Pamir Orientale Trek
27 luglio - 17 agosto 2018
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Martedì 14 Agosto 2018 Giornata di grazia, il sole giunge presto sul jailoo a fugare il freddo della notte. I camminatori partono verso il colle e poco dopo anch'io salgo in macchina al passo. I ragazzi sono saliti per altra traccia diffrente da quella dell 4x4 e si sono affaciati su un poggio a quota 4.465m. Nella grande confusione di appunti non comprendo più se questo è il Pereval Belairik (4.420 m; 38.35595, 74.28391). La vista è stupenda!!! Il Muztag Ata, padre delle montagne ghiacciate in uiguro, è la seconda vetta più alta del Pamir (o del Kunlun, come indicano altre fonti), a sud del Kungur Tagh. Ufficialmente si ritiene sia alto 7546 metri s.l.m., ma i moderni sistemi GPS indicato che la misura debba essere ridotta di 26 metri. Il nome deriva dall'uiguro e significa padre delle montagne ghiacciate. Il Muztagata è la vetta più facile da scalare tra quelle oltre 7000 metri, grazie al fianco occidentale che scende dolcemente fino a valle e nel 1988 il mio gruppo salì fino al campo 1 a 5300 metri. Sotto: hike da Sari Jilga Alta a Bori Lyk Clicca sul logo Wikiloc per altimetria e immagine satellite
Powered by Wikiloc Mi avvio in discesa ma Mr Mendebai mi rincorre in macchina, mi carica e mi porta più in alto del passo, quasi al poggio dove sono nel frattempo arrivati i ragazzi. Le fotografi e del Muztag Ata si sprecano. Mr Joomart ci indica ad est alcuni container che si intravedono bene solo con il binocolo. È un campo minerario dei cinesi. Ai primi di luglio, dopo un iter durato anni, il parlamento tajco ha approvato la cessione di una striscia di territorio larga una decina di chilometri ricca di minerali. Sul pendio a sud del passo si notano infatti delle grandi trincee: sono le prospezioni minerarie fatte dai sovietici prima della indipendenza. Scendiamo a piedi lungo la traccia delle 4x4 fra pendii erbosi e poi una insenatura sabbiosa per arrivare finalmente al pascolo estivo dove pranziamo (forse Bori Lyk 4.100 m. Qualcuno vaga fra le yurte in cerca si scatti e poi partiamo per il villaggio di Rangkul che attraversiamo senza fermarci. raggiungiamo un primo lago e poi un secondo. La valle di Rangkul è una depressione inelle montagne orientali del Pamir. La parte centrale dell'IBA, ad un'altitudine di 3600-4000 m, contiene due laghi, Rangkul e Shorkul, che formano un sistema endoreico e sono collegati dal canale Izyuk. Rangkul è un lago d'acqua dolce con una superficie di 8 kmq e una profondità di 6 m. Shorkul è salmastro ; ha una superficie di 7 kmq. Entrambi i laghi congelano in inverno e non contengono pesci, ma sostengono numerosi invertebrati, tra cui anfipodi, scarafaggi e larve di zanzara. A parte i laghi e le loro battigia, la valle è prevalentemente alpina semidesertica con sparsi arbusti ed è soggetta a forti venti. È minacciata dal sovrapascolamento, che porta ad una maggiore erosione e desertificazione del vento Sosta e fotografie poi in breve siamo sulla m41 in direzione Murgab. Poco prima della cittadina voltiamo a destra verso Chechekti (Chiechiekty Biostantsiia, 38.3391, 74.0136) una stazione di ricerca (dicono si estraesse uranio, ma ritengo sia più una diceria) e penetriamo nella valle di Chon Chechekti (38.32884, 73.98029). Purtroppo la yurta che dovrebbe ospitarci è occupata da anziani e bimbi ammalti. rapida e soddisfacente decisone: tutti a Murgan in homestay. Vi giungeremmo rapidamente se la seconda macchina non finisse la benzina e si arrestasse in mezzo ad un guado! Ritorno alla GH di Akil. Qualche problema con lo scaldabagno, ma poi tutto funziona!!!
Sotto: percorso
Sary Jilga - Bori Lyk - Rangkul - Chon Chechekti
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