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MÖN LAM 2152

Con AnM e Marco Vasta nel Tibet Orientale 1-16 febbraio 2025

per la Grande Festa della Preghiera dal  4° all'11° giorno del 1° mese del calendario lunare

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Chörten e stūpa

Escursioni da [ Xining Chorten ed edifici ] Kumbum Storia ] [ Chörten e stūpa ]

Rgolong Gönlung ] Baima Si (Cavallo bianco) ] Serkhog (Guomang Si) ] Kumbum (Ta'er Si) ]

Il chörten (མཆོད་རྟེན་) è forse l'architettura religiosa più onnipresente nel mondo tibetano. Costellano il paesaggio del Ladakh e del Bhutan. Nel 1986,orun o mio visggio in Tibet, se ne vedevano pochissimi. Successivamente è stato permesso di riedificarli. Questi cenotafi offrendo alle persone conforto spirituale e all'ambiente naturale una speciale presenza e potere culturale e spirituale. In quanto rappresentazione della mente o dello spirito di Buddha (le statue rappresentano il corpo e i libri sacri rappresentano la parola), il chörten è anche uno dei santuari più importanti della tradizione buddhista. Chörten significa letteralmente un oggetto o supporto (རྟེན་) di adorazione o offerta (མཆོད་) ed è una traduzione dei termini sanscriti stūpa e caitya. Si riferisce a un'ampia gamma di monumenti religiosi con diverse forme, dimensioni e scopi.

Si dice che i primi chörten buddhisti siano stati costruiti durante la vita di Buddha come monumenti contenenti i resti dei santi illuminati che erano passati nel nirvāṇā. Nei secoli successivi a Buddha, la cultura della costruzione e del culto dei chörten si espanse.

Dal capitolo Chörten della guida Ladakh

 

Un'altra leggenda narra che, quando fu domandato a Siddhartha in che modo si sarebbero dovute onorare le sue reliquie,egli, rispondendo a gesti, dispiegò per terra il mantello monastico ad immagine di una cupola emisferica e drizzò su tutto il suo bastone, volendo così raffigurare al tempo stesso il pilastro che era l’asse del monumento ed ilparasole onorifico che lo sovrasta.

Il Buddhismo in generale ed ilVajrayana in particolare hanno attribuito una notevole importanza al chörten, come testimonia la traduzione del termine མཆོད་རྟེན༏ (mchöd rten), che in tibetano significa ricettacolo della legge, ed anche la stessa struttura architettonica si è evoluta dalla configurazione di base, ritrovabile nei grandi stūpa a cupola di Sri Lanka assumendo un nuovo schema. Esso riproduce infatti l’ordine cosmico e quindi la legge universale o Dharma.

I cinque elementi che compongono la struttura del chörten sono associati fra loro mediante corrispondenze simboliche.

Nella tradizione esoterica la sua caratteristica struttura, formata da cinque figure geometriche sovrapposte (cubo, sfera, cono, calotta, falce di luna) scaturisce da corrispondenze simboliche sia con le potenze divine dei cinque Buddha Supremi, sia con gli elementi del cosmo (terra, acqua, fuoco, aria, etere), che con i cinque centri di forza che si trovano nel corpo umano all’altezza di addome, ombelico, cuore,gola, cervello. Le prime tre parti strutturali sono la base, o “trono del leone”, la sezione mediana e l’estremità superiore. Il “trono del leone” o“base delle dieci virtù” è una base cubica (o talvolta circolare) ed è collegata all’elemento terra, elemento che nel corpo umano corrisponde al centro inferiore posto all’altezza del sacro e rappresenta il principio vitale della continuità. La sezione mediana è costituita, nella maggior parte dei casi, da quattro gradoni e dalla semisfera che nei modelli tradizionali tibetani assume la forma di una pentola rovesciata.

 

I quattro gradoni, di medesima altezza, simboleggiano: il primo le “quattro consapevolezze nascoste”, il secondo le “quattro perfette rinunce”, il terzo i “quattro stadi dei poteri miracolosi”. Il superiore le “cinque facoltà morali”. La cupola i “settefattori dell’illuminazione”.

