Labrang
(Lāboléng
Si) - Xiae
བླ་བྲང་བཀྲ་ཤིས་འཁྱིལ་
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Labrang può essere visto come un perno tra Tibet, Cina, Mongolia e Turkestan (Xinjiang),
situato com'è all'incrocio della Via della Seta e delle rotte di
viaggio per Lhasa, nonché vicino a una tradizionale rotta commerciale che
collega l'Asia centrale alla Cina meridionale. Non sorprende quindi che,
nonostante la sua fondazione tardiva all'inizio del XVIII secolo, la lamasseria
si sia rapidamente sviluppata in una delle più grandi e importanti istituzioni
monastiche dell'Asia orientale e interna.
Labrang
Tashi Chil (bla brang bkra shis 'khyil), o Lābuléng Si in cinese,
significa "luogo di residenza del Lama dove si accumula la buona fortuna".
In origine si trovava a mezzo chilometro a ovest dell'ex villaggio tibetano di
Sangtawa. Oggi la cittadina di
Xiahe
e il grande complesso monastico sono cresciuti così tanto che si fondono l'uno
nell'altro. Incastonati tra i pendii della montagna della Fenice e di
Montagna del Drago e di fronte al fiume Sang Chu (Daxia He
in cinese), gli edifici della lamasseria si estendono a un'altezza di circa 2800
m sul livello del mare.
Il
nome abbreviato del monastero, Labrang, è una contrazione delle parole lama
phodrang, il cui significato è "residenza o palazzo del lama".
Entrò in uso dopo il completamento della residenza locale di Ngawang
Tsöndrü (ngag dbang brison grus), il fondatore della lamasseria. In
seguito si sviluppò in una vera e propria città monastica e una delle sei
principali lamasserie Gelugpa dell'intero altopiano tibetano, la cui
designazione religiosa completa riflette la sua grandezza: il monastero
gioioso e fiorente della ruota del Dharma, Ganden Shedrub Dargye Tashi Yesu
Chilwe Ling (dga Idan bahad sgrub dar rgyas bkra shis gyat tu khvil ha i gling).
10 febbraio 2025 mattina Labrang -
Esposizione del grande tangkha (13° giorno del 1° mesedel calendario
cinese.
Ci dirigiamo alle 9:30 verso la parete dove srotolano il Tangkha. Inutile andare
alla cerimonia che avviene prima (cerimonia del Thangmoche,
vale a dire "prendere il sole con il Buddha".ndr) perché vi sono moltissimi
pellegrini e non si vedrebbe nulla. Andiamo allora direttamente nel piazzale a
prendere posizione. C’è chi va sulla collinetta alato chi invece vive il tutto
in prima fila. La quantità di persone è notevole e penso siano migliaia. È
un’esperienza diversa rispetto a quella di Repkong. Io sono in prima fila ma
tenere il posto è difficile perché c'è molta calca e la folla si muove a scatti
per evitare le “punizioni” di quelli che hanno il compito di tenere l’ordine e
penso intrattenere. Questi sono una tigre formata da 2/3 persone con una testa
di plastica o legno laccato che si muove, correndo addosso alle gente e tira
delle forti testate sui fedeli creando il panico e spintoni. Altri che
mantengono la disciplina sono degli uomini su cavallo che usano una corda a modo
di frusta. Comunque è bellissimo essere qui davanti. Prima delle 10 arrivano i
monaci con il serpentone sulle spalle. Arrivano da sx e se ne andranno dalla
stessa parte.
. Alle 10:30 srotolano il thangka ed alle 11:20 hanno iniziato a riavvolgerlo.
Alle 11:30 hanno finito di riarrotolarlo ed è il finimondo: le persone si
accalcano per fare donazioni e per seguirlo. Tutta questa esperienza è stata
molto interessante ed è piaciuto davvero a tutti.
Dalla relazione Daniele Macchi 2016
10 febbraio 2025 pomeriggio Labrang -
Visita del monastero (13° del 12° mese (aggiunto) 11° del calendario
cinese.
Cham a Labrang
11 febbraio 2025 pomeriggio Labrang -
Danze Cham (14° del 12° mese (aggiunto) 11° del calendario
cinese.
Siamo in anticipo, comunque alle 10
partiamo a piedi per la piazza del monastero dove si svolgeranno le
danze. C’è molta folla locale quando arriviamo alle 10.45, meglio partire sulle
9.15! Cerchiamo di posizionarci, alle 11.15 si comincia. Molti spintoni,
maschere bellissime, ci sono ben 10 Shanag (cappelli neri) molto più numerose anche le
trombe lunghe, i cembali e i tamburi. Il “Torma” è grande, perché Labrang è un
monastero assai importante,ma non sta nel centro della piazza. Un grande
tangka con Yama viene esposto. Entrano Yama e Mahakala e poi tutti gli
altri. Stranamente ci sono pochissimi occidentali. Verso le 13.30 andiamo a
rifare il Kora, sostiamo brevemente alla Tara guest house per il solito the dei
tesori, quindi torniamo alle danze, c’è molta meno gente, siamo in prima fila.
