Kala-i-Khumb
Qal'ai Khumb (Tajik: Қалъаи Хумб, Persiano: قلعهٔ خمب- (significa Fortezza sulle sponde del fiume Khumb) o Qal'a-i-Khum, anche Kalai-Khumb (traslitterato dal russo Калай-Хумб), (detta anche Kalai-khum, Darvaz o Darwaz). Questo villaggio è capoluogo del distretto di Darvoz o Nohiya-i Darvoz (tagik: Ноҳияи Дарвоз), situato all'estremo nord-ovest della regione autonoma del Gorno-Badakhshan ed il primo dei due distretti del GBAO che visiteremo La popolazione nel distretto di Darvoz è di 23.600 (stima del 1° gennaio 2008). Il distretto faceva storicamente parte del principato di Darvaz, uno staterello semi-indipendente governato da un mir. Kala-i Khumb è la prima comunità di dimensione significativa tra Kulob e Khorog e la maggior parte delle guide tenta di raggiungere come sosta notturna da Dušhambe. Con un torrente affluente del Panjj che la attraversa, rapido e tumultuoso, incassato fra le case, il piccolo abitato ha moschea, scuole, qualche negozietto. Siamo sempre sulla famosa M41 e la statua di una pecora di Marco Polo ci accoglie in mezzo al paesello. La promenade serale vi porta dal ponte a poco oltre il municipio passando davanti a supermercati ed ad un hotel di lusso con uno stupendo giardinetto. Quasi di fronte al municipio è stato eretto un monumento luminoso alla memoria dei quattro ciclisti uccisi da una macchina a Kulob a fine luglio 2018. Fu un evento tragico, ne appresi notizia da un autista che mi mostrò lo spezzone di un telegiornale in lingua russa che mostrava una casuale ripresa dell'incidente. Si vedeva una berlina nera che investiva i ciclisti, invertiva la marcia e fuggiva. L'autista ritebeva che fosse un attentato organizzato dagli oppositori per danneggiare l'immagine del tajiko che proprio in quei giorni aveva lanciato la campagna di benvenuto ai turisti. La notizia rimbalzò in Italia. Pochi giorni dopo il NYT riprese un articolo di un giornale locale che parlava dei due caduti statunitensi, alcune testate italiane ed anche televisive loro a sua volta ne fecero un articolo, ma i lettori italiani e la Direzione ricevettero l'impressione che fosse avvenuto un nuovo secondo attentato. Telefonai subito per rassicurare, ma Repubblica aveva pubblicato la frase "in una cittadina lontana dalle rotte turistiche, quindi erano tranquilli. A distanza di anni su internet c'è ancora molta confusione. Tutt'ora si parla di investimento seguito da un attacco all'arma bianca, particolare che è stato smentito anche dai sopravvissuti. PS Solo dopo questo viaggio, nel dicembre 19, su una carta mostrai come quasi tutti i gruppi passassero da Dangara (vicino a Kulob), bypassando il tratto da noi percorso oggi.
Memoriale dei quattro ciclisti uccisi da una macchina a Kulob il 27 luglio 2018.
Nota post viaggio: Ci sistemiamo nella Homestay (Hotel) Roma (Отель Рома di Juraev), in realtà ormai trasformata in alberghetto molto basic, in riva ad torrente che confluisce nel Panji poco più a valle. Sulla sponda opposta la homestay di Sultan Shah dove ho pernottato nel 2014. Il proprietario è un giovane del Bartang che qui si è trasferito assieme alla famiglia, un po' agitato ma cerca di provvedere a tutte le necessità degli ospiti. In centro c'è anche un albergo di costruzione recente, ma la GH Roma è quella più frequentata dai turisti, soprattutto motociclisti. Doccia e servizi in comune al pian terreno. Piacevole serata nella terrazza in riva al fiume. Cena tajika con il classico piatto di verdure crude cipolle, pomodori ed inizia la sagra del cetriolo... Il pane è in tavola e ci servono una tazza di brodo di verdure con un pezzetto di carne ed un piatto con un po' di carne: cena sicuramente sufficiente. D'ora in poi il menù sarà il medesimo con qualche variante, ma sempre abbondante nella sua semplicità. Le varie prelibatezze offerte dalla cucina centro-asiatica rimangono nel sito del viaggio e non le assaggeremo tranne qualche piatto di manty (манту), di langman e di plov. Mappa di Kala-I Khum
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