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Efeso
Fu un importante e ricco centro commerciale e, dal 129 a.C., fu la capitale della provincia romana di Asia. Tra le rovine, che ne fanno uno dei più noti siti archeologici del Mar Mediterraneo, sono degne di nota quelle del Teatro, del piccolo tempio di Adriano, della Biblioteca di Celso e dei numerosi stabilimenti di bagni pubblici. Ridotte a una singola colonna sono invece le testimonianze di quello che fu il più celebre monumento di Efeso e, secondo Pausania, il più grande edificio del mondo antico: il tempio di Artemide, una delle Sette meraviglie del mondo, raso definitivamente al suolo nel 401 per ordine di Giovanni Crisostomo, patriarca di Costantinopoli. Nota anche per aver dato i natali ad Eraclito di Efeso, tra i maggiori filosofi presocratici, e per essere stata anche una delle sette chiese dell'Asia citate nel Libro dell'Apocalisse di San Giovanni (l'apostolo vi morì circa verso i 98 anni di età) e dove potrebbe essere stato scritto il Vangelo di Giovanni. Le antiche città dell’Anatolia dell’epoca classica avevano come unico grande scopo il piacere dei loro abitanti ed Efeso ne è la più vivida testimonianza. Infatti, il grande Tempio di Artemide era considerato una delle sette meraviglie del mondo antico, ma purtroppo oggi ci rimangono pochi resti. Tuttavia, la vista della spettacolare Biblioteca di Celso è in grado di lasciare a bocca aperta chiunque, con i suoi marmi finemente decorati. Inoltre, il Teatro Grande è anch’esso di grande effetto visivo e stupisce per la sua splendida vista che da direttamente sul Mar Egeo. Da qui partiva infatti la Via Arcadiana, contornata di colonne, che conduceva al porto cittadino. Infine, l’antica Agorà, il Tempio di Adriano e il Tempio di Domiziano sono sensazionali testimonianze dell’importanza che Efeso ricopriva all’interno dell’impero.
SelçukSe non fosse per la vicinanza a Efeso, Selçuk sarebbe una cittadina turca di provincia come tante altre; ciò nonostante ha numerose attrazioni, come le rovine del bellissimo acquedotto bizantino, le fondamenta della Basilica di San Giovanni e la Fortezza di Ayasuluk, per secoli a guardia della città e ora, finalmente, aperta al pubblico. Come in tutte le piccole città che sono un centro di servizi per i turisti di passaggio, anche qui le compagnie turistiche si fanno una spietata concorrenza reciproca (al limite dell’ostilità): il che può tradursi in qualche buon affare per i visitatori, o trasformarsi in un atteggiamento pressante e poco gradevole nei confronti dei turisti. Tutto considerato, Selçuk è comunque una piacevole e semplice cittadina, con una discreta offerta di locali, ristoranti e alberghi, e tutti i servizi necessari (come l’ufficio postale, da cui spedire le cartoline prese a Efeso). Inoltre Selçuk è anche molto ben collegata da autobus e treni ad altre importanti destinazioni, ed è quindi un’economica e comoda base per esplorare la regione. Selçuk è una delle destinazioni turistiche più visitate in Turchia, nota per la sua vicinanza all'antica città di Efeso, alla Casa della Vergine Maria e alle opere d'arte selgiuchidi. La Basilica di San Giovanni Apostolo del VI secolo, che, alcuni sostengono, è costruita sul sito della tomba dell'Apostolo, si trova anche all'interno della città. Procopio disse che la basilica era un luogo molto sacro e onorato a Efeso. Fu gravemente danneggiata durante l'invasione dei turchi selçuk nel 1090. Il luogo fu scavato nel 1927 e papa Paolo VI vi fece visita e pregò lì. Il suo precedente nome greco, Agios Theologos (Άγιος Θεολόγος), si riferiva a Giovanni il Teologo, che noi conosciamo come Giovanni Evangelista autore dell'Apocalisse, perché l'imperatore Giustiniano I vi aveva eretto una basilica in onore del santo. Ayasoluk è una forma corrotta del nome originale. Nel XIV secolo, era la capitale del Beylik di Aydin e fu visitata da Ibn Battuta. Egli notò: "La moschea congregazionale in questa città è una delle moschee più magnifiche del mondo e ineguagliabile in bellezza". Sotto l'Impero ottomano, era conosciuta come Ayasoluk. Nel 1914, fu rinominato Selçuk in onore dei turchi selgiuchidi che per primi guidarono le incursioni nella regione nel XII secolo. Il quartiere antico di Selçuk conserva molta della cultura tradizionale turca. La collina di Ayasuluk domina l'area circostante, con diversi edifici storici sui suoi pendii, tra cui la moschea di İsa Bey costruita dagli Aydinidi nel 1375 e la Grande Fortezza. La collina stessa fa parte del sito di Efeso, patrimonio mondiale dell'UNESCO. İzmir (Smirne)Fieramente progressista e di alto profilo culturale, la terza città della Turchia per dimensioni è lambita dalle acque azzurre della Baia di İzmir ed è un importante porto egeo fino dall’antichità, quando era la città greca di Smirne. Oggi il suo kordon (lungomare) è vivace e ricco di fascino. Il notevole e prezioso patrimonio culturale di İzmir riflette la varietà delle radici etniche degli abitanti greci, armeni, ebrei, levantini e turchi che vi hanno vissuto nel corso dei secoli. Nonostante negli ultimi tempi la città presenti un minor grado di multiculturalità, vi sono ancora comunità ebree e levantine, come testimonia l’originale e squisito panorama gastronomico. È alquanto curioso che a İzmir si incrocino per lo più solo uomini d’affari e turisti diretti a Efeso, perché la città in realtà conserva stupende attrattive, tra cui uno dei bazar più belli del paese, un ragguardevole museo di storia e arte, ed è pervasa da un’atmosfera tanto rilassante quanto accogliente.
