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Parco Nazionale del Nemrut DağıNessuna fotografia è in grado di trasmettere la suggestiva inquietudine che si prova davanti a questa spoglia, ventosa e remota cima del monte con il suo strano tumulo funerario di massi rocciosi alto 50 m e la presenza di quelle statue che ti fissano senza pietà con i loro lineamenti in parte mutilati e in parte deturpati dalle intemperie. Nella catena montuosa dell’Antitauro, la vetta del Nemrut Dağı (Monte Nemrut) si innalza fino a 2106 m, tra Malatya a nord e Kahta a sud, e fa parte del Nemrut Dağı Milli Parkı (Parco Nazionale del Monte Nemrut). I 138 kmq della superficie del parco includono altri interessanti monumenti dell’antico regno di Commagene, disseminati in un paesaggio di ondulati campi di grano e orzo e di valli fluviali punteggiate di rododendri che gradualmente cede il passo all’arida spina dorsale dei monti. I mesi migliori per visitare il Nemrut sono quelli tra metà marzo e metà novembre, meglio ancora tra maggio e settembre; la strada che conduce alla vetta, infatti, è impraticabile in caso di neve. Luglio e agosto sono imesi più caldi, tuttavia anche in piena estate in cima al monte fa freddo e tira vento, soprattutto all’alba e al tramonto, pertanto non arrivate sprovvisti di indumenti pesanti. Sulla vetta del NemrutIn cima del Nemrut Dağı, l’immenso tumulo funerario di massi di Antioco I è fiancheggiato da due terrazze con le famose statue, le cui teste alte 2 m, cadute a causa dei terremoti, giacciono a terra davanti ai rispettivi colossali corpi seduti in trono. Le statue meglio preservate sono quelle dei corpi in trono sulla terrazza est e quelle delle teste sulla terrazza ovest; esse rappresentano Antioco e quattro personaggi greco-persiani (che riflettono l’ascendenza mista di Antioco), oltre alle figure guardiane di leoni e aquile. Il (più consueto) approccio da sud alla vetta, da Karadut o Kahta, porta inizialmente al piccolo complesso del centro visitatori con un caffè e una vasta terrazza che offre fantastiche vedute panoramiche. Dopo aver pagato la tariffa d’ingresso (non compresa nel pass) si percorrono gli ultimi 2 km fino al parcheggio sulla sommità a bordo di un autobus navetta. Dal parcheggio salendo ancora a piedi per circa 600 m si giunge alle terrazze ovest ed est. L’approccio al sito da nord, provenendo da Malatya, porta invece a un ingresso e a un parcheggio distanti 250 m dalla terrazza est. Una volta in cima, a prescindere dal lato del tumulo che si costeggia, andare da una terrazza all’altra è una passeggiata di 300 m. Le statue e le teste sono collocate in base a uno stesso ordine su entrambi i lati: da sinistra a destra, il leone, l’aquila, Antioco, Tiche di Commagene (la dea della fortuna e della fertilità), Zeus-Oromasde, Apollo-Mitra, Eracle-Artagnes, l’aquila, il leone. Sul retro delle statue orientali ci sono iscrizioni in greco. Sulle basse mura a lato delle terrazze un tempo c’erano diversi rilievi raffiguranti processioni di antichi sovrani della Persia e della Grecia, ‘predecessori’ di Antioco. Il sito aveva una strada cerimoniale d’approccio che portava a quelli che Antioco chiamava i troni degli dèi’, costruiti su ‘fondamenta che nessuno avrebbe mai demolito’.
Sintesi di luoghi e monumenti da Wikipedia, selezionati dalla relazione Elisabetta Lattanzi
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