I territori del nord entrano nella storia con la dinastia Potola (4° e 8° secolo della nostra era), ma ancor più con i Sassanidi della Persia che cercarono di controllare l'antica via della seta affacciandosi sul bacino del Tarim aldilà dell'Himalaya.
La popolazione era allora più caucasica finchèé i Cinesi arrivarono a metà dell'8<198> secolo scendendo dal bacino del Tarim per essere poi respinti dai Tibetani nel 9<198> secolo. Quando la dinastia Potola dei Bolor scomparve venne sostituita dalla locale dinastia del Dardistan. Rottasi l'unità politica della regione, il territorio si frammentò in avari staterelli.
Nel 10<198> secolo arriva l'Islam giungendo dapprima in Chitral. E' una lenta avanzata che vede il Kashmir interamente convertito alla legge del Profeta (benedetto sia il suo nome). L'intera regione divenne così islamica sebbene l'apparttenenza si suddividesse fra tre sette Sciita, Maulasi od Ismailita, e Sunnita:con l'arrivo dell'Islam i principati locali (mir) si evolsero ed i regni che si svilupparono, piccolissimi, erano spesso in guerra fra loro specie per motivi tribali e religiosi.
Nel secolo scorso i mir finirono sotto l'influenza dei Sikh e seguirono la storia del Raj britannico fino all'indipendenza ed alla situazione dei giorni nostri. Già Ranjiit Singh, fondatore dello stato del Punjab, indipendente dai Moghul, aveva intrapreso azioni verso le zone del nord. Successivamente Gulab Singh ricevette dagli Inglesi la sovranità sul Jammu e Kashmir, con capitale a Srinagar. I regni di Skardu e Gilgit finirono sotto la sua influenza mentre il regno di Hunza rimase formalmente indipendente e legato ai signori di Kashgar in Turkestan od ai Cinesi. Questa sistuazione di incertezza fra spinte autonomistiche, incursioni banditesche e minaccia dell'«orso russo», spinsero gli Inglesi ad istituire a Gilgit un'agenzia permanente, una sorta di rappresentamnza diplomatica, nel 1888. Nel 1891 l'ultimo tentativo degli abitanti della valle dell'Hunza di rimanere indipendenti venne domato. Le aree del nord vennero annesse al Jammu e Kashmir, stato indipendente che non faceva parte della colonia indiana. Le valli ne seguirono la sorte nel 1947 quando venne smembrato. Oggi il confine fra India e Pakistan non è posto lungo uno spartiacque ma la linea del «cessate il fuoco» corre lungo le postazioni conquistate dai due eserciti nel corso dei vari conflitti. Ufficiali delle Nazioni Unite, fra i quali una cinquantina di Italiani, sorvegliano la linea. Il loro quartier generale estivo è a Srinagar, quello invernale a Rawalpindi.
Il confine con la Cina è invece tutto sullo spartiacque tranne che oltre il passo Shimshal dove scende sul fondovalle per inglobare in Pakistan i pascoli degli abitanti di Shimshal.
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