Mercato di Kemeraltı(Kemeraltı Çarşısı; Konak; h8-19 lun-sab; Çankaya, Konak) Il labirintico bazar di Kemeraltı che da Konak Meydanı si estende nell’antica agorà, risale al XVII secolo ed è sede di negozi, ristoranti, laboratori artigianali, moschee, caffetterie, çay bahçesi e sinagoghe. Trascorrere una giornata esplorandone le pittoresche e animate vie, gli storici luoghi di culto, i cortili nascosti e i grandi caravanserragli consente di cogliere il vero volto di İzmir; inoltre non mancate di fermarvi in uno dei caffè tra la Hisar Camii e il Kızlarağası Han, che servono il famoso fincanda pişen türk kahvesi della città: il caffè turco preparato direttamente nella tazzina piuttosto che nel consueto bricco in rame dal manico lungo. La via principale del bazar è Anafartalar Caddesi e suggeriamo di prendetela quale punto di riferimento del vostro girovagare, insieme alle moschee di Hisar, Şadırvan e Kestanepazarı; a ogni modo ricordate che, benché sia inevitabile (dal momento che capita agli stessi abitanti), perdersi nel bazar è parte del suo fascino e offre l’occasione di scoprire tesori inattesi. Visitate il Kızlarağası Hanı (Cevahir Bedesteni) del 1744, un bedesten (magazzino) e kervansaray caravanserraglio) ottomano simile all’İç (Interno) Bedesten nel celebre Gran Bazar a İstanbul. Tra le altre attrattive del bazar segnaliamo il mercato alimentare nella Havra (Sinagoga) Sokak della storica enclave ebraica cittadina. Per dare alla visita anche una dimensione culinaria prendete parte all’itinerario a piedi gastronomico nel bazar e dintorni chiamato Only in İzmir, organizzato dal ben noto tour operator Culinary Backstreets. Tenete presente che non è sicuro passeggiare a Kemeraltı di notte, soprattutto nella zona intorno alla Havra Sokağı. Kordon(g12, 253, 811, Konak) È difficile immaginare quali ritmi acquisirebbe la vita a İzmir senza il suo caratteristico kordon, che si estende verso nord da Cumhuriyet Meydanı fino ad Alsancak e verso sud dal molo di Konak a Konak Meydanı. Magnifico esempio di rinnovamento urbano, il lungomare ha distese d’erba su entrambi i tratti, con sentieri pedonali e piste ciclabili, delimitati sul lato orientale da bar, caffè e ristoranti. Gli abitanti li raggiungono numerosi a fine giornata per incontrare gli amici, rilassarsi sull’erba e contemplare tramonti da cartolina. Tra i tanti musei e le varie attrattive lungo il kordon vi sono il Museo Navale Zübeyde Hanım, il Centro Culturale Arkas (www.arkassanatmerkezi.com); e il Museo Atatürk (Atatürk Müzesi). Konak Meydanı(nei pressi di Mustafa Kemal Sahil/Atatürk Bulvari, Konak; mKonak) L’animato cuore cittadino è la vasta piazza che si apre lungo un tratto pedonale di Cumhuriyet Bulvarı e che prende nome dall’imponente Palazzo del Governo di epoca ottomana del 1872 più a est. Nella piazza si trovano la torre dell’orologio di Konak del tardo periodo ottomano e l’incantevole Yalı Camii (Moschea in Riva al Mare, Moschea di Konak), costruita nel 1755 e rivestita di maioliche di Kütahya. Proteso nel mare verso nord, il molo di Konak (Konak İskelesi), del 1890 e opera di Gustave Eiffel, è stato di recente convertito in un centro commerciale.
Sintesi di luoghi e monumenti da Wikipedia, selezionati dalla relazione Elisabetta Lattanzi
Ultima modifica: 16/01/2025 12:00:59
dal 4 agosto 2024 |