Un'altra leggenda narra che, quando fu domandato a Siddhartha in che
modo si sarebbero dovute onorare le sue reliquie,egli, rispondendo a
gesti, dispiegò per terra il mantello monastico ad immagine di una
cupola emisferica e drizzò su tutto il suo bastone, volendo così
raffigurare al tempo stesso il pilastro che era l’asse del monumento
ed ilparasole onorifico che lo sovrasta.
Il Buddhismo in generale ed ilVajrayana in particolare hanno
attribuito una notevole importanza al chörten, come testimonia la
traduzione del termine མཆོད་རྟེན༏ (mchöd rten), che in tibetano
significa ricettacolo della legge, ed anche la stessa struttura
architettonica si è evoluta dalla configurazione di base,
ritrovabile nei grandi stūpa a cupola di Sri Lanka assumendo un
nuovo schema. Esso riproduce infatti l’ordine cosmico e quindi la
legge universale o Dharma.
I cinque elementi che compongono la struttura del chörten sono
associati fra loro mediante corrispondenze simboliche.
Nella tradizione esoterica la sua caratteristica struttura, formata
da cinque figure geometriche sovrapposte (cubo, sfera, cono,
calotta, falce di luna) scaturisce da corrispondenze simboliche sia
con le potenze divine dei cinque Buddha Supremi, sia con gli
elementi del cosmo (terra, acqua, fuoco, aria, etere), che con i
cinque centri di forza che si trovano nel corpo umano all’altezza di
addome, ombelico, cuore,gola, cervello. Le prime tre parti
strutturali sono la base, o “trono del leone”, la sezione mediana e
l’estremità superiore. Il “trono del leone” o“base delle dieci
virtù” è una base cubica (o talvolta circolare) ed è collegata
all’elemento terra, elemento che nel corpo umano corrisponde
al centro inferiore posto all’altezza del sacro e rappresenta il
principio vitale della continuità. La sezione mediana è costituita,
nella maggior parte dei casi, da quattro gradoni e dalla semisfera
che nei modelli tradizionali tibetani assume la forma di una pentola
rovesciata.
|
I quattro gradoni, di medesima altezza, simboleggiano: il primo le
“quattro consapevolezze nascoste”, il secondo le “quattro perfette
rinunce”, il terzo i “quattro stadi dei poteri miracolosi”. Il
superiore le “cinque facoltà morali”.
La cupola i “settefattori dell’illuminazione”.
Sopra la cupola una
piccola struttura quadrata indica l’ottuplice sentiero, svettano poi
verso l’alto i tredici dischi, uniti da un perno che li attraversa.
I dischi rappresentano i“dieci poteri” e le “tre specifiche
consapevolezze dei Tathagata”. Luna crescente e sole simboleggiano
l’energia dei due elementi sintetizzata nella goccia fiammeggiante
che li sovrasta
[1].
All’interno dei templi si possono ammirare chörten preziosissimi per
la minuziosa lavorazione e per il materiale impiegato.
Certo non sono i grandi cenotafi che ritroviamo nel Tibet Centrale, alcuni dei
quali raggiungono l’altezza di venti metri e sono costituiti da
tonnellate di metalli preziosi, ma anche questi sono interessanti.
Spesso sono disposti agruppetti lungo le pareti dei templi.
Contengono le ceneri dei Rimpoche del monastero o di altri Tulku.
Sono venerati ed addobbati con sciarpe bianche.
Costruire un chörten è atto meritorio. Nei campi li ritroviamo
costruiti in pietra e fango. Quelli vicini a fattorie, villaggi e
lamaserie vengono spesso imbiancati e sotto il cielo cobalto
dell’alta quota assumono un bianco cangiante che quasi
abbaglia.Alcuni sono più bassi di un uomo,altri raggiungono una
decina di metri, con basamenti proporzionati alla mole. Qualche
volta sono messi a cavallo del sentiero che vi passa sotto per un
portico ad architrave. In questo caso fungono da cancello (khagni
o kagani), segnano cioè l’ingresso in un villaggio od in un’area
sacra. Sul soffitto interno è riprodotto un mandala e nei più grossi
vi sono ai lati delle file di ruote di preghiera. Altre volte si
nota una piccola finestrella che permette di buttare all’interno
oggetti liturgici ormai consunti, ma che non possono essere
distrutti.