Verso le 16 i danzatori si mettono in fila, gli strumenti vengono sistemati per
il trasporto, il “torma” parte per essere bruciato, decine di monaci seguono il
corteo, che è preceduto da uomini a cavallo. All’incrocio del mercatino di
frutta lo vediamo passare, ma è impossibile seguirlo e vedere la conclusione
della cerimonia perché non si può passare, intanto scoppiano petardi e
mortaretti. Torniamo sui nostri passi verso la piazza della dukhang d ecco che
gli Shanag, tornati indietro, riprendono a danzare al tramonto: è veramente
magnifico! Alla fine i monaci rientrano nel patio del dukhang e mettono via
ordinatamente strumenti, maschere, vesti.
dalla relazione Marisa Da Re 2015
12 febbraio 2025 mattina Labrang -
Monastero femminile e danza Storia Gesar Ling (15° del 12° mese (aggiunto) 11° del calendario
cinese.
Esposizione delle
torma
12 febbraio 2025 sera Labrang -
Esposizione Torma (15° del 1° mese del calendario lunare
cinese
I torma (Skt: Balingha, Tib:
Tor-ma) sono sculture fatte principalmente di farina e burro usate nei rituali
tantrici o come offerte nel buddhismo tibetano. Possono essere tinti in diversi
colori, spesso con il bianco o il rosso per il corpo principale del torma. Sono
realizzati in forme specifiche in base al loro scopo, solitamente di forma
conica. Un torma del santuario centrale molto grande può essere costruito per le
feste, anche se in genere sono piccoli e posizionati direttamente su un
santuario, su un piatto, montati su pelle o tenuti su una base speciale come un
teschio.
La tradizione di offrire torma è precedente
al buddhismo tibetano, anche se le tradizionali torte delle offerte indiane,
chiamate bali o balingha in sanscrito, sono piatte invece che coniche.
Il termine tibetano deriva dalla radice
gtor-ba che significa "gettare via, rompere o spargere". Ciò implica sia un
senso di offerta che di abbandono o non attaccamento.
Le torma hanno usi diversi. Alcune sono
create e poste sui santuari per cerimonie o per rappresentare divinità. Altre
sono usate nella pratica delle feste e consumate dai praticanti durante la
pratica. Altre sono fatte per placare gli spiriti, accumulare meriti o rimuovere
ostacoli.Sono per lo più fatte di farina d'orzo e burro, ma tradizionalmente
possono essere inclusi altri ingredienti come uova, latte, zucchero, miele e
persino carne a seconda dello scopo della torma.
In fila per ammirare le varie torma
esposte
Il culto delle torma iconiche buddhiste
tibetane venne promosso dal famoso studioso buddhista tibetano Gelukpa del XVIII
secolo, il
2° Jamyang Zhepa (1728-1791), per rafforzare gli impegni verso le
istituzioni politiche e religiose regionali, in questo caso il monastero Gelukpa
di Labrang e le sue comunità succursali. In questo senso, le torma
apparentemente religiose, servono a scopi sociali e politici.
Inoltre, come con
altri oggetti d'arte, si possono riconoscere le fonti delle torma scolpite in
modo distintivo e le opere di artisti di spicco di diverse regioni. Ad esempio,
in Amdo, si possono vedere le differenze tra le opere d'arte realizzate dagli
artisti Labrang e quelle della vicina Sengge Shong (Wutan.
Leggi anche:
Ritual Offerings Connecting Humans And Deities: Torma di Paul Kocot
Nietupski.
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Palden Lhamo, monastero di Labrang 2014;
farina, burro, pigmenti naturali; altezza della figura circa 30,5
cm;
fotografia di Sandar Aung |
2° Jamyang Zhepa (1728–1791),
scultura in burro, monastero diLabrang, 2014; farina, burro,
pigmenti naturali; altezza della figura circa 30,5 cm, fotografia di
Sandar Aung |
Manjushri, scultura in burro
monastero di Labrang 2014; farina, burro, pigmenti naturali; altezza
della figura circa 30,5 cm, fotografia di Sandar Aung |
La processione in onore di Maitreya
13 febbraio 2025 mattina Labrang -
Processione di Maitreya 16° del 1° mese del calendario
lunare cinese.
Arrivare a Xiahe da Tongren (Rebkong)
Vedi Tongren - Labrang.
Fonti:
-
Gruschke, Andreas. 2001.
The
Cultural Monuments of Tibet's Outer Provinces. Volume 1: The Gansu and
Sichuan Parts of Amdo. Thailand: White Lotus Press, pp.
27-39.
-
Gyurme Dorje,
Tibet Handbook
with Bhutan
Bath: Footprint, 2009, pp. 638-642
-
The Guardian picture essay, The
Monlam great Prayer festival in Tibet - a photo essay by Roman
Pilipey/EPA
-
Labrang. A Tibetan Buddhist Monastery at the Crossroads of Four
Civilizations, Nietupski Paul Kocot ; Griebenow Archives,
Snow lion Pubbl. 1999
-
Labrang Monastery: A Tibetan Buddhist Community on the Inner Asian
Borderlands, 1709-1958 di Paul Kocot Nietupski, Lexington
Books, 2010
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Ultima modifica: 05/12/2024 11:04:17
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