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lento pede ambulabis

Hindukush Karakorum

28 luglio - 20 agosto 1983
con AnM e Marco Vasta nel Nord del Pakistan

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Gilgit - Rawalpindi - 17 agosto

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Some time in the future when others will ply the KKH little will they realise the amount of sweat, courage, dedication, endurance and human sacrifice that has gone into the making of this road. But as you drive along, tarry a little to say a short prayer for those silent brave man of the Pakistan Army who gave their lives to realise a dream, now known as the Karakorum Highway.

(da una lapide posta sulla KKH)

Il nostro pullman e lo staff del NATCO

Il frontone del pullman

 
 

Considerata dai Pakistani una delle meraviglie del proprio paese, la Karakoram Highway (KKH) si snoda fra quattro grandi catene di montagne, le estreme propaggini dell'Himalaya, i Karakoram, l'Indu Kush ed il Pamir. Sulla carta esse sembrano raffigurare una gigantesca piovra, con il Pamir come testa ed i tentacoli che ondeggiano.

Monumento perenne ai cinquecento lavoratori pakistani e cinesi che morirono nel corso della sua costruzione, la KKH (pr. it.: chei chei ecc) è giustamente considerata la strada che ha richiesto per la difficoltà del tipo di terreno incontrato veramente instabile.

L'autostrada corre per 753 chilometri da Havelian, stazione ferroviaria di testa presso Hazara, al passo Kunjerab sul confine con la Repubblica Popolare Cinese. Terminata nel 1979, richiese 20 anni di sforzi e nel momento di maggior impegno da parte di entrambe le nazioni vi lavorarono più di quindicimila Pakistani e diecimila Cinesi. Mentre i Cinesi erano assegnati alla costruzione dei numerosi ponti, l'esercito Pakistano impegnava i propri soldati nel tracciare la strada. L'uso di macchine scavatrici era pressoché impossibile: i pendii sabbiosi ed erti non sopportavano il passaggio di mezzi pesanti e la strada andava scavata con picca e pala per poi creare rinforzi e contrafforti. Ma la difficoltà maggiore veniva dai dirupi delle gole. Come operazione preliminare i militari venivano addestrati nell'arrampicarsi sulle rocce. Molto spesso questi zappatori riciclati in free-climber lavoravano sospesi sopra torrenti tumultuosi cercando di ricavare nella roccia le camere di scoppio per gli esplosivi. L'avanzata di questa lotta titanica era calcolata in metri più che in chilometri e spesso un improvviso cedimento del terreno annullava in un sol colpo il lavoro di parecchi mesi.

Tratto da L'autostrada del Karakoram: in macchina verso Shangri-la, in Pakistan Guida vissuta, a cura di Marco Vasta, 1991,

 

Il Nanga Parbat visto da Nord Lavori in corso
   
   

Sveglia antelucana, saliamo in allegria sul coloratissimo autobus. le foto di sprecano. attrae soprattutto il potente flash piazzato a mo di polena sul frontone del mezzo. quando incrociamo un altro pullman, l'autista lo saluta con un colpo di luce abbagliante!

Dopo la lunga sosta per fotografare il Nanga Parbat, la montagna nuda, ci fermiamo ancora per il prnazo e per far riposare gli autisti che si alternano alla guida.

Dopo cerchiamo di dormire, in tutto saranno diciassette ore di trasferimento, me in verità non è facile, i sedili sono abbastanza rigidi. Concludiamo questo ladel nuovo veicolo della compagnia entrando in Rawalpindi. Non abbiamo prenotazioni. Chiara vuole raggiungere il Mrs Davis' Private Hotel, dove ha già soggiornato e che -sostiene - sarebbe stata la casa di tolleranza degli ufficili inglesi. Giriamo in tondo nel Cantonement senza trovarlo ed al terzo passaggio dvanti al Fleshman's, lo staff insorge e decide che è ora di fermarsi. Lauta mancia soprattutto per la pazienza mostrata in questa ultima ora di viaggio in città!

Il Direttore appare alla reception un po' scarmigliato, ma con pazienza riesce a sistemare tutti e due i gruppi. Francamente ero curioso di vedere il Mrs Davies dove ha soggiornato anche Adolfo C. con il gruppo di Gino Bernardi  e che conferma la storia dell'hotel.

Costruito quasi 90 anni fa, il Flashman's Hotel SU The Mall è stato il primo hotel di lusso ad aprire nel nord del subcontinente indiano. Uno dei due famosi hotel di Rawalpindi – l'altro è l'ormai chiuso Mrs Davis' Hotel – l'edificio in stile caserma di Flashman era una volta visitato dall'élite indiana e dagli ufficiali dell'esercito britannico. Era, in particolare, frequentato da visitatori inglesi che visitavano il quartier generale del Northern Command dell'esercito britannico a Rawalpindi. L'hotel è stato fondato da Charles Thomas Flashman, il proprietario nel marzo 1917 vendette l'hotel alla Associated Hotels of India, una società gestita da un albergatore di Chakwal, Mohan Singh Oberoi. Per attirare alpinisti ed escursionisti, l'hotel applica tariffe speciali per le spedizioni ed i trekking.

Le stanze del Fleshman's sono all'apparenza file di baracche militare, le hanno volute proprio così perché sarebbero l'edificio migliore per reggere il caldo.

Salutiamo tutti quelli che possiamo perché sono ormai le due di notte e in quattro (Chiara, Susy, Roberto ed io) dobbiamo prepararci per volare con il primo aereo del mattino a Lahore da dove passeremo in India

Ma questa è un'altra storia.

 

Lo storico Flashman's

I bungalow dell'Hotel Flashman's

 

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