[1]
Tucci Giuseppe, Indotibetica, Vol I, Roma 1932 |
Sudhodhana, padre di Sakyamuni, elevò questo stupa a
Kapilavastu
(Nepal), nel parco di
Lumbini,
per commemorare l’apparizione
di cinquecento fiori di loto allorché Buddha, appena nato, compì i
primi sette passi. Il chörten ha base quadrata sormontata da quattro
gradoni circolari ornati da fiori di loto. Sopra di essi la cupola a
pentola rovesciata è sovrastata da tredici dischi. È anche detto
“stupa della nascita”
o "stūpa del
Sugata". Alla nascita, Buddha fece sette passi in ciascuna delle
quattro direzioni" (Est, Sud, Ovest e Nord). In ogni direzione
spuntarono dei loti, che simboleggiavano i brahmavihāra: amore,
compassione, gioia ed equanimità. La base è
circolare e ha quattro gradini, ed è decorata con disegni di petali
di loto. Occasionalmente, vengono costruiti sette gradini che si riferiscono ai sette primi passi di
Buddha. |
È il modello classico e più raffigurato in assoluto in tutta l’area
tibetana. Lo troviamo sia in miniatura sugli altari, da usarsi come
reliquiario, che in forme monumentali e preziose come la
tomba del V Dalai Lama
nel Potala. Il modello originario venne costruito da
Bimbisāra,
re di Magadha sulle sponde del fiume Nairanjana ove Buddha ebbe
l’illuminazione. Sopra la base poggiano quattro gradoni
perfettamente quadrati e privi di ornamenti. Sopra di essi la cupola
a pentola rovesciata è sovrastata da tredici dischi.
Conosciuto anche come "stūpa della conquista di Mara", questo stūpa
simboleggia il raggiungimento dell'illuminazione da parte di Buddha
trentacinquenne sotto l'albero della bodhi a Bodh Gaya, dove
sconfisse le tentazioni e gli attacchi mondani di
Māra. |
Sono i primi cinque discepoli di Buddha a voler commemorare a
Sarnath,
presso Varanasi (Benares) il suo primo sermone (dharmachakrapravartana).
I quattro gradoni hanno la parte centrale sporgente. Questo
conferisce alle rampe la forma di un mandala. Sui gradoni vengono
rappresentate delle porte o nicchie che possono variare nel numero.
Quattro porte per lato simboleggiano le “quattro nobili verità”, se
otto indicano le “otto porte della liberazione” e poi i dodici nessi
causali dell’origine condizionata o le “sedici vacuità”. È anche
chiamato “stupa del girare la ruota (del Dharma).
Dopo
aver raggiunto l'illuminazione, Buddha insegnò ai suoi primi
studenti in un parco di cervi vicino a Sarnath. La serie di porte su
ogni lato dei gradini rappresenta i primi insegnamenti: le
Quattro
Nobili Verità, le Sei Pāramitā, il
Nobile Ottuplice Sentiero
e i
Dodici Nidāna. |
Costruito da praticanti del regno di
Sankasya,
nel Kanyakubja, per commemorare la discesa di Buddha dal cielo
Tushita dove era salito per insegnare il Dharma alla madre. Lo stupa
può avere quattro od otto gradoni con la parte centrale sporgente.
Al
centro di ogni lato i gradoni sono percorsi da quattro scale che
nelle costruzioni più imponenti permettono l’accesso alla base della
cupola per effettuare le circumambulazioni rituali.
A 42 anni, Buddha trascorse un ritiro estivo nel
Paradiso di Tuṣita dove sua madre era rinata. Per ripagare la sua gentilezza,
insegnò il dharma alla sua rinascita. Questo tipo di stūpa è caratterizzato da una sporgenza centrale su
ogni lato contenente una tripla scala o gradini. |
È simile al Lhabab Chorten ma privo di porte, venne elevato
Shravasti a
nel parco di Jeta nel regno di Lichavi
Conosciuto anche come "stūpa della conquista dei Tirthika", questo
stūpa si riferisce a vari miracoli compiuti da Buddha quando
aveva 50 anni. La leggenda afferma che egli sopraffece
Māra e gli
eretici impegnandoli in discussioni intellettuali e anche compiendo
miracoli. |
Lo stupa della riconciliazione è così chiamato per ricordare
l’azione di Buddha quando ricreò l’armonia tra i discepoli dopo che
Devadatta, cugino di Buddha e discepolo, aveva portato discordia tra
il sangha. Il primo venne costruito a
Rajagrha
nel regno di Magadha per ricordare questo momento di riconciliazione
fra correnti buddhiste. Sopra la base quadrata i gradoni sono
formati da quattro ottagoni sovrapposti. |
Costruito a
Vaiśālī dagli
abitanti o, secondo un altro mito, dai Deva stessi per ricordare
dove Buddha meditò sulla lunghezza della propria vita prolungando la
propria esistenza terrena di altri tre mesi. La base del chörten è
rotonda e su di essa poggiano tre gradoni circolari. |
Edificato a
Kushinagara
fra due alberi shala dove Buddha entrò nel paranirvana. La cupola ha
la forma più allungata
a campana e poggia direttamente sulla base rotonda priva di gradoni.
Spesso hanno forma piccolissima perché contengono piccole reliquie.
Li si trova nei templi e nelle case private. Probabilmente avevano
questa forma gli stupa dello
Swat.
Questo stūpa si riferisce alla morte di Buddha avvenuta all'età di
80 anni. Simboleggia il suo completo assorbimento nello stato
mentale più elevato. Solitamente non è
decorato |