

 Questo grande laboratorio artigianale è situato in un edificio della strada Yanhe Dong Lu, nei pressi dell'Università del Tibet. Produce i tradizionali tappeti tibetani che sono esportati anche all'estero attraverso il mercato di Canton. La manifattura è più attrezzata di quella che si trova a Gyantse od a Nedong ed è la più grande della Regione Autonoma. Vi sono impiegati circa 180 persone, uomini e donne. Gli operai non usano più la tradizionale distinzione per cui alle donne spetta la ed agli uomini la . I tappeti sono generalmente di piccole dimensioni, con i classici disegni, colori sgargianti, circa 60 nodi per pollice quadrato. La tessitura di tappeti è una produzione da sempre esistita in Tibet ma non è mai stata considerata una vera e propria arte poiché non assolve scopi religiosi. Per colorare le fibre si usano sempre meno i colori naturali e si ricorre a prodotti sintetici.

 

Il Panchen Lama, collaborazionista o prigioniero politico?

Conosciuto anche come Tashé Lamá o anche Panche Ertené (prezioso discepolo) il defunto Lama e i suoi predecessori hanno avuto una parte importante nella storia politica e religiosa del Tibet. Ma quanti racconti sulla origine della figura del Panche Lama. Per il secondo discepolo di Tsongkapa, suo fratello oppure il tutore del Dalai Lama. La prima reincarnazione storica è Lobsang Chohyé Gyaltsen (1570-1662). Il Grande Quinto li riconobbe inoltre come reincarnazione di Amitabha, il Buddha della luce infinita. Quando nel 1720 i Cinesi imposero il loro controlli politici sul Tibet, i loro amban seppero usare accortamente le due massime incarnazione opponendo l’una all’altra. Già dai precedenti secoli il più anziano delle due reincarnazioni fungeva da tutore del più giovane. Quando nel 17?2¸ i Manchù deposero il VII Dalai Lama (che scomparve poco dopo a Litang) essi offrirono al Panche Lama il controllo di tutto l’altipiano. Egli rifiutò l’offerta ma al tempo stesso ne approfittò per consolidare il suo domini sulle valli circostanti al monastero di Tashilumpo.

Ma veniamo a tempi più vicini a noi. Nel 1923 il Panche Lama fuggì a Pechino sostenendo che il XIII Dalai Lama lo perseguitava per aver appoggiato i Cinesi nell’invasione del 1910. Egli morì nel Quighai nel 1937. Il successore che è ritenuto la settima incarnazione, nacque nel 193? nella regione del Koko Nor anch’essa nella provincia del Quinghai. Il suo riconoscimento avvenne nel 1941 probabilmente sotto il controllo dei Cinesi nazionalisti e all’inizio non ricevette l’approvazione del governo di Lhasa. Successivamente egli cadde nelle mani della Repubblica popolare e con grande riluttanza anche di Lhasa. Nel 1952 l’Esercito Popolare di Liberazione portò il Panche Lama a Shigatse e lo insediò sul trono di Tashilumpo con l’evidente intenzione di diminuire il potere del Dalai Lama. Questa decisione non prendeva però in considerazione il fatto che mai il popolo tibetano aveva riconosciuto all’abate di Tashilumpo un potere politico mentre era fuori di dubbio la venerazione per l'incarnazione che egli rappresentava. Con la fuga del Dalai Lama nel 1959, il Panche Lama fu nominato presidente del Comitato Preparatorio per la Regione Autonoma del Tibet Nel 1960 mentre il Panchen Lama era a Pechino per illustrare all’assemblea popolare Cinese la magnifica situazione che esista nel Tibet odierno, l’EPL circondò il monastero di Tashilumpo dove erano state avviate piccole riforme e catturò i 4.000 monaci che vi risiedevano. Alcuni furono ammazzati. altri si suicidarono ma la maggior parte fu avviata ai lavori nei campi. Solo 200 religiosi vennero autorizzati a rimanere nel monastero. Da quel momento, a quanti risulta, il Panche Lama cambiò atteggiamento sostenendo apertamente il Dalai Lama rifiutandosi di cooperare con i Cinesi Nel 1960 fu sciolto d’autorità il Consiglio del Panche Lama unica forma di potere temporale rimasto nel Tibet. Al Panche Lama venne chiesto di entrare nel Potala sostituendosi all'autorità del Dalai lama. Di fatto prigioniero il Panchen Lama muore in circostanze misteriose.

 
 

Ultima modifica: 21/06/2024 12:20:37

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