Sopra la cupola una piccola struttura quadrata indica l’ottuplice sentiero, svettano poi verso l’alto i tredici dischi, uniti da un perno che li attraversa. I dischi rappresentano i“dieci poteri” e le “tre specifiche consapevolezze dei Tathagata”. Luna crescente e sole simboleggiano l’energia dei due elementi sintetizzata nella goccia fiammeggiante che li sovrasta [1].

All’interno dei templi si possono ammirare chörten preziosissimi per la minuziosa lavorazione e per il materiale impiegato.

Certo non sono i grandi cenotafi che ritroviamo nel Tibet Centrale, alcuni dei quali raggiungono l’altezza di venti metri e sono costituiti da tonnellate di metalli preziosi, ma anche questi sono interessanti. Spesso sono disposti agruppetti lungo le pareti dei templi. Contengono le ceneri dei Rimpoche del monastero o di altri Tulku. Sono venerati ed addobbati con sciarpe bianche.

Costruire un chörten è atto meritorio. Nei campi li ritroviamo costruiti in pietra e fango. Quelli vicini a fattorie, villaggi e lamaserie vengono spesso imbiancati e sotto il cielo cobalto dell’alta quota assumono un bianco cangiante che quasi abbaglia.Alcuni sono più bassi di un uomo,altri raggiungono una decina di metri, con basamenti proporzionati alla mole. Qualche volta sono messi a cavallo del sentiero che vi passa sotto per un portico ad architrave. In questo caso fungono da cancello (khagni o kagani), segnano cioè l’ingresso in un villaggio od in un’area sacra. Sul soffitto interno è riprodotto un mandala e nei più grossi vi sono ai lati delle file di ruote di preghiera. Altre volte si nota una piccola finestrella che permette di buttare all’interno oggetti liturgici ormai consunti, ma che non possono essere distrutti.

[1] Tucci Giuseppe, Indotibetica, Vol I, Roma 1932

Stūpa del fiore di loto

(པད་སྤུངས་མཆོད་རྟེན་)

Padspung chörten

Stūpa dell'illuminazione

(བྱང་ཆུབ་མཆོད་རྟེན་)

Mngon par sans rgyas byang chub mchod rten che.

(Skt. abhisambuddha bodhi mahacaitya)

Stūpa delle molte porte

བཀྲིས་སྒོ་མང་མཆོད་རྟེན་

bkra shis sgo mang sku bltams mchod rten che)

Choskor chörten

Stūpa della discesa dal cielo

(ལྷ་བབ་མཆོད་རྟེན་)

ston mchog dga' ldan lha las babs mchod rten che

Lhabab chörten

Sudhodhana, padre di Sakyamuni, elevò questo stupa a Kapilavastu (Nepal), nel parco di Lumbini, per commemorare l’apparizione di cinquecento fiori di loto allorché Buddha, appena nato, compì i primi sette passi. Il chörten ha base quadrata sormontata da quattro gradoni circolari ornati da fiori di loto. Sopra di essi la cupola a pentola rovesciata è sovrastata da tredici dischi. È anche detto “stupa della nascita”  o "stūpa del Sugata". Alla nascita, Buddha fece sette passi in ciascuna delle quattro direzioni" (Est, Sud, Ovest e Nord). In ogni direzione spuntarono dei loti, che simboleggiavano i brahmavihāra: amore, compassione, gioia ed equanimità. La base è circolare e ha quattro gradini, ed è decorata con disegni di petali di loto. Occasionalmente, vengono costruiti sette gradini che si riferiscono ai sette primi passi di Buddha.

È il modello classico e più raffigurato in assoluto in tutta l’area tibetana. Lo troviamo sia in miniatura sugli altari, da usarsi come reliquiario, che in forme monumentali e preziose come la tomba del V Dalai Lama nel Potala. Il modello originario venne costruito da Bimbisāra, re di Magadha sulle sponde del fiume Nairanjana ove Buddha ebbe l’illuminazione. Sopra la base poggiano quattro gradoni perfettamente quadrati e privi di ornamenti. Sopra di essi la cupola a pentola rovesciata è sovrastata da tredici dischi. Conosciuto anche come "stūpa della conquista di Mara", questo stūpa simboleggia il raggiungimento dell'illuminazione da parte di Buddha trentacinquenne sotto l'albero della bodhi a Bodh Gaya, dove sconfisse le tentazioni e gli attacchi mondani di Māra. Sono i primi cinque discepoli di Buddha a voler commemorare a Sarnath, presso Varanasi (Benares) il suo primo sermone (dharmachakrapravartana). I quattro gradoni hanno la parte centrale sporgente. Questo conferisce alle rampe la forma di un mandala. Sui gradoni vengono rappresentate delle porte o nicchie che possono variare nel numero. Quattro porte per lato simboleggiano le “quattro nobili verità”, se otto indicano le “otto porte della liberazione” e poi i dodici nessi causali dell’origine condizionata o le “sedici vacuità”. È anche chiamato “stupa del girare la ruota (del Dharma).

