il sito di marco vasta

lento pede ambulabis

Hindukush Karakorum

28 luglio - 20 agosto 1983
con AnM e Marco Vasta nel Nord del Pakistan

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Shoni est - Turbutu - 12 agosto

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Giornata di oggi è stata lunga e pesante, con sei ore di cammino escluse le soste. Dal villaggio siamo partiti dopo l'altro gruppo, seguendo il torrente che si incanala stretto tra i due pendii. A destra possiamo vedere la cresta che in parte è stata risalita ieri mattina, dai primi arrivati al Diantar pass. Scendendo, la gola si stringe e anche i portatori che camminano lungo il greto, devono risalire sul sentiero. Prima di quello che pensiamo sia Bar, ci fermiamo a riposare davanti a un cancelletto che sbarra la strada agli armenti.

Il nostro grande errore, a questo punto, è dovuto all'incomprensione che aleggia tra noi e portatori, e sulla mia indecisione. Siamo tutti convinti di essere a Bar e, poiché a Bar a Chalt si arriva in giornata, partiamo al galoppo lungo la valle. I portatori e le guide non sanno dirci dove siamo e le carte al 250.000 ci confondono le idee. Sauro e Gianna decidono di risalire la valle verso i pascoli, anche se a guardare bene sembra che essa termini presto dopo un paio di chilometri mentre, leggendo la mappa, dovrebbe essere lunga una decina, Continuiamo a scendere dopo questo villaggio che sembra abbandonato, forse la gente e nei pascoli alti. Neppure il gruppo trekking di pakistani che abbiamo raggiunto sa dirci esattamente dove siamo  Diantar (?) 3100 m. (01:00 uno e 30).. Continuiamo a scendere, qui la valle e larga circa 500 metri, bisogna portarsi sulla sinistra orografica facendo attenzione a non sorpassare il (perché dopo non ce ne sono più di raggiungibili. 02h).

Geografi del Geological Survey of Pakistan (GSP)
Scendendo a valle

Dopo circa un'ora di cammino, presso un un villaggio, incontriamo alcuni dei geografi del Geological Survey of Pakistan (GSP). Hanno delle carte con quote e fiumi, ricavate dalle fotogrammetrie aeree ed ora stanno completandole con ghiacciai, nevai, sentieri e villaggi- Con il loro aiuto capisco, assieme a Waly che fa l'interprete, che conoscono la valle solo fino a quel punto, e infatti siamo noi a mostrare loro dov'è il Passo Diantar. A questo punto convinco il portatore che ci siamo portati dal PTDC a tornare indietro e cercare Gianna e Sauro. (3h30').

Mi carico il suo zaino e via giù, verso il basso a raggiungere il gruppo. La valle è in questo tratto ricca di campi e pascoli, mentre il lato sud è arido e ripido. Sostiamo verso 12:00 presso una grotta con una cascatella. Poi affrontiamo l'ultima discesa nella gola polverosa che chiude la valle. Così finisce la valle di Diantar (o meglio, inizia) e sbuchiamo sopra il torrente Boladas. Sotto di noi un villaggetto. Attraversiamo il torrente Diantar presso i piloni di un ponte in costruzione che dietro la scuola. Qui non c'è acqua e attraversiamo il villaggio. Dopo lunghe discussioni capiamo di essere a Torbuto Das che forse, secondo alcuni abitanti che parlano un po' di inglese, potrebbe dire Bar Basso. Il villaggio è alla confluenza fra due torrenti e su un pianoro alluvionale, incassato sotto le pareti, ma reso fertile dall'acqua di un paio di acquedotti. Raggiungiamo il Karakorum 1 che, avendo trovato una jeep è preso dalla frenesia di “arrivare a casa”. Ora tutti vogliono vedere gli Hunza. Gli abitanti di questo villaggio che sono simili agli Hunza, dichiarano fieramente di non essere Hunzakut.

E allora?

Bisogna portare pazienza! Fortunatamente esiste solo una Jeep, che chiede prezzi stupidamente esorbitanti per salire a Bar (2000 rupie) ed è già sera quando parte con il secondo gruppo del Karakorum 1. Ci siamo accampati sotto il villaggio, approfittiamo dello stupendo tramonto per fotografare il Rakaposhi. Ai portatori compriamo due galline e così sono molto contenti. Anche il mio gruppo cede un po’. La maggioranza vorrebbe scendere subito, all'alba di domattina. Concludiamo che qualcuno sale a Bar e cerca di raggiungerci a Chalt o Hunza.

Compriamo uova e cipolle e cuciniamo il nostro ultimo minestrone. Ancora qualche chiacchiera al buio, poi tutti in tenda.

 

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