Shigatse (བསམ་འགྲུབ་རྩེ་ཆུས།
traslitterata anche come: Gzhis-ka-rtse; gzhi-ka-rtse; Xigazê; in cinese:
日喀则 pronuncia: pinyin: Rìkāzé, Wade-Giles: Zhigatse [Zhi-ga-tse] e Xigatse),
oltre a essere stata un'importante città del Tibet storico, oggi è la seconda
città per popolazione (80.000 abitanti) della Regione Autonoma del Tibet ed è la
capitale della provincia tibetana di Tsang.
La città sorge alla confluenza del Yarlung Tsangpo (Yar-lung Gtsang-po) (noto in
occidente come Brahmaputra) e del Nyangchu (Nyang-chu). I maggiori edifici sono:
il monastero di Tashilhunpo (sede del Panchen Lama) edificato nel 1447 e la
fortezza (dzong) distrutta negli anni cinquanta (1).
Nel 1628 i missionari gesuiti portoghesi João Cabral e Estêvão Cacella furono
cordialmente accolti a Shigatse dal re dello Ü-Tsang e vi stabilirono una
missione.
Shigatse (Rìkāzé) è un moderno centro urbano dallo sviluppo irregolare, con ampi
viali molto trafficati (persino quelli pedonali). Attraversando in auto la
pianura, noterete in cima a una collina affacciata sulla città l’imponente Dzong
di Shigatse (simile al Potala).
Il forte è stato quasi del tutto ricostruito nel 2007 e all’interno è vuoto. La
vera attrattiva del luogo è il Monastero di Tashilhunpo, che sorge a ovest della
cittadina. Sin dall’epoca della supremazia dell’ordine gelugpa, appoggiato dai
mongoli, Shigatse è la sede ufficiale del Panchen Lama, che per tradizione
risiede in questo monastero.
La città è suddivisa in un piccolo quartiere tibetano più antico, raccolto ai
piedi del forte, e in una moderna zona cinese in rapida espansione, simile a
tutti gli altri agglomerati cinesi moderni. Durante la seconda settimana del
quinto mese lunare (intorno a giugno/luglio), nel Monastero di Tashilhunpo
ha luogo una festa che si protrae per tre giorni, durante la quale viene
srotolato un enorme thangka. |