Cairo - Rawalpindi 29 luglio
Arriviamo a Karaci venerdì mattina, puntuali alle 10:2 Venerdì è giorno di festa, le banche in città sono chiuse. Effettuiamo subito le operazioni di cambio allo sportello interno dell'area arrivi perché sappiamo che fuori è tutto chiuso (1570 lire uguale 1 US$ uguale 13.3 rupie pakistane). Anche se venerdì, siamo pur sempre in un aeroporto internazionale e nel salone aperto al pubblico lo sportello dove potremo riconfermare tutti i voli della PIA del gruppo esclusi quelle per le Northern Areas, ma non accettano cambi di data (sembra per pigrizia o perché c'è troppo lavoro), Non possiamo riconfermare i voli della Egyptair perché l'ufficio è chiuso (si trova al primo piano nel salone arrivi). Usciamo dal capannone dell'area arrivi e dal recinto spostandoci esternamente, una navetta della PIA ci accompagna gratuitamente alle partenze dei voli domestici. Riusciamo a mettere i bagagli in deposito aperto 24 ore su 24. Poiché è giorno di festa, ci sono ben poche cose da vedere a Karaci. Ci rechiamo in città (30 rupie) con dei taxi, ma anche l'ufficio EgyptAir è chiuso. Alcuni compagni con Stefano A. vanno al mare ed è un'esperienza interessante vedere come si fa il bagno in un paese mussulmano (una descrizione della città e delle spiagge nella guida vissuta). Arrivando in giorno feriale il gruppo può organizzarsi un suo tour nella capitale al museo e ai palazzi (Un incontro a Karachi AnM 3-1988 di Bruno Guina). Nel tardo pomeriggio, ci ritroviamo tutti nel salone partenze a dormicchiare fino all'imbarco si un jumbo per Rawalpindi. Volo regolare. Arrivo alle 22:20. Arrivati a Pindi o Islamabad (a seconda del nome trascritto sul biglietto), non rimane che dormire in aeroporto. Mentre il gruppone riesce ad ottenere il permesso di dormire nel salone degli arrivi (chi sui tappeti mobili, chi per terra e per fortuna i ventilatori sono accesi e le luci spente), Chiara ed io ci rechiamo allo sportello delle riconferme che si trova uscendo a destra. Bloccando l'addetto per circa un'ora, riusciamo a:
Enormi pale smuovono l'aria e danno la parvenza di refrigerio. siamo sparpagliati nel salone arrivi, chi per terra, chi sul nastro dei bagagli. per il fuso orario non abbiamo sonno, poi crolliamo addormentati.
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