Dopo aver raggiunto l'illuminazione, Buddha insegnò ai suoi primi studenti in un parco di cervi vicino a Sarnath. La serie di porte su ogni lato dei gradini rappresenta i primi insegnamenti: le Quattro Nobili Verità, le Sei Pāramitā, il Nobile Ottuplice Sentiero e i Dodici Nidāna.

Costruito da praticanti del regno di Sankasya, nel Kanyakubja, per commemorare la discesa di Buddha dal cielo Tushita dove era salito per insegnare il Dharma alla madre. Lo stupa può avere quattro od otto gradoni con la parte centrale sporgente. Al centro di ogni lato i gradoni sono percorsi da quattro scale che nelle costruzioni più imponenti permettono l’accesso alla base della cupola per effettuare le circumambulazioni rituali.

A 42 anni, Buddha trascorse un ritiro estivo nel Paradiso di Tuṣita dove sua madre era rinata. Per ripagare la sua gentilezza, insegnò il dharma alla sua rinascita. Questo tipo di stūpa è caratterizzato da una sporgenza centrale su ogni lato contenente una tripla scala o gradini.

Stūpa dei grandi miracoli

 (ཆོ་འཕྲུལ་མཆོད་རྟེན་)

(Chostul chörten)

Stūpa della Riconciliazione

དབྱེན་ཟླུམ་མཆོད་རྟེན་)

 (Indoom chörten)

Stūpa della Vittoria

(རྣམ་རྒྱལ་མཆོད་རྟེན་)

byang chub snying por bdud btul mchod rten che

(Namgyal chörten)

Stūpa del Paranirvana

(མྱང་འདས་མཆོད་རྟེན་)

 Tib: srid zhir mi gnas myang 'das mchod rten che

(Nyang Das chörten)

È simile al Lhabab Chorten ma privo di porte, venne elevato Shravasti a nel parco di Jeta nel regno di Lichavi

Conosciuto anche come "stūpa della conquista dei Tirthika", questo stūpa si riferisce a vari miracoli compiuti da Buddha quando aveva 50 anni. La leggenda afferma che egli sopraffece Māra e gli eretici impegnandoli in discussioni intellettuali e anche compiendo miracoli.

Lo stupa della riconciliazione è così chiamato per ricordare l’azione di Buddha quando ricreò l’armonia tra i discepoli dopo che Devadatta, cugino di Buddha e discepolo, aveva portato discordia tra il sangha. Il primo venne costruito a Rajagrha nel regno di Magadha per ricordare questo momento di riconciliazione fra correnti buddhiste. Sopra la base quadrata i gradoni sono formati da quattro ottagoni sovrapposti. Costruito a Vaiśālī dagli abitanti o, secondo un altro mito, dai Deva stessi per ricordare dove Buddha meditò sulla lunghezza della propria vita prolungando la propria esistenza terrena di altri tre mesi. La base del chörten è rotonda e su di essa poggiano tre gradoni circolari. Edificato a Kushinagara fra due alberi shala dove Buddha entrò nel paranirvana. La cupola ha la forma più allungata a campana e poggia direttamente sulla base rotonda priva di gradoni. Spesso hanno forma piccolissima perché contengono piccole reliquie. Li si trova nei templi e nelle case private. Probabilmente avevano questa forma gli stupa dello Swat. Questo stūpa si riferisce alla morte di Buddha avvenuta all'età di 80 anni. Simboleggia il suo completo assorbimento nello stato mentale più elevato. Solitamente non è decorato

Fotografie: Bhutan History FB

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Ultima modifica: 18/11/2024 12:14:50

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